Sul documento hanno apposto la loro firma tutte le organizzazioni e associazioni rappresentative degli allevatori (Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Atpz, Aprozoo, Appt), quelle della trasformazione cooperativa (Legacoop e Confcooperative) e l’Associazione italiana lattiero casearia (Assolatte), oltre ad alcuni caseifici cooperativi e privati indipendenti (Caseificio Sociale di Manciano, Caseificio Pinzani, Caseificio Busti, Caseificio San Martino).
Dopo una serie di incontri serrati avviati nel 2007, si apre ora una nuova fase che può contare su uno strumento di grande importanza per il settore come quello scaturito dalla lunga trattativa, che ha visto prevalere un grande senso di responsabilità da parte sia dei produttori, che vivono una fase assai delicata, che della maggior parte dei trasformatori.
L’accordo raggiunto, secondo l’assessore all’agricoltura, oltre ad adeguare il prezzo del latte pagato dai caseifici alle aziende di produzione, si proietta nel futuro, impegnando tutti i firmatari, oltre che la stessa Regione, su una scaletta di interventi che gettano le basi per il rilancio di un comparto oggi fortemente penalizzato.
Si è collocata invece fuori dell’accordo Astolatte dimostrando ancora una volta di non credere nella filiera toscana, ma questo non diminuisce il valore del lavoro che tutti i firmatari stanno portando avanti con la Regione Toscana, anche per utilizzare al meglio le opportunità del Programma di Sviluppo Rurale.
Il prezzo del latte alla stalla sale così a 0,850 euro al litro (Iva inclusa) a cui viene aggiunto il premio per la qualità (+ 0,025 euro al litro) e per la destagionalizzazione (per il latte consegnato nel periodo 1 settembre – 31 dicembre c’è un più 0,103 euro al litro).
Tale prezzo, raggiunto dopo una vertenza lunga e difficile per tutte le parti in causa, non soddisfa pienamente le aspettative dei produttori, ma è stato ugualmente approvato da tutti i rappresentanti, nella consapevolezza che il rilancio del comparto può avvenire solo attraverso la costituzione di un fronte comune.
Uno dei punti caratterizzanti dell’accordo è costituito dalla qualità che vede uniti produttori di latte, caseificatori e la stessa Regione per valorizzare al meglio tutto il pecorino realizzato con il latte prodotto nel territorio regionale; entro settembre 2008 dovrà essere predisposta e concertata una specifica tabella per il pagamento del latte “a qualità” che sarà applicata in modo esclusivamente premiante nel corso del 2009, mentre, a partire dal 2010, sarà adottata con l’applicazione di premi ma anche di penalizzazioni.
Da parte della Regione c’è un forte impegno diretto, sia tecnico che finanziario. Sarà di oltre 500.000 euro il contributo regionale per attuare gli interventi previsti, che vanno dal rapporto con la distribuzione e il commercio alla definizione di un “bando di filiera” per affrontare specifiche problematiche, dall’avvio di un progetto di tracciabilità del latte e del pecorino all’ampliamento delle competenze del tavolo tecnico regionale del latte, dall’analisi della qualità del prodotto agli interventi sul pacchetto igiene, sulla anagrafe ovina e sul benessere degli animali.