E’ buio che cola, Il fascino dell’idiozia si basa sulla percezione costretta dalla menomazione dei sensi, la stessa che Goya visse in seguito alla malattia che lo condusse alla sordità . In quel periodo ottuso nascono le Pitture Nere, dove i corpi sono concessi allo sguardo per sottrazione, strappati al buio, al silenzio e all’immobilità . Il Fascino dell’Idiozia è una lettura trasversale della vicenda artistica del pittore spagnolo, vista attraverso Leocadia, la sua presunta amante, una figura ambigua dell’universo goyesco più intimo e personale, quello sottratto al pubblico e dipinto solo per sé. Quello espresso da Zaches per Goya e per le Pitture Nere, è il fascino per l’idiozia, idiozia nel suo significato etimologico: la visione del mondo come universo personale, anzi privato e inafferrabile e quindi incompreso, ovvero considerato fuori dalla normalità , dalla socialità , strano, idiota. L’idiozia del Goya delle Pitture Nere è addensata dalla sua sordità , che lo costringe ad un ripiegamento su se stesso e i propri tormenti. La dimensione intima dell’uomo, Goya la traduce in uno Spazio non definito, non descritto, una sorta di non-luogo. Bisogna abituarsi all’oscurità per vedere più a fondo, e intuire presenze che non si colgono ad un primo osservare. La luce non è mai diffusa, chiara, non rivela mai i corpi per quello che sono, ma li maschera con l’oscurità . E questa oscurità ha un suono. Sono Pitture sonore dipinte da un idiota sordo.
Biglietti:
Intero: 13,00 euro
Ridotto 10,00 euro over 65 ďż˝” 8,00 euro under 26 e possessori Cartone
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