All’indomani dello sciopero generale della Cgil, non si placano le polemiche sull’assenza di Matteo Renzi al corteo fiorentino. Mentre i big del Pd, tra cui Pierluigi Bersani e Rosy Bindi, sono scesi in piazza, il sindaco – come già annunciato nei giorni precedenti – ha disertato la manifestazione.
POLITICI AL LAVORO. Oggi, interpellato dai giornalisti è tornato sull’argomento, ribadendo la sua posizione. “Rispetto alle polemiche politiche, posso dire che io mi sono iscritto al Pd, non alla Cgil – ha detto Renzi – fare le manifestazioni è facile, ma noi siamo pagati per risolvere i problemi della gente”. “Ho grande rispetto per la Cgil – ha proseguito – ma il mio compito è far bene il mio lavoro. Se la Cgil vuole fare sciopero, così come la Cisl e la Uil, liberi di farlo, ma un politico è bene che stia a lavorare in palazzo a cercare di risolvere i problemi”.
PRESENTI E ASSENTI. Ieri al corteo di Firenze, erano presenti il governatore della Regione Enrico Rossi, quello della Provincia Andrea Barducci e molti sindaci dell’area fiorentina. Renzi, impegnato in giunta, è stato protagonista – suo malgrado – di qualche cartello di contestazione. Uno striscione recitava ad esempio ” Il sindaco che la destra ci invidia”, con un esplicito riferimento al “rottamatore”.
LA RISPOSTA. “Avevo capito che era un grande sciopero contro il Governo Berlusconi – ha commentato il diretto interessato – credo che la maggior parte di quelli che erano lì abbiano vissuto lo sciopero con questo spirito. Poi se qualcuno si è arrabbiato perché io non ho fatto sciopero è comprensibile fino a un certo punto: credo che sia un dovere da parte di un politico cercare di risolvere i problemi, non solo di fare le manifestazioni”.
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