Annuncia un programma fatto di quattro o cinque proposte (“Non di spot”) che muovano da cultura, precariato e crisi e spiega che, se trionfasse alle primarie, sarebbe disposto a rinunciare già prima delle elezioni alla sua carica parlamentare.
”Non ritengo – ha sottolineato – gli altri candidati inadeguati, ma secondo me serviva un altro rappresentante del mondo riformista che tentasse una riunificazione”.
”Voglio impegnarmi -ha proseguito- nel riunire le forze riformiste per uno sforzo condiviso per la citta’, che in un momento di crisi come questo deve essere un obiettivo prioritario: i tempi che ci attendono non sono da dibattito interno ma da sollecitazione alla citta’”.
Ventura è già stato vicensindaco alla fine degli anni 80, ed è il quinto candidato alle primarie del centrosinistra, che vedono in campo Lapo Pistelli, Daniela Lastri, Matteo Renzi ed Eros Cruccolini.