La terra trema ancora, 41 scosse dalla mezzanotte alla 5:15 di questa mattina. Le più significative sono state registrate però, questa mattina: alle 07.07 ha avuto un magnitudo di 3.3 e alle 08.01 di 3.8. E intanto dalla Toscana, arrivano altre dieci tende al campo di San Possidonio. (Nella foto della protezione civile, è raffigurato il campanile prima del crollo).
SAN POSSIDONIO. Il campo toscano di San Possidonio cresce e aumentano i posti letto. Ieri, dopo le forti scosse intorno alle 9 e alle 13, sono saliti a 14mila gli sfollati in tutta la Regione dell’Emilia Romagna. Così, una nuova colonna mobile si è messa in marcia, portando con se altre dieci tende per un totale di 80 posti letto destinati al campo di San Possidonio. La capacità di accoglienza passa da 250 a 330 posti letto. Posti che “Li riserveremo sempre di più – afferma Antonino Melara, capo della protezione civile regionale da qualche ora tornato sul posto – a disabili accompagnati da badanti, anziani, donne e bambini”. Il presidente Enrico Rossi, che ha brevemente riferito al Consiglio regionale sulla situazione nel modenese e sull’attività di soccorso della nostra regione, ha affermato che “la Toscana è pronta a inviare al bisogno tutto quanto verrà richiesto”. “C’è una forte richiesta di aiuto – ha detto il presidente – e certo non basteranno, se non per fronteggiare l’emergenza i 50 milioni stanziati dal Governo. La presenza della protezione civile regionale è rafforzata anche della presenza di tanti toscani nella colonna nazionale Anpas. La popolazione sfollata cresce di minuto in minuto. Esprimiamo la nostra vicinanza ai cittadini dei comuni colpiti, ai familiari delle vittime e un forte ringraziamento ai volontari impegnati sul posto”. E questa mattina, il presidente della Regione ha aggiunto ””Al campo della Protezione Civile Toscana a San Possidonio (Mo) ci sono 320 persone. La sera sono stati serviti 500 pasti, viene anche chi non soggiorna nel campo. Abbiamo ospitato 11 disabili che dopo cena sono stati accompagnati in un albergo a Campogalliano. Ieri sono stati fatti 150 interventi sanitari su persone ferite”
DALLA TOSCANA. Sempre ieri, sono partiti complessivamente 36 vigili del fuoco dalla Toscana, appartenenti all’Usar, Unità specializzata nella ricerca di persone disperse sotto le macerie. Da Firenze ne sono partiti 14 mentre 22 da Pisa. La squadra sarà impegnata nelle ricerche di eventuali dispersi nelle aree più colpite dal sisma. Da Arezzo è invece decollato l’elicottero dei vigili del fuoco che è stato aggregato a Bologna. Sempre dalla Toscana, sono partite tre sezioni operative formate da 27 uomini e 6 mezzi.
LE MISERICORDIE. Dalla Toscana sono state fatte partire altre 20 tende (di cui 5 dalle Misericordie di Massa Carrara), un container bagni delle Misericordie della Toscana, una torre faro (Misericordia Quarrata) un camion con gru per il trasporto di un modulo bagni disabili della Regione Toscana. La sala operativa regionale sta monitorando l’evoluzione dell’evento tenendosi in contatto con i referenti al campo. Al momento al campo sono presenti 22 Confratelli provenienti da varie Misericordie toscane, coordinati da Federico Bonechi, responsabile della Sala Operativa Regionale. Fa capo alle Misericordie toscane anche il nucleo Segreteria Mobile che opera nel campo formato dal camper della Misericordia di Quarrata e personale addestrato per la gestione amministrativa e logistica della Misericordia di Montecatini Terme. Complessivamente le risorse messe in campo dalle Misericordie toscane sono: Nucleo prima assistenza con bevande calde ecc…. (Misericordia Gello), Camper Segreteria Mobile (Misericordia Quarrata), Modulo Segreteria Mobile con tenda, tavoli e accessori, 4 Torri faro (Misericordia Prato, Massa, Quarrata, Pisa), 7 Tende pneumatiche (3 Ragr. Versilia – 3 Regionale – 1 Misericordia Massa), 2 Tende pneumatiche 6X6m, 1 Tenda pneumatica 10X8m, 1 Tenda uso sociale pneumatica 12X24m, 150 Brandine, 200 Coperte, 40 Tavoli e 80 Panche, 1 Camion con gru, 2 Furgoni trasporto, 35 mezzi di varie Misericordie. Fino ad oggi si sono turnati al campo 200 Confratelli.
GLI PSICOLOGI. Per quanto riguarda le Pubbliche Assistenze toscane, sono state inviate al campo della Toscana, le psicologhe del nucleo di sostegno per chi è colpito da calamità naturale. Un compito difficile per questi volontari del tutto particolari, psicologi che devono sostenere le popolazioni rimaste senza casa dell’Emilia e i volontari impiegati sul campo. Volontari che hanno già prestato servizio durante i primi giorni dell’emergenza terremoto in Abruzzo, e che sanno quindi quali sono i traumi che colpiscono la popolazione rimasta senza casa, senza le proprie abitudini e le cose care.
NEGLI ALTRI CAMPI. Ma gli uomini di Anpas Toscana da ieri sono presenti anche nel campo di Novi di Modena. Dopo la nuova scossa, dalla nostra regione sono in tutto 60 i volontari al lavoro in Emilia, impiegati nel campo della Regione a San Possidonio, nei campi Anpas di Costa a Mirandola e Novi di Modena. In tutto 21 mezzi tra fuoristrada, ambulanze attrezzate, macchine e camion per la logistica hanno varcato il confine regionale. Dislocate nei campi due cucine da campo, un punto medico, due container di impiantistica per il funzionamento del campo. Dopo la seconda scossa sono partiti 21 tra uomini e donne con 40 tende per l’accoglienza della popolazione. Un punto medico avanzato, con 6 volontari, attrezzature e due mezzi, è stato mandato a Mirandola.
IL CONTAINER. Gli ottanta operai della Beltrame di San Giovanni Valdarno in cassa integrazione a zero ore da oltre sei mesi hanno preso la decisione all’unanimità, di donare il container alle popolazioni terremotate. Il container era stato donato loro dall’amministrazione provinciale di Arezzo era utilizzato come punto caldo nei mesi invernali, durante il presidio al polo siderurgico valdarnese.
NELLA NOTTE. Nella notte la terra ha tremato altre 41 volte. Secondo l’Ingv, delle scosse registrate dalla mezzanotte alle 5.15 di questa mattina, la più forte è stata quella delle 3.54 di magnitudo 3.4 ed epicentro in prossimità di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro e di quello mantovano di San Giovanni del Dosso. Ma la protezione civile della provincia di Firenze, questa mattina, sulla pagina ufficiale di facebook, ha aggiornato la situazione: ”Nella nottata sono state registrate numerose scosse nella zona, di magnitudo bassa (la più significativa alle ore 7.07 di stamani con magnitudo 3.3). Proseguono le attività di trasporto materiali e generi di conforto per le maggiori esigenze del campo” seguito dall’altro”bollettino” ”Registrata alle ore 08:01 ulteriore scossa di magnitudo 3.8 a 5 km di profondità con epicentro Moglia (MN). Non si registrano al momento criticità significative”.
POTENZIAMENTO E ASSISTENZA. Il bilancio è di 17 morti, 350 invece i feriti. ”Il Dipartimento della Protezione Civile ha potenziato il sistema di risposta già attivo dal 20 maggio e, contemporaneamente, a livello locale, sono stati rafforzati i Centri operativi per la gestione dell’emergenza, con l’attivazione di un Centro Coordinamento Soccorsi a Bologna, che si aggiunge a quelli già attivi sul territorio – si legge in una nota della protezione civile – Le Organizzazioni nazionali di protezione civile e le Regioni hanno messo a disposizione ulteriori moduli assistenziali, posti letto e servizi, per un ampliamento del 20% dell’attuale capacità ricettiva e ulteriori 1500 posti letto. A disposizione della popolazione anche sei carrozze di Ferrovie dello Stato e due del nucleo Genio Ferrovieri. Ulteriori posti letto sono inoltre disponibili grazie al potenziamento degli accordi tra Regione Emilia-Romagna e Federalberghi. Sono in fase di ripristino le criticità legate ai servizi essenziali e alle telecomunicazioni, restano ancora disalimentate meno di 200 utenze Enel nella provincia di Modena”.
PRECISAZIONI. E la protezione civile precisa che: ”In relazione alla diffusione di notizie riguardanti la previsione di ulteriori scosse di terremoto, si ribadisce che lo stato attuale delle conoscenze non consente di stabilire quante scosse e di quale intensità potranno ancora interessare la stessa area. Si rammenta che forti terremoti sono comunemente accompagnati da altre scosse, ma ogni previsione che indichi con precisione data, ora e luogo, nonché magnitudo di futuri eventi è priva di ogni fondamento. Nelle aree attualmente interessate dai fenomeni sismici, massima attenzione deve essere dedicata alla verifica delle condizioni di sicurezza degli edifici che hanno subito il terremoto e, in particolare, delle strutture strategiche, di quelle più antiche e vulnerabili, monumentali e di culto, e di tutte quelle che mostrano lesioni e danneggiamenti”.
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