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Quella a Crovegli era la prima partita da vincere, la prima partita da favorite, la prima partita con pressioni per le giovanissime ragazze di coach Botti. La prima sconfitta. Le fiorentine partono schiacciando sull’acceleratore, aggredendo Crovegli da tutte le posizioni. Mazzini non ha nessuna difficoltà a trovare il braccio giusto. In pochi secondi arriva il break 8 a 3. Troppo per una Crovegli priva della giocatrice migliore, l’italo-argentina: Eliana Cirilli. Strobbe e Lapi dal centro murano la reazione di orgoglio di Reggio Emilia e il set scivola sotto le bordate di Taborelli sul 17 a 25. Savino Del Bene perfetta. Il rientro delle emiliane è furioso, si lotta su ogni pallone, anche quelli che sembrano persi. Crovegli schiaccia a terra il 6 a 5 che rende la partita tutt’altro che scontata. Sul 10 a 8, Botti cerca di riordinare le idee. Le leonesse sembrano aver calato l’intensità. Crovegli è affamato di punti: 14 a 9. Soffriamo a mettere palla a terra, le padrone di casa hanno il coltello tra i denti. Botti scuote le sue giocatrici, cambi e indicazioni e soprattutto vuole grinta, quella che è mancata nel secondo parziale. Le fiorentine iniziano a riprendere intensità, e la testa torna sulla partita: 7 a 2 firmato Chojnacka con un bellissimo mano-fuori. La Savino Del Bene è scesa in campo, Taborelli demolisce il muro ospite 25 a 16. Bentornate in campo ragazze. Partita che è difficile da interpretare, nuovo black-out Scandicci. Set compromesso in 10 minuti, time-out tecnico sul 12 a 3. La Savino Del Bene arriva a 15, ma il passivo poteva essere più pesante. Nel tie-break le emiliane vanno sul 6 a 0, dopo c’è il risveglio fiorentino ma è troppo tardi. Vittoria meritata per le emiliane nel nome di Eliana Cirilli, la giocatrice più rappresentativa che ha perso da poche ore la madre. La tua squadra ha giocato per rivederti in campo e per abbracciarti. Una voglia di vincere che non ha avuto la Savino Del Bene. Sconfitta meritata ma certe volte dalle sconfitte s’impara più che dalle vittorie. Questa è la Serie A2. Per la prima volta Scandicci ha giocato senza personalità e ritmo, per la prima volta è arrivato uno stop imprevisto. Niente di grave, basta voltare pagina, il libro del campionato è tutto da scrivere.
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