Processati a Firenze sette russi e condannati a otto anni di carcere per rapina. Gli uomini sfruttavano duecento sordomuti bielorussi costringendoli a vendere gadget nei ristoranti e sulle spiagge per poi sottrargli la maggior parte del ricavato.
IL FATTO. La vicenda risale al 2000: un gruppo di russi sfruttava duecento sordomuti bielorussi obbligandoli a vendere gadget quali peluche, accendini e altri oggetti, presso i ristoranti e sulle spiagge della Toscana, dell’Emilia-Romagna e della Liguria.
ESTORSORI. Ma il racket non finisce qui perché i russi, promettendo ed offrendo vitto e alloggio, estorcevano ai sordomuti gran parte del ricavato che questi accumulavano durante la giornata rivelandosi, così, veri e propri sfruttatori.
SENTENZA. A dieci anni di distanza, il Tribunale di Firenze ha emesso la sentenza condannando sette russi a otto anni di carcere per rapina.