lunedì, 13 Gennaio 2025
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Scatta l’allarme valanghe, ecco le zone più a rischio nella regione

A lanciare l'allarme sono gli uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Sconsigliate ''le attività sci alpinistiche ed escursionistiche (anche con le ciaspole)''.

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Maltempo, il CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) lancia l’allarme valanghe. In seguito alla perturbazione che in questi giorni sta investendo anche la Toscana, e che porterà ulteriori residue nevicate fino a bassa quota (100/400 metri), il CNSAS lancia un’allerta valanghe. In questi giorni – viene spiegato – il manto nevoso, composto da neve asciutta e leggera, “è stato rimaneggiato da intensa attività eolica con parziale redistribuzione e formazione di accumuli nei versanti sottovento e conseguente locale aumento delle criticità. Le basse temperature hanno creato, inoltre, condizioni favorevoli alla formazione di brina di profondità impedendo l’assestamento degli strati nevosi debolmente coesi tra loro e scarsamente ancorati al terreno”.

DOVE. Come reso noto sul sito ufficiale del SAST, si delinea un grado del pericolo “MODERATO 2” su Monte Amiata e Appennino Tosco Emiliano dove, alle quote più elevate, può salire a “MARCATO 3” per il consistente strato di neve fresca e leggera che si è accumulata specialmente nei canaloni e nei versanti sotto vento. Rimane “DEBOLE 1” sui restanti comprensori interessati da deboli nevicate. La tendenza del pericolo è “STAZIONARIA” sul Monte Amiata, invece è “IN AUMENTO” sull’Appennino Ligure e Tosco Emiliano dove sono ancora in atto diffuse nevicate.

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ATTIVITA’ SCONSIGLIATE. Il CNSAS – recita la nota – “sconsiglia le attività sci alpinistiche ed escursionistiche (anche con “ciaspole”); in questa situazione, sono sconsigliate e comunque richiedono ottime competenze ed un’attenta capacità di valutazione del pericolo locale a causa di strati consistenti di neve leggera e non assestata nella gran parte del settore. Si delineano inoltre criticità più elevate per la possibile presenza di strati ghiacciati coperti da neve fresca, in particolare alle quote più elevate e a ridosso dei crinali dove sono presenti accumuli a cornici dovuti alla forte azione eolica”.

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