martedì, 25 Febbraio 2025
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Piazza Dalmazia ricorda la strage, due anni dopo

Cerimonia in piazza Dalmazia, dove due anni fa furono assassinati Mor Diop e Modou Samb. Nel piccolo giardino, accanto alla targa che ricorda le due vittime senegalesi, il Comune ha deposto una grande corona di fiori.

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Due anni dopo, piazza Dalmazia ha ricordato la strage del 13 dicembre 2011.

LA CORONA. “Firenze, città solidale, di accoglienza e di pace respinge con forza il razzismo e la violenza”: con queste parole il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani ha aperto la cerimonia di stamani in piazza Dalmazia, dove due anni fa furono brutalmente assassinati Mor Diop e Modou Samb. Nel piccolo giardino, accanto alla targa che ricorda le due vittime senegalesi, oggi il Comune ha deposto una grande corona di fiori. Insieme al presidente Giani erano presenti anche il presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi e i consiglieri Tea Albini (Pd), Susanna Agostini (Pd), Cecilia Pezza (Pd), Valdo Spini, Eros Cruccolini (Sinistra per Firenze), Mario Tenerani (Forza Italia), Bianca Maria Giocoli (Noi con Matteo Renzi), Andrea Vannucci (Pd), Leonardo Bieber(Pd) e l’onorevole Riccardo Nencini che, insieme a tanti cittadini presenti, si sono raccolti in un minuto di silenzio in memoria delle vittime.

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IL RICORDO. “Firenze – ha detto Giani- ricorderà ogni anno questo momento pensando ogni volta a questi due ragazzi vittime della follia razzista, una follia e una degenerazione che la nostra città, operatrice di pace, respingerà sempre con forza. Erano due giovani, come tanti, in cerca di speranza e di lavoro. E una mano armata d’odio e violenza, ha spezzato per sempre tutti i loro sogni. Sono stati uccisi al mercato, simbolo di scambio e in un Quartiere, quello di piazza Dalmazia, che ha rappresentato l ‘incontro fra culture di solidarietà. Da qui più forte arriva anche il nostro grido di dolore, ma anche di forza, di vicinanza e fratellanza”.

IL MERCATO. Anche il presidente Federico Gianassi ha sottolineato “la ferita al Quartiere, al mercato – ha detto Gianassi – luogo simbolo. Bisogna contrastare sempre la degenerazione razzista, anche se la sfida è complicata. Ma l’obiettivo fermo è quello di costruire una città sempre più unita, solidale e forte. Di fronte alla crisi che incombe non si può rispondere con la violenza, ma è necessaria una forza morale. Dobbiamo ricordare e reagire – ha aggiunto Gianassi- , unirci per costruire una società sempre più forte e più bella”. Giani ha partecipato anche al raduno della comunità senegalese che si è svolto in piazza Dalmazia alle 12,30 e al quale era presente l’ambasciatore della Repubblica del Senegal Seynabou Badiane.

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