mercoledì, 20 Novembre 2024
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Nuovo statuto e modifiche al codice etico: l’università cambia, ecco come

Doppia, importante decisione ieri per l'ateneo fiorentino: approvato il nuovo statuto, modificato il codice etico. Ecco tutto quello che cambierà.

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Approvato il nuovo Statuto e modificato il Codice Etico: novità all’Università di Firenze.

STATUTO. Il nuovo testo, frutto del lavoro di una apposita Commissione che si è confrontata in questi mesi con tutte le diverse componenti dell’Ateneo, è stato votato ieri dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico (vai alla scheda dello Statuto). La revisione dell’attuale Statuto, risalente nel suo impianto fondamentale al 1995 e già modificato in modo significativo nel 2008, è stata imposta dalla legge di riforma dell’Università (L.240/2010, nota come ‘Legge Gelmini’), che ha stabilito nuovi criteri di governance delle università italiane ed una loro diversa articolazione interna. Parallelamente all’adeguamento normativo sono state realizzate anche alcune modifiche ai principi generali (Titolo I dello Statuto), su cui si sono espressi le facoltà e i dipartimenti dell’Ateneo. “L’approvazione della normativa fondamentale che disciplina la vita della nostra istituzione – ha commentato il rettore dell’Ateneo Alberto Tesi – segna il compimento di un lungo processo di elaborazione, discussione e dibattito che dall’inizio dell’anno ha impegnato in un clima di serrata collaborazione tutte le diverse componenti dell’Ateneo, dai professori ai ricercatori, dagli studenti al personale tecnico e amministrativo”. “La revisione – ha spiegato Bernardo Sordi, vicepresidente della Commissione Statuto, presieduta dal rettore e formata da 15 membri, rappresentativi delle diverse aree di ricerca e delle diverse componenti dell’Ateneo – ha seguito i criteri direttivi che la riforma imponeva agli atenei, rispettando anche il termine fissato per l’adeguamento al 29 luglio, ma ha soprattutto lavorato sugli spazi di autonomia per un ripensamento complessivo delle modalità di governo e delle forme di rappresentanza, dei modi di organizzazione della didattica, della ricerca, del trasferimento delle conoscenze, pensando allo Statuto come ad una vera e propria ‘nuova costituzione’ della comunità universitaria”.

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IL TESTO. Il frutto del lavoro è un testo di 59 articoli, diviso in 7 titoli, che verrà ora trasmesso al Ministero dell’Università per il prescritto controllo di legittimità, prima della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, che dovrebbe avvenire intorno alla fine del 2011. Solo allora il nuovo Statuto entrerà in vigore apportando significative novità. Si allarga il corpo elettorale per la carica del Rettore che, secondo quanto previsto dalla Legge 240, resterà in carica 6 anni e non sarà più rieleggibile: avranno diritto al voto anche i ricercatori a tempo determinato, il voto del personale tecnico-amministrativo peserà di più (il 20% dei voti espressi per ogni candidato, anziché il 10% come è attualmente) e saranno di più anche gli studenti-elettori, grazie alla maggiore consistenza numerica delle rappresentanze studentesche negli organi collegiali. L’organo rappresentativo delle varie componenti universitarie, il Senato Accademico, da cui scompaiono i presidi di facoltà, sarà composto di 29 membri: oltre al Rettore che lo presiede, 20 tra professori e ricercatori (di cui la metà devono essere contemporaneamente direttori di dipartimento), suddivisi tra le cinque aree disciplinari, 3 rappresentanti del personale tecnico amministrativo e dei lettori e collaboratori linguistici, 5 studenti. E’ prevista la possibilità di nominare un trentesimo membro aggiuntivo, in rappresentanza dei ricercatori a tempo determinato, quando questa figura – introdotta dalla legge di riforma – raggiungerà un congruo numero nell’organico di ateneo.
Il Consiglio di Amministrazione, organo di governo dell’Università, sarà invece composto da 11 membri: il rettore, 3 membri esterni all’organico di ateneo, 5 membri interni, 2 rappresentanti degli studenti. I tre esterni, che dovranno presentare la propria candidatura secondo appositi avvisi pubblici, saranno nominati dallo stesso Senato Accademico, dopo essere stati vagliati da un’apposita commissione di personalità di alto profilo; i cinque membri interni saranno eletti dallo stesso corpo elettorale del rettore. Completano il disegno degli organi centrali di ateneo il Direttore Generale e gli organi di controllo e valutazione (Collegio dei revisori dei conti, Nucleo di Valutazione), di disciplina (Collegio di disciplina), di garanzia (Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, Garante – che vede valorizzato il proprio ruolo sia dall’introduzione del Codice etico, sia dalla Carta dei diritti e doveri degli studenti). I dipartimenti, struttura organizzativa fondamentale nella nuova formulazione statutaria, saranno composti da almeno 50 professori e ricercatori a tempo indeterminato e determinato, afferenti a settori scientifico-disciplinari omogenei. Organizzeranno didattica, ricerca, trasferimento delle conoscenze; formuleranno le proposte di chiamata dei nuovi docenti (competenza sinora tradizionalmente riservata alle facoltà), ne stabiliranno i compiti didattici, verificando il rispetto dei doveri di ufficio. Prevista anche la definizione di strutture di raccordo, denominate “Scuole”, che coordineranno le attività didattiche e la gestione dei servizi dei corsi di laurea. Ogni struttura di raccordo sarà istituita da due o più Dipartimenti. Gli attuali corsi di studio rappresenteranno l’elemento di stabilità nel cambiamento, assicurando agli studenti una solida continuità.

CODICE ETICO. E sempre ieri  stato approvato dal Senato Accademico anche il nuovo Codice Etico dell’Ateneo. L’Università di Firenze si era già dotata nel 2008 di questo strumento – richiesto ora obbligatoriamente dalla legge 240/210 a tutti gli atenei, per “evitare ogni forma di discriminazione e di abuso” e “regolare i casi di conflitto di interessi o di proprietà intellettuale”. Il gruppo di lavoro, coordinato da Paolo Caretti e composto da rappresentanti delle aree di ricerca, del personale tecnico amministrativo e degli studenti, ha perciò lavorato all’adeguamento del testo esistente. Destinatari dell’applicazione del Codice saranno anche i membri degli organi dell’Ateneo che non appartengono ai ruoli dell’Università (ad es. i membri esterni del Consiglio di amministrazione, del Collegio dei revisori dei conti e del Nucleo di valutazione). Si ampliano, inoltre, gli obblighi di pubblicità e di astensione previsti in caso di candidatura a cariche elettive o di nomina a cariche che importino assunzione di responsabilità gestionali (vai alla scheda del Codice Etico).

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“L’adeguamento dello Statuto, la cui approvazione avviene insieme a quella del nuovo Codice Etico, importante strumento di trasparenza – ha concluso il rettore Tesi – è stato vissuto dall’Ateneo come momento di perfezionamento dei propri strumenti partecipativi e come occasione di modernizzazione dell’intera struttura organizzativa. L’azione di revisione si è svolta nella consapevolezza di dover garantire la continuità della tradizione dell’Università di Firenze e la preservazione del suo ricco potenziale di ricerca e didattica ma, insieme, con l’obiettivo di renderla competitiva e protagonista nello spazio europeo della ricerca e dell’insegnamento superiore”.Nuo

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