venerdì, 17 Gennaio 2025
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Servizio post-divorzio, ecco i risultati di un anno di sperimentazione

Presentati a Palazzo Strozzi i risultati di un anno di sperimentazione del servizio post-divorzio, il sostegno dato alle famiglie separate o divorziate per aiutarle a gestire il rapporto con i figli e ricostruire un futuro.

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Sono stati presentati questa mattina a Palazzo Strozzi i risultati del periodo di sperimentazione del servizio post-divorzio. Il progetto è partito nel 2010 nel solo territorio del comune di Firenze e ha offerto sostegno alle famiglie separate o divorziate, attraverso attività di mediazione, psicoterapia e counseling, per aiutarle a gestire il rapporto con i figli e ricostruire un futuro.

IL PROGETTO. Il servizio è nato due anni fa, nel 2010, a cura dell’associazione di promozione sociale Co.Me.Te. all’interno dell’Istituto di Terapia familiare di Firenze, e sostenuto dalla Regione che ha partecipato con un contributo di 25 mila euro. Uno degli obiettivi della sperimentazione era quello di poter allargare il progetto ad altre realtà del territorio, attraverso una forte integrazione tra pubblico e provato. I servizi offerti sono stati quelli della mediazione familiare, consulenza e sostegno per il superamento dei problemi legati a separazione e divorzio, aiuto alle famiglie ricostituite, sedute di psicoterapia individuali e di coppia.

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NUMERI. Gli incontri, sia individuali che di coppia, hanno coinvolto 103 adulti tra i quali 46 coppie e 11 genitori singoli separati, con 85 figli per un totale di 556 sedute, in media 10 per ogni caso. Sono state invece 6 le sedute di gruppo. Il servizio ha operato con i servizi sociali del comune di Firenze dal quale sono stati inviati 14 genitori e 9 figli. Tra le persone che hanno usufruito del servizio troviamo tre coppie immigrate o miste, due genitori singles di famiglie immigrate e sette figli di famiglie immigrate e miste. E ancora undici coppie e tre singles ricomposti, venti figli di famiglie ricomposte, un genitore e un figlio di famiglia ricomposta omosessuale. Per quanto riguarda invece l’età degli adulti 54 casi avevano tra i 40 e i 50 anni e 47 tra i 30 e i 40. Più della metà dei figli invece aveva un’età tra gli 0 e gli 11 anni, in 31 casi tra gli 11 e i 18 e 6 tra i 18 e i 27.

LE CAUSE DELLA DISGREGAZIONE FAMILIARE. “La disgregazione del nucleo familiare – ha detto l’assessore al welfare Salvatore Allocca – è un fenomeno che deriva da una crisi più complessiva del nostro sistema sociale. Governare la separazione, il distacco dai figli, dagli affetti, è diventato indispensabile per evitare che da questo evento si possa precipitare in situazioni drammatiche. Per ora si è trattato di una sperimentazione ma vorremmo che il progetto possa avere un futuro, anche con l’inserimento all’interno del Piano Sanitario Sociale”.

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LO SPUNTO PER IL PROGETTO. “Lo spunto per arrivare a questa esperienza – ha aggiunto Giancarlo Francini, presidente dell’associazione Co.Me.Te. e coordinatore del progetto – ci è arrivato lavorando a contatto con le persone coinvolte e con gli operatori, percependo il grado di insoddisfazione nei confronti degli strumenti disponibili per dare sostegno in caso di separazione. Quando questo avviene cambia la struttura della famiglia ma i legami restano, anche se si trasformano. Abbiamo elaborato l’idea del servizio con l’obiettivo di salvare i legami. La collaborazione con la Regione e la sinergia con i servizi sociali comunali sono state fondamentali”.

QUANDO INTERVENIRE. Durante la sperimentazione è stato capito che l’intervento è necessario non solo quando la crisi ha già toccato la famiglia, ma anche e soprattutto in fase preventiva, in modo da limitarne i danni affettivi e relazionali. Per questo è importante informare e sensibilizzare le coppie e le famiglie fin dall’inizio del processo di separazione coinvolgendo anche il Tribunale che potrà collaborare attraverso la creazione di gruppi informativi sulle tematiche che riguardano l’affidamento condiviso, la formazione di gruppi di approfondimento sulla gestione della genitorialità e sui problemi dei figli da parte dei genitori separati/divorziati, compresa la situazione delle famiglie allargate ricostituite. Oppure formare gli assistenti sociali dei comuni su questi temi, potenziare l’informazione pubblica rivolta alle coppie sulla importanza di avere sostegno, sulla prevenzione del disagio relazionale, sui servizi pubblici e privati esistenti. E infine far emergere la complessità e la varietà del tema dando visibilità e riconoscimento alle nuove famiglie ricostituite e a tutti i soggetti coinvolti, come ad esempio i nonni, che sempre più spesso sono chiamati a sostituire i servizi mancanti e sempre più spesso si trovano ad avere un ruolo di primo piano, dal lato affettivo ed educativo.

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DATI SULLE SEPARAZIONI. In Toscana, secondo gli ultimi dati dell’Istat diffusi nel 2009, le separazioni sono state 5461 (5889 nel 2008). Il numero medio di separazioni per 1000 matrimoni si attesta sui 329,1 (169,7 nel 1995). I divorzi sono stati 4138, contro i 4164 del 2008. La durata media di un matrimonio è di 14 anni.

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