Arrivano novità per i viaggiatori nel caso di sciopero dei treni, con l’introduzione delle fasce orarie garantite anche domenica e nei giorni festivi per assicurare servizi minimi, sia per i collegamenti nazionali ad alta velocità sia per i convogli regionali. La Commissione di garanzia sugli scioperi ha modificato l’accordo siglato tra i sindacati e il gruppo Ferrovie dello Stato nel 1999 con le modalità di protesta per il trasporto ferroviario. Critici i sindacati, mentre il Ministero delle Infrastrutture ha parlato di “scelta ragionevole”.
Quali sono le fasce orarie garantite in caso di sciopero dei treni regionali e nazionali
Per quanto riguarda i treni regionali di Trenitalia, in caso di sciopero del personale la normativa prevedeva già la tutela dei servizi essenziali nei giorni feriali, nelle due fasce orarie di punta: dalle ore 6.00 alle 9.00 e poi alla sera dalle 18.00 alle 21.00. Da ora in avanti, in presenza di una mobilitazione del personale, un numero minimo di corse dovrà essere assicurato anche la domenica e i festivi, dalle ore 7.00 alle 10.00 e dalle 18.00 alle 21.00.
Inoltre vengono rafforzate le tutele anche per i treni a media e lunga percorrenza, compresi quelli dell’alta velocità e gli Intercity, che finora godevano di garanzie minori rispetto ai regionali. In particolare per i collegamenti nazionali deve essere assicurata la circolazione di almeno “un numero di coppie di treni al giorno sulle principali direttrici – specifica la Commissione nella delibera n° 20/25 – in misura percentuale corrispondente al livello di prestazioni indispensabili da assicurare durante lo sciopero nel trasporto ferroviario regionale. Tali treni dovranno essere garantiti fino all’arrivo alla stazione di destinazione“.
I commenti
La Commissione di garanzia sugli scioperi ha spiegato di aver cambiato le regole con “l’obiettivo di un equilibrato bilanciamento tra diritto di sciopero e diritto alla mobilità” e introducendo una tutela ai viaggiatori del trasporto regionale come già “avviene negli altri settori (trasporto aereo, marittimo e pubblico locale)“. I sindacati sono sulle barricate. La Filt-Cgil si è detta pronta ad avviare azioni legali “perché venga restituita dignità al diritto di sciopero nel settore della mobilità e dei trasporti”, scrive in una nota e anche l’USB annuncia la volontà di ricorrere alle carte bollate.
“Attiveremo tutte le iniziative del caso a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto ferroviario e dei cittadini utenti del servizio”, afferma la Fit Cisl, mentre la Uiltrasporti chiede che la regolamentazione sia uniformata per tutte le 42 aziende che operano nel settore ferroviario.