IL CASO. Alle due coppie erano stati assegnati, nel 2008, un appartamento in via Allori e via di Scandicci, realizzati nel programma 20mila abitazioni in affitto. “Nel bando di assegnazione – spiega Simone Porzio, segretario provinciale del Sunia – era prevista una riserva di alloggi a favore delle giovani coppie con l’impegno di costituire famiglia entro il termine massimo di quattro mesi dalla sottoscrizione del contratto di locazione”.
A distanza di oltre tre anni il Comune ha cominciato a recapitare la comunicazione di revoca dell’assegnazione dell’alloggio assegnato, perché i locatari non si sono uniti in matrimonio. Alcuni di essi, nel frattempo, hanno avuto anche dei figli.
LA SVOLTA. Oggi la presa di posizione dell’assessore alla casa Claudio Fantoni, che ha annunciato la marcia indietro rispetto al provvedimento di sfratto.
“Si tratta di una decisione di buon senso – commenta Simone Porzio – che tranquillizza le decine di famiglie ‘normali’ alle quali era stato notificato il provvedimento. Finalmente, prevale la ragionevolezza della politica e dell’equità, contro la rigidità della burocrazia che, peraltro, non era supportata nemmeno da validi fondamenti giuridici”.
Il Sunia consiglia le famiglie che hanno già ricevuto il provvedimento di presentare comunque apposita memoria difensiva.