“Siamo usciti da una guerra”, ha detto Mansi, e “se la recessione è alle spalle, la crisi ancora c’è“. Secondo i dati Prometeia elaborati da Confindustria infatti, il pil regionale a febbraio è sceso del 5,1% rispetto al -4,8% nazionale. Anche per questo, secondo la presidente, “la Toscana ha urgenza di una discontinuità, necessaria a causa dei cambiamenti epocali in atto, e di un repentino cambio di velocità”.
Gli industriali dicono basta alle “logiche del galleggiamento e del rinvio” e avanti con “ambiziosi e concreti progetti di crescita” supportati da una “politica forte in grado di portarli avanti”. Un “impegno straordinario e bipartisan”: questo l’invito rivolto a ”chi governerà, chiunque sia, ma anche all’opposizione”.
Si deve intervenire con urgenza, secondo la Confindustria regionale, su un piano di politica industriale “perché senza industria non c’è futuro”, una Pubblica amministrazione efficiente, una spinta all’internazionalizzazione, oltre ad investire su formazione e lavoro e sullo sviluppo delle infrastrutture: autostrada Tirrenica, Due mari, terza corsia dell’A11, ma anche bretella Incisa-Barberino e sviluppo del sistema aeroportuale.