giovedì, 25 Aprile 2024
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Una mappatura della città contro il rischio alluvioni

Da oggi mappatura di Firenze per evitare o prevenire il rischio di inondazioni da parte dell'Arno, in maniera precisa e dettagliata, quartiere per quartiere.

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Una mappatura di Firenze per evitare o prevenire il rischio di inondazioni da parte dell’Arno, in maniera precisa e dettagliata, quartiere per quartiere.  

MAPPATURA. L’obiettivo dell’accordo tra Comune e Autorità di Bacino dell’Arno, siglato oggi in Palazzo Vecchio dall’assessore alle Politiche del territorio Elisabetta Meucci, l’assessore all’Ambiente Caterina Biti e il segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Arno Gaia Checcucci, è quello di definire in modo più dettagliato possibile le informazioni riguardo il bacino dell’Arno, grazie a una mappatura precisa dei vari quartieri di Firenze. L’Autorità di bacino ha ultimato le mappe della pericolosità e del rischio idraulico secondo le disposizioni della direttiva europea 2007/60; mentre il Piano per l’assetto idrogeologico (Pai) per il Comune di Firenze risulta aggiornato al 2009 e rappresenta il punto di partenza su cui lavorare. Su questa base di dati l’Autorità – per aree di particolare interesse e criticità come quella urbana fiorentina e quella dell’Ombrone Pistoiese – sta procedendo anche con una modellazione specifica, che rispetti integralmente gli indirizzi posti dall’Europa, dove tra l’altro non viene più prevista la rimozione del rischio, ma si mira alla gestione del rischio alluvioni definendo con ulteriore dettaglio le informazioni. Il percorso intrapreso con la firma di questo accordo fornirà un quadro aggiornato di mappe online in chiave europea della pericolosità e del rischio alluvioni ed è un ulteriore passo avanti con questo studio. In sintesi, si avrà uno scenario unico di pianificazione per tutti gli strumenti del Comune e dell’Autorità di bacino dell’Arno con un unico linguaggio, con meno difficoltà e più semplificazione per i cittadini, con il risultato di un quadro conoscitivo certo e coerente, con la possibile dinamica degli scenari di allagabilità dell’area cittadina e di danno atteso.

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PERCHE’ FIRENZE?. Firenze è un caso di studio perché è un territorio con tanti beni di eccezionale interesse artistico, storico e culturale, con un’area che è stata storicamente sottoposta a episodi alluvionali che hanno interessato a più riprese le varie zone del territorio fiorentino. La città presenta un quadro conoscitivo di dati aggiornato e in continuo sviluppo sulla pericolosità idraulica.

IL COMMENTO. “Questo protocollo è molto importante per l’amministrazione comunale: finalmente abbiamo un linguaggio comune ed un’unica competenza su un settore cruciale per la città – affermano l’assessore all’Ambiente Caterina Biti e la collega alle Politiche del Territorio Elisabetta Meucci – per noi questo significa avere un importante strumento in più, moderno e unitario, per la gestione del territorio. L’Arno è una grande risorsa per Firenze, la prevenzione e la cura devono andare di pari passo con la prevenzione”. “Siamo passati da una fotografia del Pai che si riferiva a sezioni rilevate negli anni ’80 ai dati aggiornati di oggi – afferma Gaia Checcucci – Inoltre, la mappatura è stata dettagliata maggiormente in quanto fa riferimento al sistema di rilevazione LIDAR e le celle che schematizzano il territorio sono più che triplicate rispetto al Pai del 2001. Per questo, in attesa delle opere di riduzione del rischio idraulico, il primo presupposto per parlare di difesa dalle acque è la ‘conoscenza’, che consente di difendere la vita delle persone, il patrimonio edilizio esistente, le attività e permette di governare il rischio in termini di protezione civile”.

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