domenica, 15 Dicembre 2024
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Polizia municipale, nuovo regolamento

Presentata la bozza del nuovo regolamento della polizia municipale, con 45 articoli.

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Multe più salate, per esempio, per chi ubriaco, causa pericolo o reca disturbo agli altri; per chi espleta le funzioni fisiologiche per strada; per chi si avvicina ai veicoli in circolazione per vendere merci od offrire servizi quale la pulizia del vetro; per chi esercita la professione di meretricio vicino alle scuole, ai luoghi di culto e lungo le strade densamente abitate. Ma anche una nuova funzione della polizia municipale, grazie all’introduzione della mediazione sociale come attività per favorire l’integrazione e la riduzione bonaria dei conflitti. E l’attenzione alle persone in stato di bisogno, per le quali è prevista l’attivazione di interventi sociali come l’accompagnamento in una struttura.

Sono questi gli ambiti in cui si registrano le principali novità contenute nel nuovo regolamento di polizia municipale illustrate dal sindaco Leonardo Domenici, dall’assessore alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni e dal comandante Alessandro Bartolini. “Noi compiamo un’operazione molto importante – ha dichiarato il sindaco Domenici – perché erano anni che si discuteva della revisione del regolamento, che sostanzialmente nella sua impostazione era quello del 1932. Non c’è bisogno di sottolineare quanto la città sia cambiata da allora. Sentivamo il bisogno di uno strumento aggiornato, adeguato ai tempi in cui viviamo, che riflette la realtà di oggi con le sue criticità e contraddizioni, entro i limiti e le competenze a noi affidate in qualità di enti locali”. La bozza di regolamento sarà presentata in giunta e poi, dopo l’approvazione prevista nella prossima seduta, inizierà l’iter consiliare con la discussione prima nelle commissioni e poi in consiglio comunale. Ma, come ha spiegato l’assessore Cioni, “si tratta di una base su cui aprire il dibattito in città, un dibattito che veda il coinvolgimento di sindacati, associazioni di categoria, associazioni di volontariato e via dicendo”.

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“La bozza di nuovo regolamento di polizia municipale – ha sottolineato l’assessore Cioni – vuole rispondere alle mutate esigenze della vita cittadinaaccogliente e aperta, ma al tempo stesso con regole da rispettare e far rispettare: regole che riguardano appunto la civile convivenza, l’integrità dei monumenti e dei beni pubblici, il decoro. Per questo il regolamento non prevede soltanto divieti, ma introduce anche importanti novità in materia di accoglienza e di intervento per i più bisognosi. Per esempio i mendicanti che svolgono la loro attività distesi sui marciapiedi non verranno multati, ma sarà offerto loro un intervento sociale”. In concreto, l’oggetto del regolamento è la disciplina, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento e delle norme di legge, del comportamento e delle attività dei cittadini all’interno del territorio comunale al fine di tutelare la convivenza civile, il corretto uso del suolo pubblico e dei beni comuni, il decoro ambientale. Per raggiungere questo obiettivo il regolamento detta norme, autonome o integrative di disposizioni generali o speciali, in materia di sicurezza urbana e pubblica incolumità; convivenza civile, vivibilità e igiene, pubblico decoro; pubblica quiete e tranquillità delle persone; mestieri e attività produttive; mediazione sociale e assistenza alla persona. intervenendo su fenomeni che ledono la civile convivenza e il decoro della città. La città che vogliamo è

Le principali novità contenute nel regolamento, ovvero le norme introdotte ex novo o rinnovate, riguardano i comportamenti pericolosi, i danneggiamenti, la sicurezza degli edifici, la conduzione dei cani, i comportamenti maleducati o contrari al decoro, la tutela del verde, i bivacchi, gli schiamazzi e il volantinaggio. Le sanzioni previste vanno da 50 a 500 euro per le violazioni più lievi (ma in concreto, visto che si applica la sanzione pari al doppio del minino, la cifra è 100 euro), mentre per quelle più gravi da 80 a 500 (e per lo stesso principio in questo caso la sanzione è di 160 euro). L’assessore Cioni ha quindi illustrato le principali novità, partendo dal concetto stesso di “sicurezza urbana e pubblica incolumità” contenuto nell’articolo 2 e che viene definita quale “l’insieme delle precauzioni adottate per preservare la collettività cittadina da situazioni anche di potenziale pericolo, danno, malattia, calamità, nonché l’insieme delle misure atte a prevenire i fenomeni di illegalità diffusa e di degrado sociale”. Ovviamente, come ha sottolineato l’assessore Cioni, per quello che è di competenza della pubblica amministrazione e quindi non nell’ambito dell’ordine pubblico e di lotta alla criminalità che sono di pertinenza, appunto, delle forze dell’ordine. Nell’articolo 3, per esempio, viene introdotto il divieto di causare, con il proprio comportamento, pericolo o disturbo e in particolare è vietato “a chiunque sia in stato di ubriachezza, di frequentare luoghi di ritrovo pubblici o aperti al pubblico, o strade particolarmente affollate, al fine di evitare alterchi o situazioni di conflitto che possano cagionare pericolo per l’incolumità dei medesimi e degli altri avventori”. E sempre in questa sezione viene codificato quello che già avviene sulla base del codice di autoregolamentazione proposto dalle associazioni di categoria e sottoscritto da molti gestori per quanto riguarda le cautele e le attività “atte a scoraggiare tali comportamenti”.

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E se l’articolo 4 è dedicato alla tutela della città (con il divieto di entrare, salire sui monumenti, di superare le recinzioni ed entrare nelle fontane), l’articolo 5 punta più sulla sicurezza dei cittadini, vietando il lancio di sassi e altri oggetti, anche liquidi, in luoghi pubblici o privati. Divieto esteso anche a tutto quello che può provocare incendi, compresi i petardi (articoli 6 e 7). Altra novità riguarda la sicurezza degli edifici. L’articolo 10 introduce infatti il divieto di “dimorare in locali adibiti ad attività lavorative in modo promiscuo con attrezzature e macchinari” come accade in alcuni laboratori gestiti da cittadini cinesi. “Si tratta spesso di situazioni pericolose, non soltanto dal punto di vista igienico-sanitario – ha precisato l’assessore Cioni -: sulla base di questo articolo sarà possibile il sequestro dei materiali e delle attrezzature, oltre allo sgombero dei locali”. Sempre l’articolo 10 prevede che, in caso di abbandono o non utilizzo di un edificio, oltre all’obbligo di mantenerlo in sicurezza anche quello di “attuare tutti gli accorgimenti possibili per evitare indebite intrusioni, occupazioni abusive e danneggiamenti, chiudendo efficacemente tutte le zone di accesso”. L’assessore Cioni si è poi concentrato sulle norme riguardanti la convivenza civile, la vivibilità e il pubblico decoro, citando l’articolo 14 che vieta di “esporre ferite o mutilazioni di persone o animali o immagini delle stesse, suscitando ribrezzo; è vietato inoltre esporre oggetti o immagini crudeli, scene di violenza e simili, che possano ingenerare paura, ribrezzo o angoscia”. Ma le novità più importanti in questo ambito sono quelle contenute nell’articolo 15 che, oltre a vietare comportamenti quali “compiere atti di pulizia personale o altri atti che possano offendere la pubblica decenza” e “soddisfare le naturali esigenze fisiologiche, fuori dei luoghi a ciò destinati”, introduce anche il divieto a “esercitare il campeggio o dimorare in tende, veicoli, baracche o ripari di fortuna, su terreni pubblici o privati, o comunque in qualsiasi luogo non espressamente destinato a tale scopo”.

In questo caso la polizia municipale può allontanare i trasgressori, sequestrare i veicoli e le attrezzature, far abbattere e rimuovere i ripari di fortuna. Lo stesso articolo introduce il divieto di “esercitare il meretricio stazionando in luoghi prospicienti le scuole, i giardini, gli edifici destinati a luogo di culto o alla memoria dei defunti, lungo le strade densamente abitate, ovvero con abbigliamento non rispondente ai canoni della pubblica decenza” e quello di “sedere o sdraiarsi sul suolo pubblico, sui gradini dei monumenti e dei luoghi destinati al culto o alla memoria dei defunti, sulla soglia degli edifici” tranne che nei casi autorizzati, come per esempio il Duomo dove si può sedere in modo composto e “bivaccare, mangiare, bere o dormire in forma palesemente indecente o occupando con sacchetti o apparecchiature il suolo pubblico”. L’articolo continua introducendo il divieto di “mendicare o raccogliere firme con questua (ovvero con richiesta di denaro) nelle strade pubbliche o ad uso pubblico recando intralcio o pericolo al flusso pedonale o veicolare, a causa di oggetti depositati, di animali al seguito, del comportamento fastidioso o pericoloso adottato, come sdraiarsi per terra sul marciapiede o avvicinarsi ai veicoli in circolazione, ovvero causando disturbo alle persone presenti presso le abitazioni o effettuare tali attività vicino agli ospedali”. Come ha precisato l’assessore Cioni, “non viene vietata l’attività di mendicare, ma sono introdotte alcune regole perché questo non crei situazioni di difficoltà e pericolo”. Sempre l’articolo 15 prevede il divieto di “avvicinarsi ai veicoli in circolazione per vendere merci, offrire servizi quali la pulizia o lavaggio di vetri o fari o altre parti dei veicoli”. E ancora quello di “condurre cani o altri animali non detenendo le attrezzature o gli strumenti opportuni per contenere o rimuovere gli escrementi, ovvero omettendo di raccogliere immediatamente gli escrementi stessi qualora vengano depositati sul pubblico suolo”. Quindi i proprietari che non raccolgono le deiezioni dei loro cani potranno essere multati con sanzione da 160 euro.

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Novità importanti sono contenute anche nell’articolo 16. “In assenza di leggi adeguate in materia di lotta al commercio abusivo e che costringono i vigili a un estenuante e poco utile ‘guardie e ladri’ – ha spiegato l’assessore Cioni – abbiamo cercato di rendere più efficace il regolamento di Polizia Municipale. Abbiamo cioè introdotto la possibilità per gli agenti di poter fermare e controllare i venditori anche se i borsoni contenenti le merci sono chiusi”. In concreto si tratta del divieto di “esercitare il commercio in forma itinerante senza autorizzazione, ovvero all’interno della cerchia dei viali di circonvallazione di qua e di là d’Arno, ovvero a gruppi di venditori uniti; all’interno della stessa zona è comunque vietato detenere articoli da vendere contenuti in borse, cartelle o altri contenitori, che per quantità e qualità non costituiscano il normale acquisto personale supportato da regolare documentazione”. L’assessore Cioni si è poi soffermato sugli articoli 38 e 39 che introducono la mediazione sociale e l’assistenza alle persone. “Si tratta di novità assolute e particolarmente rilevanti perché accentuano la funzione preventiva del regolamento: non soltanto divieti, quindi, ma anche interventi di aiuto a chi è in stato di bisogno e di risoluzione per la mediazione bonaria dei conflitti tra cittadini. L’azione della Polizia Municipale non si esplicherà, quindi, soltanto nell’applicazione del regolamento in funzione repressiva ma punterà, nell’ottica dei compiti della polizia di prossimità, a favorire l’integrazione, la convivenza civile e la bonaria risoluzione dei conflitti”. E quindi, l’articolo 38 specifica che il “Il Comune favorisce la mediazione sociale intesa come integrazione tra persone, convivenza civile e bonaria risoluzione dei conflitti, ponendo a disposizione dei cittadini specifico servizio svolto da personale addetto presso le sedi dei consigli di quartiere o dagli appartenenti alla Polizia Municipale presso le unità territoriali del Corpo”. Ovviamente “l’attività di mediazione sociale è svolta in quei conflitti che non vedano il concretizzarsi della commissione di un reato, anche punibile dietro presentazione di querela”.

In concreto, come ha spiegato il comandante Bartolini, in caso di situazioni che rientrano in questa casistica “i vigili prima di elevare la contravvenzione convocano le parti cercando di trovare una soluzione mediata per ricomporre le situazioni di disagio. Se l’incontro ha un esito positivo, gli impegni presi dalle parti vengono verbalizzati e non si eleva nessuna sanzione che invece scatterà nel caso in cui uno dei soggetti non rispetti gli impegni sottoscritti”. L’articolo 39 invece riguarda le persone in difficoltà e i minori, nei casi di emergenza e urgenza sociale la Polizia Municipale interviene secondo quanto stabilito nei protocolli operativi stipulati con altri uffici o servizi comunali, altre pubbliche amministrazioni e strutture convenzionate. Ovvero “può provvedere all’accompagnamento della persona presso un centro di accoglienza o altro locale indicato dai servizi sociali”. “In questo caso – ha concluso l’assessore Cioni – il regolamento codifica quanto già previsto, per esempio, dal Pronto Intervento Sociale rendendolo imprescindibile”.

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