“Nel nostro centro – ha detto Felice Petraglia, direttore del dipartimento materno-infantile del policlinico Santa Maria alle Scotte – è possibile aiutare le coppie con problemi di fertilità, per cause biologiche o legate all’età, ad avere un figlio. Grazie ad un semplice prelievo di sangue è possibile analizzare la quantità di due ormoni proteici, l’antimulleriano e l’inibina B che sono indicatori rilevanti per la salute delle ovaie, il cui invecchiamento, anche precoce, influisce negativamente sulla fertilità”.
“Accertare la disponibilità degli ovociti – aggiunge Vincenzo De Leo, responsabile del centro sterilità di coppia – è fondamentale per poter personalizzare la stimolazione ormonale, ovvero un trattamento terapeutico specifico, programmato ad hoc sulla base delle informazioni ottenute con il dosaggio ormonale”.