Festa dell’Unità d’Italia, anche il centro commerciale resta chiuso.
GIGLI. Giovedì 17 marzo, I Gigli resteranno infatti chiusi osservando la festività. La decisione di tenere chiuso il centro commerciale per la festività dell’Unità d’Italia del 17 marzo è stata assunta nel corso della riunione del nuovo consiglio direttivo del Consorzio, che ha anche eletto Franco Malinconi nuovo presidente per il prossimo biennio.
“Crediamo fortemente in questa celebrazione dell’Unità d’Italia – dichiara il direttore del centro commerciale Alessandro Tani – la festività del 17 marzo rappresenta il primo passo verso una serie di manifestazioni maggiormente articolate che I Gigli, in occasione dei 14 anni della propria attività, dedicherà al Tricolore e alla storia unitaria del nostro Paese”.
COOP. Lo scorso 1° marzo, anche la Coop aveva annunciato che “il 17 marzo è festa di tutti gli italiani e Coop chiude i punti vendita per l’intera giornata”, una decisione unanime di Unicoop Firenze, Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno.
“Così come il Primo maggio – spiegava una nota – è festa del mondo del lavoro, quella del 17 marzo rappresenta il valore dell’unità di un popolo. Le tre cooperative vogliono festeggiare questo evento insieme a tutti gli italiani. Perché la scelta di operare con un riferimento costante a valori collettivi e condivisi è ciò che caratterizza da sempre il mondo cooperativo”.
IN CENTRO. I negozi del centro storico di Firenze potranno invece restare aperti. Il 17 marzo in città si applicheranno le stesse regole del 1° maggio: fuori le mura bandoni abbassati, dentro le mura negozi aperti. “Il 17 marzo sarà considerato un giorno festivo a tutti gli effetti – aveva spiegato il vicesindaco Dario Nardella – per i valori e le motivazioni che lo contraddistinguono. Quindi anche nel settore del commercio il Comune agirà di conseguenza, applicando i provvedimenti e gli accordi fino ad oggi validi per gli orari dei negozi nei giorni festivi”. Obbligo di chiusura, dunque, fatta eccezione per l’area Unesco. “L’unica richiesta finora pervenuta al Comune – spiega Nardella – da parte di Federdistribuzione, per l’apertura dei negozi in tutta la città, non è stata ritenuta coerente con le finalità della festa”.
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