venerdì, 3 Maggio 2024
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Pulire il Lungarno destro? Serve una scala

Neri Biagi, fiorentino doc di San Frediano, aveva tirato a lucido il Lungarno Soderini con una "pulizia volontaria" durata quasi un mese. Ora vuole fare lo stesso sulla riva opposta

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Avevano ripulito l’argine del Lungarno Soderini, stanchi di vederlo abbandonato alle erbacce e alle piante pericolanti. Non contenti, si erano decisi a fare lo stesso sulla riva opposta, costretti però a lasciare l’opera a metà. Non perché mancassero le forze – il gruppo al contrario si è allargato ancora, anche se chiunque voglia unirsi è ben accetto. Piuttosto perché manca… una scala. Una di quelle telescopiche che si possono allungare fino a diversi metri. Senza di quella non si scende. Neri Biagi, il fiorentino purosangue che insieme ai figli si è lanciato nell’impresa, ora chiede aiuto. Intanto gli alberi pericolanti che aveva abbattuto sulla sponda sinistra stanno per diventare un’opera d’arte. Merito del Sedicente Moradi.

Un salto di Cinque metri

Se sul Lungarno Soderini scendere fino a riva è tutto sommato molto facile, sul lato opposto è impossibile senza una scala. Il muro dell’argine è alto non meno di cinque metri e non c’è altro modo per raggiungere la riva se non calandosi giù. Neri Biagi e compagnia sono pronti a farlo e cercano qualcuno che possa mettere a disposizione una scala estensibile, di quelle “da pompiere”.

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Una volta scesi giù il lavoro sarà faticoso ma semplice, o almeno nulla di diverso da quanto fatto sull’altra sponda. Togliere le erbacce, liberare le mura dai parassiti, controllare le piante e abbattere quelle a rischio caduta. Il punto è scendere.

Intanto gli alberi da smaltire sono sempre lì

Per la verità ci sarebbe da scendere nuovamente anche sulla riva sinistra. Ma stavolta non tocca a Neri Biagi, che ha già abbattuto gli alberi, ripulito e affastellato i fusti in modo ordinato in una catasta troppo grande per essere portata via senza il rimorchio di un autocarro. Finito il lavoro ha avvertito le autorità competenti e chiesto che provvedessero loro allo smaltimento. Più di così che doveva fare? Ma ancora non si è visto nessuno e dopo quasi un mese la legna è sempre tutta lì.

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Da pericolo a opera d'arte. Grazie a Moradi

Non proprio tutta. A quanto pare gli alberi che prima erano un pericolo stanno per diventare un’opera d’arte. Il Sedicente Moradi, lo street artist fiorentino dell’Oltrarno proprio come Neri Biagi, innamorato del legno e di Firenze, è stato avvistato a rovistare tra i fusti e portarne via qualche pezzo buono. Adesso sta lavorando a una scultura in legno bianco, frasche e foglie inconfondibili, quasi certamente ricavati dai pioppi abbattuti sul Lungarno Soderini. Almeno questo è un lieto fine.

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