Lo si sente ripetere spesso: “Una volta si poteva vivere con la porta di casa aperta”. E perché, oggi no? Di certo si può nel “condominio solidale” di via Giovanni dei Marignolli, in zona Rifredi, dove ieri sera, per la seconda volta in cinque mesi, gli inquilini hanno spalancato l’uscio di casa, accolto i vicini, apparecchiato un bel buffet nei pianerottoli e cenato tutti insieme, grandi e piccini.
Come una seconda famiglia
“I vicini di casa, lo dice il nome stesso, sono le persone più vicine che abbiamo, spesso più di familiari e amici”, spiega Massimo Serravalli, ideatore dell’iniziativa. “L’idea – racconta – è nata durante una riunione di condominio. Pensai: perché dobbiamo vederci e stare insieme solo in queste noiose occasioni? Non sarebbe meglio incontrarsi per parlare, per conoscersi veramente e passare una bella serata? Da qui l’idea di aprire le porte”.
Così è stato. Cinque mesi fa il primo tentativo, ieri sera la conferma che l’idea di Serravalli funziona. Una cena in compagnia combatte la solitudine e ha finito anche per tornare utile.
Mettendosi l’uno a disposizione degli altri si è scoperto che in caso di guasti si può contare sull’idraulico del secondo piano, che la signora dell’appartamento accanto è disponibile per fare da baby-sitter e quell’anziano che abita di sotto lavora il legno con l’abilità di un mastro artigiano.
Solidali contro la crisi
Ora quelli di via Marignolli vogliono prendersi tutta la strada. Per i prossimi mesi hanno organizzato, in collaborazione con Legambiente Firenze, Ecodem e l’Sms di Rifredi, una serie di iniziative sugli stili di vita solidali per promuovere il mercatino del baratto, pratiche di risparmio energetico e di riuso degli oggetti.
L’obiettivo però è che la prossima edizione, prevista nel 2015 inoltrato, possa allargarsi a tutta la via. Dal condominio alla “strada solidale”. Perché, sostiene Serravalli, “La soluzione alla crisi sta nel consolidare i rapporti umani”.