sabato, 27 Aprile 2024
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Una petizione per riavere la Gioconda. Ma gli Uffizi non la vogliono / VIDEO

A 100 anni dal furto d'arte più famoso al mondo, il Comitato degli scavi a Sant'Orsola ha deciso di lanciare un'iniziativa perché gli Uffizi tornino ad esporre, nel 2013, il misterioso sorriso della Monna Lisa. Ma Natali rifiuta: 'La Gioconda? Non la voglio. GUARDA IL VIDEO

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A 100 anni dal furto d’arte più famoso al mondo, il Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali ha deciso di promuovere un’iniziativa perché gli Uffizi tornino ad esporre temporaneamente, nel 2013, il misterioso sorriso della Monna Lisa.

L’INIZIATIVA. Il progetto, intitolato “Firenze 2013: la Gioconda in mostra cento anni dopo”, è stato presentato stamani da Silvano Vinceti, presidente del Comitato, e da Stefano Giorgetti, assessore provinciale, in occasione di una conferenza stampa indetta nell’ex convento di Sant’Orsola, luogo degli scavi per il recupero dei resti mortali di Lisa Gherardini Del Giocondo.

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LA STORIA DEL FURTO. L’iniziativa, a cui hanno già aderito gli enti locali, è legata alla ricorrenza del centesimo anniversario del recupero del quadro, avvenuto a Firenze nel 1913. Il sorriso più famoso del mondo era infatti stato sottratto dal Louvre nella notte tra il 20 e il 21 agosto del 1911. A rubarlo era stato Vincenzo Peruggia, un ex-impiegato della galleria francese che, convinto che il dipinto appartenesse di diritto all’Italia, lo aveva sottratto uscendo dal museo con il quadro sotto il cappotto. Il dipinto venne recuperato solo due anni dopo, in Italia, quando Peruggia tentò ingenuamente di venderlo all’antiquario fiorentino Alfredo Geri. L’intraprendente ladro d’arte venne immediatamente arrestato e la Francia concesse all’Italia di esibire temporaneamente la Gioconda nelle gallerie più importanti: prima agli Uffizi a Firenze, poi all’ambasciata di Francia di Palazzo Farnese a Roma, infine alla Galleria Borghese. Dopodiché rientrò definitivamente al Louvre.

LA PETIZIONE. All’epoca il quadro venne esposto nella galleria fiorentina per circa 20 giorni, e oggi il Comitato chiede che l’opera leonardiana torni – più o meno per lo stesso periodo di tempo – a sorridere ai nostri turisti. “La Gioconda – ha detto Vinceti – è patrimonio di tutti. Ma certo ha con gli Italiani un legame particolare”. L’appello è naturalmente rivolto principalmente al governo francese e al Museo del Louvre, ma chiunque desiderasse sostenere attivamente l’iniziativa potrà partecipare alla raccolta firme. Il testo della petizione, che punta a raccogliere almeno 100 mila adesioni in 6 mesi, sarà presto sul web e sui social network. Sarà possibile porre la propria firma anche su IlReporter.it.

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MA GLI UFFIZI NON LA VOGLIONO. “La Gioconda agli Uffizi? Personalmente non la voglio, neppure per un’esposizione di pochi giorni. E’ un’opera-simbolo dell’arte, che non va mossa dal Louvre, non può correre alcun rischio”. Questo il parere di Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, a proposito dell’appello lanciato oggi. ”La Gioconda – spiega – è una delle poche opere del catalogo di Leonardo: dobbiamo fare di tutto per non esporla ai rischi. Sono le persone che si devono muovere, non le opere d’arte”.

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