venerdì, 19 Aprile 2024
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Tav, nessun “caso Mugello” a Firenze

L'impatto dei lavori dell'Alta velocità sulle acque sotterranee a Firenze dovrebbe di portata di gran lunga minore rispetto al caso Mugello. Lo afferma Pietro Rubellini, presidente dell'Osservatorio ambientale, incaricato di fornire un parere in merito al progetto. Che si difende anche da chi lo accusa dei ritardi.

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”Non mi sembra che, rispetto all’analisi di uno dei progetti più importanti che si realizzano a Firenze dal riassetto urbanistico dell’architetto Giuseppe Poggi ad oggi, si sia ad un tempo tale per cui si possa dire che l’Osservatorio è in ritardo” afferma Rubellini, rispondendo così al ministro per i Trasporti Altero Matteoli che nei giorni scorsi aveva detto di attendere ”il parere dell’Osservatorio ambientale che sta ritardando” ed aveva aggiunto che ”se non arriverà in tempi brevi la questione tornerà al ministero che provvederà a dare il parere”.

Fatto sta che il famoso parere era atteso già dal mese di ottobre e ancora non c’è una data certa sul pronunciamento dell’Osservatorio. Risale a pochi giorni fa la lettera dello stesso sindaco Matteo Renzi, indirizzata proprio a Rubellini, nella quale lo invitava a prendere atto delle disposizioni dell’amministrazione comunale (alludendo al fatto che l’organismo stesse valutando un progetto già “scaduto”, quello appunto della celeberrima stazione Foster).

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”Stiamo cercando di fare il lavoro nel miglior modo possibile e nel minor tempo possibile – ha proseguito Rubellini – però con la coscienza dell’importanza di quello che stiamo facendo. Ci metteremo il tempo che ci vuole”.

”Allo stato attuale delle verifiche che stiamo portando avanti, sembrerebbe che l’impatto dei lavori sulle acque sotterranee sia molto minore che nel Mugello – prosegue Rubellini – perché le tecnologie di scavo che sono state scelte dal progettista per la realizzazione del sottoattraversamento di Firenze sono completamente diverse rispetto a quelle utilizzate nel Mugello. Ed è molto diversa anche la situazione geologica”.

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