giovedì, 25 Aprile 2024
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Ospedale psichiatrico di Montelupo, chiusura più vicina

''Il necessario percorso di superamento dell’ospedale psichiatrico giudiziario è già avviato, e noi vogliamo accelerarlo'': lo ha detto l'assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia dopo una visita effettuata questa mattina. Il tema degli opg era tornato nuovamente d'attualità da poco tempo, dopo la divulgazione delle immagini girate dalla Commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale.

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“Il necessario percorso di superamento dell’ospedale psichiatrico giudiziario è già avviato, e noi vogliamo accelerarlo. A tal fine risulta prioritario individuare un iter sanitario che consenta a ciascun paziente di costruirsi un futuro, compatibile con il proprio stato di salute e di autonomia. Inoltre è fondamentale raggiungere accordi con le varie Regioni, per agevolare la presa in carico dei cittadini nelle proprie zone di origine”.  Sono le parole dell’assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, che questa mattina ha visitato l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo. Ad accompagnarla nella visita, Maria Pia Giuffrida, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria della Toscana,  Antonella Tuoni, direttore dell’Opg, Rossana Mori, sindaco di Montelupo, Eugenio Porfido, direttore generale della Asl 11 di Empoli, Franco Scarpa, dirigente dell’unità operativa psichiatria in carcere della Asl 11.

RISTRUTTURAZIONI. Maria Pia Giuffrida ha illustrato all’assessore le ristrutturazioni in atto nella villa medicea, che dalla metà dell”800 ospita l’ospedale psichiatrico giudiziario, ristrutturazioni che accentueranno il ruolo sanitario della struttura. “Proponiamo un patto, un piano comune con le altre Regioni – ha detto ancora l’assessore – Noi continuiamo ad ospitare nella struttura di  Montelupo i pazienti provenienti da altre regioni del bacino interregionale, ma queste si devono  impegnare, al momento delle dimissioni, ad accogliere i propri cittadini in loro strutture e comunità di accoglienza, secondo le necessità terapeutiche individuali.  Questo piano dovrà ovviamente prevedere la necessaria copertura economica”.

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PERCORSO. L’assessore ha ribadito la necessità di definire in tempi brevi i contenuti di un percorso sanitario per i  cittadini internati, che coinvolga tutte le professionalità e le strutture socio-sanitarie presenti sul territorio. “E’ giusto – ha sottolineato Maria Pia Giuffrida – che ogni Regione attivi un proprio piano per accogliere i propri pazienti quando vengono dimessi dall´Opg di Montelupo, a partire da questa fase di attuazione della norma”.  “Il 45-60% delle persone che escono di qui  – ha informato Franco Scarpa – vanno in comunità terapeutiche, il 30% al proprio domicilio, gli altri in residenze sociali”.

NUMERI. Attualmente (al 31 marzo 2011) l´Opg di Montelupo ospita 158 persone: 48 toscani, tutti gli altri provenienti da altre regioni, prevalentemente Liguria, Sardegna, Umbria. Molto veloce il turn over: nel 2010 gli ingressi sono stati 142, le uscite 140; nel primo trimestre 2011, 29 gli ingressi, 43 le uscite. Il personale sanitario: 11 psichiatri (di cui 3 dirigenti), 10 medici, 24 infermieri  (10 dipendenti e 14 libero professionisti a convenzione con parcella oraria), 2 tecnici della riabilitazione psichiatrica, 3 educatori, un tecnico di radiologia, 3 operatori sanitari.

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OPERATORI SANITARI. L´assessore ha incontrato anche una rappresentanza degli operatori sanitari dell’Opg, che le hanno consegnato un documento scritto in seguito ai recenti  servizi tv, che hanno riportato all´attenzione mediatica la questione Opg. “Riteniamo – si dice tra l’altro nel documento – che il luogo che dovrà accogliere i pazienti e noi stessi debba avere caratteristiche, logistiche e di organizzazione, prevalentemente sanitarie. Gli operatori sanitari non sono contrari al superamento degli Opg, chiedono soltanto che ai loro pazienti venga fornito un luogo di cura, con un’assistenza adeguata”.

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