“Si tratta di un tema di grande attualità: il governo del territorio e la disciplina del paesaggio. La Toscana in questo senso ha lavorato molto ed è all’avanguardia sul territorio nazionale”. Così l’assessore regionale all’urbanistica e al territorio, Riccardo Conti, in occasione del seminario.
Il piano toscano prevede l’applicazione reale dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio e attribuisce valore al patrimonio paesaggistico regionale come fattore di riconoscibilità universale, di attrattività e di identità locale. E affida la sua attuazione alla governance integrata tra tutti i livelli di governo. Il testo, realizzato con la massima attenzione alla semplificazione procedurale, ha individuato 38 territori come risultato della storia dei luoghi censiti in apposite schede. I criteri di riconoscimento secondo cui sono stati censiti i valori paesaggistici sono: integrità del territorio per assicurare le prestazioni fisiche, la capacità del paesaggio di assumere il ruolo di risorsa per uno sviluppo dinamico e sostenibile e di esprimere valori estetici derivati da armonia e razionalità.
Si tratta di un processo in cui pianificazione e linee di azione mirano ad accompagnare le politiche di settore e a diffondere una cultura diffusa del paesaggio. Per questo, il Piano predispone un sistema di monitoraggio e prevede un osservatorio regionale sul paesaggio, attivando un tavolo di confronto permanente tra regioni, amministrazioni locali e organi decentrati del ministero che, insieme a studiosi e analisti della materia, concorrano al perseguimento degli obiettivi di qualità sanciti dal Piano stesso, e alla diffusione della cultura del paesaggio e della formazione che la sua gestione rende necessarie.