E’ l’aeroporto la priorità per Firenze, non lo stadio nuovo. Lo ha dichiarato apertamente il presidente della Regione Enrico Rossi. “Cittadella viola e aeroporto insieme non ci stanno” ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano lumi sui destini dell’area di Castello.
PRIORITA’. “Ho preso sul serio il compito di dare a Firenze un aeroporto degno di questa città. E – ha dichiarato Rossi – questo è l’impegno che voglio onorare”. “Se qualcuno ce la ficca, la Cittadella, ce la ficchi – continua il presidente della Regione – Ma cittadella e aeroporto per me insieme non ci stanno. Qualsiasi cittadino può andare a vedere con i propri occhi. Se poi la localizzazione, che compete al Comune, renderà possibile sistemare l’aeroporto e la Cittadella, faccia Firenze ciò che ritiene più giusto fare”. L’aeroporto, in ogni caso, per la Regione dovrà avere la precedenza. La palla passa al sindaco di Firenze Matteo Renzi, che dovrà giocarsi la partita più complicata: quella con i tifosi. E con i Della Valle.
PALAZZO VECCHIO. A Palazzo Vecchio si leva oggi l’accusa del capogruppo Pdl Giovanni Galli. “La Cittadella Viola non si farà. Dopo le promesse e i proclami – dichiara – al sindaco Renzi resta un pugno di mosche in mano, e a rimetterci sono ancora una volta tutti i fiorentini”. Galli avanza dei dubbi anche sui destini della pista di Peretola. “Abbiamo il forte timore – continua Galli – che non solo non ci sarà il progetto dei Della Valle per la Fiorentina, ma alla fine non si realizzerà neppure l’ampliamento dell’aeroporto, magari per non disturbare l’uccello migratore tanto caro al sindaco di Sesto Gianassi. La mia mozione sull’ampliamento dello scalo di Peretola è ferma negli uffici del Consiglio comunale da 4 mesi”.
L’INCHIESTA. Nel frattempo, un paio di giorni fa, la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per 12 persone indagate nell’inchiesta legata a Castello. Fra gli indagati, l’imprenditore Salvatore Ligresti e gli ex assessori comunali di Firenze Gianni Biagi e Graziano Cioni. Tra i reati contestati, il concorso in corruzione e l’abuso d’ufficio.