La bella politica sancita dalle primarie? Spazzata via dal ritorno dei soliti noti.
I SOLITI NOTI. E’ il j’accuse che Matteo Renzi affida alla sua newsletter settimanale. A soli 15 giorni di distanza dal ballottaggio tra lui e il segretario Bersani, secondo Renzi ”l’incantesimo della lealtà e del rispetto si è già rotto” e la bella politica ha lasciato il posto a qualcos’altro: “alle stesse facce di sempre, che si riaffacciano sulla scena come se non fossero mai andate via”. Un affondo durissimo da parte del rottamatore. Che prende di mira ”gli elefanti” del Pd proprio nel giorno in cui la direzione del partito dovrà esprimersi sulle deroghe per i parlamentari con più di 15 anni di mandato sulle spalle.
ORGOGLIOSO DI ICHINO. Contro i ”dinosauri” del partito, Renzi cita a modello il giuslavorista Pietro Ichino, ispiratore delle politiche del lavoro del programma di Renzi, cha ha deciso di sottoporsi al voto popolare delle primarie per i parlamentari, anzichè chiedere un posto nel ”listino blindato”. “Ichino – scrive Renzi – mi ha telefonato e mi ha detto: ‘Caro Matteo, non accetterei di tornare in Parlamento nuovamente cooptato. Ho il dovere di cercarmi i voti”. Un atteggiamento, quello di Ichino, di cui Renzi dice di essere “orgoglioso”.
SGUARDO AL FUTURO. Riguardo al suo futuro, Renzi ribadisce che non ha voluto accettare premi di consolazione e non ne accetterà. “Le nostre proposte, dalla rottamazione ai contenuti programmatici, erano chiare. Il risultato è stato altrettanto chiaro e non ci ha premiato. Adesso tocca a chi ha vinto, non a noi”. Ma a Bersani Renzi consiglia di fare tesoro dell’entusiasmo e dei voti nati intorno alla sua candidatura. “Penso sia suo interesse farlo, se davvero – continua Renzi – vogliamo vincere le elezioni..”. Poco importa al sindaco se alcune indagini, l’ultima quella di Ilvo Diamanti per Repubblica, lo vedano in testa quanto a gradimento tra i possibili leader. Lui per il momento è intenzionato a rimanere a Firenze. Anche se aggiunge sibillino: “il futuro ci raggiungerà presto”.
MONTI. Quanto al futuro del Paese, Renzi si riserva di fare un commento più approfondito nelle prossime settimane. “Attendiamo di capire – spiega – come Bersani deciderà di muoversi e soprattutto quello che farà Mario Monti”.