sabato, 14 Dicembre 2024
- Pubblicità -
HomeSezioniCronaca & PoliticaSanità, collaborazione Toscana-Serbia

Sanità, collaborazione Toscana-Serbia

La Serbia guarda al modello sanitario della Toscana. Al via una collaborazione in questo campo per i prossimi cinque anni. L'intesa è stata firmata questa mattina dall'assessore regionale Enrico Rossi e dal ministro serbo alla salute, Tomica Milosavljevic.

-

- Pubblicità -

Si parte con la chirurgia, i trapianti di organi e tessuti, i trapianti di midollo osseo, la pediatria e la chirurgia pediatrica, ma la collaborazione potrà andare anche oltre.

“La firma di questo protocollo è l’inizio di una collaborazione tra sanità serba e sanità toscana – ha detto l’assessore Rossi – Noi metteremo i nostri servizi sanitari di eccellenza al servizio delle urgenze che potrebbero verificarsi in Serbia”.

- Pubblicità -

Il ministro Milosavljevic ha espresso “gratitudine nei confronti della Regione Toscana, in particolare per il protocollo di stamani, che amplia la nostra collaborazione e segna un nuovo passo sulla via della futura collaborazione, sia nell’ambito della chirurgia nelle sue espressioni più moderne, sia dal punto di vi sta istituzionale. La salute è l’aspetto più importante per i cittadini, se vogliamo garantire uno sviluppo sostenibile”.

Nell’intesa sono previsti anche scambi di specialisti e docenti e la formazione nei settori della microchirurgia, della chirurgia micro-invasiva e della chirurgia laparoscopica.

- Pubblicità -

Ma anche la Toscana potrà trarre vantaggio dall’accordo, attraverso la condivisione di informazioni ed esperienze: una collaborazione che interesserà soprattutto le aziende ospedaliere universitarie della regione, con la possibilità per medici ed operatori di partecipare in futuro alla realizzazione di progetti congiunti in ambiti di interesse reciproco.

L’idea dell’intesa nasce tre anni fa, da alcuni contatti avuti prima con l’avvocato Leandro Chiarelli, console onorario della Repubblica di Serbia a Firenze, e poi con l’ambasciatrice serba a Roma, anche lei medico. Nel giro di alcuni anni l’idea è diventata un accordo. Il numero dei medici e degli operatori coinvolti negli scambi sarà definito con i successivi piani di cooperazione.

- Pubblicità -
- Pubblicità -
spot_img
- Pubblicità -

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -