Lunghe file, attese superiori alla norma e il sistema informatico di Poste italiane che fa ancora i capricci, come ormai succede dal primo giugno. Nonostante le rassicurazioni da parte dei tecnici, continuano i disagi negli uffici postali anche a Firenze. Da Milano a Roma fino alla Toscana, il problema è lo stesso: il sofware su cui poggia il sistema informatico delle Poste continua a non funzionare o a lavorare a singhiozzo
DISSERVIZI. Pagare un bollettino o riscuotere la pensione è ormai un’odissea: lunghe file si sono formate in molti uffici, paralizzati dal black-out o dal rallentamento del sistema. Intanto Poste Italiane cerca di calmare gli animi: “Ci scusiamo con i clienti per i disagi dei giorni scorsi e ringraziamo i dipendenti per il loro impegno – si legge sul profilo Facebook dell’azienda – Il problema al software dei sistemi centrali Ibm e Hp sui quali poggiano le attività degli uffici postali, è in via di risoluzione da parte dei tecnici italiani e statunitensi delle due società informatiche”.
RISARCIMENTO DANNI? Le associazioni dei consumatori sono però sul piede di guerra: le varie sigle invitano i cittadini che hanno subito i disagi a a conservare tutte le prove dei problemi vissuti, come ad esempio bollette, fatture e contravvenzioni scadute.
RAPINATORE MALDESTRO. Ma il problema al software non ha colpito solo gli utenti, ma anche una categoria ben diversa: i rapinatori. Un malvivente, evidentemente poco informato sui disservizi, ha messo a segno uan rapina in un ufficio postale in provincia di Pisa. Tanta fatica per nulla: visti i problemi di questi giorni, in cassa c’era solo qualche spicciolo (scopri i dettagli).