venerdì, 22 Novembre 2024
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Chi è stato il primo “rifredino” della storia

Rifredi nell'antichità? Era un grande cimitero. Le curiosità e la storia di questa zona di Firenze sono raccontate su una pagina Facebook

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Satrio Albano, legionario romano del I secolo a.C., morto a 33 anni dopo onorato servizio nella coorte pretoria Marziale Prima, sepolto nel terreno erboso fra il ponte dello stretto e la Pieve di Santo Stefano in Pane. Questo l’identikit che emerge da un’antica iscrizione funebre, recante la breve biografia del primo abitante di Rifredi di cui si abbia notizia.

Sono almeno 7 le epigrafi romane che documentano la storia più antica del Quartiere 5, risalenti all’età giulio-claudia e rinvenute nel diciassettesimo secolo nei campi lungo il Terzolle nei pressi della Pieve. Tra queste, il necrologio del valoroso Satrio Albano, una delle tante curiosità illustrate sulla pagina Facebook “La mia Rifredi”.

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La storia di Rifredi corre sui social

“La pagina nasce dal desiderio di condividere il personalissimo sentire, mio o di chiunque altro, per la zona di Rifredi” – spiega l’ideatore Francesco Petrini, rifredino doc e insegnante di letteratura greco latina e storia antica in un istituto americano- “e, per quanto possibile, di documentarne e preservarne la memoria storica”.

Una memoria antichissima, giunta fino a noi anche grazie a questo prezioso “dossier rifredino” di età romana, che offre uno scorcio del passato remoto della zona della Pieve: “Sebbene scarsi e frammentari, i testi di queste epigrafi sono stati trascritti e pubblicati da alcuni eruditi come Lami, Moreni e Gori, e più accuratamente editi nel 1888 – spiega –. Bisogna specificare che, prima del Medioevo, storicamente Rifredi non esiste: già dal primo secolo, però, la zona era adibita ad area sepolcrale, probabilmente adiacente a un luogo di culto e a un piccolo insediamento abitativo”.

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E tra i suoi abitanti vi era anche Satrio Albano della tribù Scapzia, circoscrizione amministrativa di riferimento dell’area del Valdarno: un cittadino romano, quindi, originario dell’antica piana fiorentina. “Un veterano dell’epoca – precisa ancora Petrini – che dopo 10 anni di servizio in un prestigioso corpo militare venne congedato con una pensione e un appezzamento di terreno”.

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