mercoledì, 11 Dicembre 2024
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Rapinano banca con neonata “armata”, 4 arresti

Difficile immaginare qualcuno più insospettabile di una neonata di due mesi quando si parla di una rapina. Nascondendo una pistola nel port-enfant della bambina quattro malviventi erano riusciti a mettere a segno un colpo da 100 mila euro in una banca di Cascina. La polizia li ha però fermati ed arrestati.

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Durante l’orario di chiusura di una filiale della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno, intorno alle 16.30 di ieri, i quattro rapinatori sono entrati in banca, in tuta blu da operaio, con caschi antinfortunistici e un passamontagna a coprirne il volto. Dopo aver aspettato l’apertura del caveau, hanno minacciato i cinque impiegati con delle pistole e si sono fatti consegnare i contanti custoditi all’interno per poi darsi alla fuga a bordo di due auto. Un colpo che sembrava perfettamente riuscito.

Allertati su quanto accaduto, gli uomini delle squadre mobili di Pisa e Lucca hanno chiuso tutte le vie di fuga ed avviato le ricerche delle auto. L’attenzione di una delle pattuglie pisane è stata attirata dal lancio dal finestrino di un’auto di un paio di guanti di lattice. Immediato il fermo di quella macchina e dell’altra che la seguiva, ad Altopascio, in provincia di Lucca.

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Gli agenti hanno così scoperto i due uomini e le due donne che erano a bordo, oltre alla neonata. Proprio nella sua culla si trovava un’arma giocattolo priva del tappo rosso di riconoscimento, mentre altre due pistole vere erano nascoste a bordo delle vetture. Sempre dentro l’auto sono state trovate le tute da lavoro, i caschi e i passamontagna.

Sono così finiti in manette i due genitori della bambina, Manolo Zampagni, nato a Roma nel 1980 e residente a Prato, pregiudicato, la sua compagna Priscilla Henning, nata a Prato nel 1986, dove tuttora risiede. Arrestati anche i rapinatori che si trovavano nell’altra macchina, Gaetano Giustolisi, catanese del ’58, residente a Prato e pregiudicato e la sua compagna Gertrude Porzio, napoletana del ’70, anche lei nota all’autorità giudiziaria e residente a Prato.

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L’accusa nei confronti degli arrestati è di rapina aggravata in concorso, porto e detenzione abusiva di armi da fuoco con matricola abrasa, sequestro di persona a scopo di rapina. I due uomini sono stati incarcerati nella casa circondariale di Lucca, mentre le donne in quella di Livorno. Il bottino della rapina è stato interamente recuperato e restituito al direttore della filiale della banca.

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