L’evento sarà organizzato da Regione Toscana, insieme a Anci Toscana e Rete europea degli enti locali e regionali per l’attuazione della Convenzione europea del paesaggio (RECEP) e rappresenterà il primo appuntamento di una serie di manifestazioni a cadenza biennale, di carattere europeo ed internazionale, dedicate al tema del paesaggio, inteso non solo come patrimonio culturale, ma anche come risorsa economica, chiave strategica per il governo del territorio ed occasione di benessere, identità e partecipazione democratica, soprattutto a livello locale e regionale. La prima edizione vedrà un ospite d’onore, la Regione della Catalogna, e sarà l’occasione per fare il punto sulla cooperazione tra enti territoriali, università e organizzazioni non governative.
L’annuncio è stato dato stamani dall’assessore regionale al territorio che ha colto l’occasione per dare aggiornamenti sul correttivo al Codice del Paesaggio predisposto dal ministero per i beni e le attività cultural a partire da una bozza elaborata dalla Commissione Settis. Al documento di partenza, grazie all’impegno delle Regioni che hanno lavorato di concerto con il Ministero, sono state apportate alcune modifiche. Quattro in sostanza i punti più significativi. Il primo riguarda un chiarimento dell’ambiguità contenuta nel testo di partenza che si era creata tra “beni paesaggistici” e “paesaggio”. Il testo concordato specifica che sui beni paesaggistici è prevista la copianificazione obbligatoria tra Stato e Regioni, mentre sul paesaggio, come già dichiarato dall’articolo 9 della Costituzione che sancisce che la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione, è sancita la collaborazione tra Stato e Regioni nel rispetto delle potestà dei due soggetti, confermando la sovraordinazione del ruolo statale sulla tutela dei beni paesaggistici in linea con la recente pronuncia della Corte costituzionale in materia. Il secondo punto definisce che lo Stato non porrà vincoli senza sentire le Regioni, pur conservando un’autonoma potestà primaria in tal senso. Il terzo riguarda il parere della Soprintendenza. Nel testo originario questo era sempre vincolante, adesso sarà vincolante solo se la pianificazione attuata dagli enti locali non è adeguata. Se invece è adeguata, il parere della Soprintendenza sarà solo obbligatorio ma non vincolante. In tal modo si distingue tra le amministrazioni impegnate a tutelare il paesaggio e quelle che tale impegno non lo prendono. Il quarto punto riguarda la semplificazione dell’iter autorizzativo. Su istanza delle Regioni, il Ministero ha accettato di snellire la procedura che nel testo originario era molto complessa e difficilmente gestibile: le Soprintendenze avranno 120 giorni di tempo per rilasciare il parere autorizzativo, dopodichè il soggetto preposto alla pianificazione che ha richiesto l’autorizzazione, potrà comunque assumere le proprie determinazioni.
Il risultato è stato salutato dall’assessore regionale come una conferma del grande lavoro di collaborazione messo in atto tra le Regioni e il Ministero. L’auspicio è che adesso le Soprintendenze provvedano a fare velocemente la loro parte e dare una risposta.