In seguito alla morte del paziente avvenuta pochi giorni fa all’ospedale Versilia, a causa del distacco dei punti di sutura applicati dopo un intervento all’addome, otto macchine suturatrici della Johnson & Johnson sono state ritirate in Toscana.
IL FATTO. Il 31 marzo un paziente dell’ospedale della Versilia è deceduto a causa del distacco dei punti di sutura applicati dopo un intervento all’addome. La segnalazione di suturatrici potenzialmente difettose era partita subito dalla Asl della Versilia. E’ stato così attivato il percorso di dispositivo vigilanza, che ha coinvolto la ditta Johnson&Johnson e il Ministero, e che in questa fase prevede il ritiro cautelativo del dispositivo stesso.
IL RITIRO. Le suturatrici della Johnson & Johnson ritirate in tre aziende sanitarie toscane, sono complessivamente otto: due nella Asl 12 di Viareggio, due nella Asl 7 di Siena e quattro nell’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi. A Viareggio le 2 suturatrici sono state sequestrate dalla magistratura in seguito alla morte del paziente. Nella altre due aziende si è trattato di ritiro cautelativo, perché né a Siena né a Careggi si sono verificati incidenti analoghi a quello che ha determinato la morte del paziente di Viareggio.
LE SUTURATRICI. “Da una ricognizione svolta dal Centro Regionale Gestione Rischio Clinico – informa l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – le suturatrici meccaniche della Johnson & Johnson risultavano presenti solo nelle tre aziende di Viareggio, Siena e Careggi. In base a questa verifica, in tutte le altre aziende toscane non risultano presenti suturatrici dei lotti per i quali la Johnson & Johnson ha chiesto il ritiro”.
IL CONTROLLO. Appena ricevuta la notizia del decesso del paziente in seguito al distacco dei punti, e del conseguente ritiro degli apparecchi da parte della ditta produttrice, il Centro Gestione Rischio Clinico ha effettuato un’ulteriore verifica di tutte le strutture sanitarie pubbliche. Da tale verifica, risulta che questi dispositivi non sono più in uso.