Nuovo manto in erba sintetica per il campo da calcio nel giardino pubblico di via Salvi Cristiani. In cantiere ci sono nuovi interventi di riqualificazione. La video-intervista al presidente del Q2 Pierguidi.
Movida fuori dal centro di Firenze?
Decentrare la movida. Portare locali e divertimento fuori dal cuore di Firenze, alle Cascine come a San Salvi. Nel parco di San Donato, vicino al polo universitario di Novoli, come in quello dell’Argingrosso, a due passi dall’Isolotto. Si lavora su più fronti in vista della bella stagione, quando si riproporrà l’annosa questione della convivenza (forzata) tra il popolo della notte che frequenta le piazze più belle di Firenze e chi in centro ci abita.
Non tanto un trasloco , ma “un’opportunità in più”, si spiega dal Quartiere 1 che nelle scorse settimane ha approvato una mozione in questo senso, ipotizzando un tavolo di lavoro tra i 5 presidenti di Quartiere e Palazzo Vecchio per individuare zone alternative al centro per la night life.
“Rinnovare l'offerta serale dei locali”
“Portare la movida fuori non vuol dire chiudere il centro – ci tiene a sottolineare Maurizio Sguanci, presidente del Q1, nella video-intervista a Il Reporter. “Vuol dire allargare la gamma delle offerte – prosegue- gli esercenti di questa zona avrebbero la possibilità di fare una nuova proposta serale, perché no, più culturale sull’onda dei bistrot francesi”.
Tra le proposte anche lo stop a nuovi locali notturni dentro le mura di Firenze, lì dove c’è già un’alta concentrazione di club e pub, grazie a un direttiva europea che riguarda le zone Unesco.
LE VIDEO-INTERVISTE QUARTIERE PER QUARTIERE
Ogni mese, Il Reporter gira per le strade dei quartieri fiorentini, raccontando cosa sta succedendo, grazie a interviste ai protagonisti. Tutti i video sono disponibili nella sezione dedicata e anche sul canale Youtube de Il Reporter.
Ex Gonzaga, cosa chiedono i fiorentini
Dai tour guidati nella “pancia” dei Lupi di Toscana per vedere da vicino l’enorme cittadella al confine tra Firenze e Scandicci, fino alle proposte concrete per il futuro dell’ex caserma Gonzaga: appartamenti per giovani coppie, co-housing per anziani, una casa delle associazioni e un centro di produzione cinematografica.
Sono tante le idee uscite dall’ultima maratona dell'ascolto, che ha chiesto direttamente ai cittadini di immaginarsi i “Lupi” di domani e di ridisegnare anche il quadrante sud-ovest di Firenze, a partire dalla viabilità.
Il Comune, a cui lo Stato passerà gratuitamente la proprietà dell’area, ha messo dei paletti ben precisi per l'ex caserma. “Almeno la metà delle superficie che sarà recuperata, dovrà essere destinata ad alloggi di edilizia sociale, dedicati a giovani coppie e anziani”, spiega il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni.
Cammina con i “Lupi”
32mila metri quadrati, a pochi passi dall’ospedale di Torregalli che, per i cittadini, potranno ospitare scuole, verde pubblico e spazi per le associazioni del territorio. C’è anche chi propone dei mini-tour all’interno dell’ex caserma. “Verificheremo con l’Agenzia del Demanio la possibilità di farci delle passeggiate guidate, sempre che ci siano le condizioni di sicurezza”, dice Dormentoni.
E la viabilità nella zona
Intanto si riflette anche sulla viabilità della zona. “Molte persone, durante la maratona dell’ascolto, hanno chiesto un collegamento più efficiente tra la fermata della tramvia Nenni e l’ospedale di Torregalli”, afferma Renzo Pampaloni, presidente della Commissione servizi al territorio del Q4. “Questa esigenza era già inclusa in piano strutturale e l’amministrazione si è fatta carico di valutarne la fattibilità”.
LE VIDEO-INTERVISTE QUARTIERE PER QUARTIERE
Ogni mese, Il Reporter gira per le strade dei quartieri fiorentini, raccontando cosa sta succedendo, grazie a interviste ai protagonisti. Tutti i video sono disponibili nella sezione dedicata e anche sul canale Youtube de Il Reporter.
Viola, infermeria piena: il punto in vista della Juventus
Tanto entusiasmo in casa viola dopo l’impresa di San Siro contro l’Inter, ma anche un’infermeria piena con cui fare i conti, in vista della partita di Coppa Italia contro la Juventus (in programma giovedì) e dei tanti impegni ravvicinati che attendono la squadra di Montella nelle prossime settimane.
pepito rossi
Così, in vista della gara con la Juventus, il dottor Manetti, responsabile sanitario dei viola, ha fatto il punto sugli infortuni. Le buone notizie – ha spiegato – arrivano da Bernardeschi, che a quattro mesi dall’infortunio ha ripreso ad allenarsi col gruppo. Procede molto bene – ha continuato Manetti – anche la riabilitazione di Pepito Rossi: nel giro delle prossime due settimane si potrà avere una conferma sull’evoluzione della sua situazione, ma il suo recupero è “in fase avanzata” e a metà marzo sarà fatto il punto della situazione per una eventuale reintroduzione col resto del gruppo.
savic e babacar
Quanto agli infortuni di domenica contro l’Inter, per Savic sono state escluse lesioni significative: “Monitoreremo l’evoluzione clinica nei prossimi giorni ma non ci sono rotture muscolari”, ha spiegato il medico viola. Per Babacar si tratta di una “piccola lesione”: l’attaccante in un paio di settimane dovrebbe essere pronto a riaggregarsi al gruppo.
Procede bene anche la riabilitazione di Mati Fernandez e Basanta: sarà valutato in settimana se varrà la pena anticipare qualcosa nell’ingresso in gruppo oppure no.
borja valero e tomovic
Per quanto riguarda Tatarusanu i dolori sono scomparsi e la ripresa della forza è quasi completa: giovedì è previsto un nuovo controllo. Ancora dolorosa, invece, la ferita subita da Borja Valero, che ha comunque ripreso ad allenarsi sul campo: anche in questo caso la situazione sarà valutata nel corso dei prossimi allenamenti. Infine Tomovic: quello subito dal difensore a Milano è stato un impatto che poteva avere conseguenze più gravi, ma la cautela in questi casi è d’obbligo per evitare un secondo impatto. Le sue condizioni saranno quindi monitorate la prossima settimana.
verso la juventus
Contro la Juventus, insomma, per Montella non mancherà qualche problema di formazione.
Bar e circoli dicono “No slot”
Arriva “No Slot”, il logo per identificare esercizi e circoli, bar e altri luoghi che scelgono di non installare le macchinette al loro interno: sarà approvato dalla giunta regionale che realizzerà anche, sul suo sito web, uno specifico portale per gestire le richieste di questo marchio identificativo. Lo prevede un regolamento – approvato ieri in Giunta su proposta della vicepresidente Stefania Saccardi, con delega alle politiche sociali – che attua la legge regionale 57 varata nell'ottobre 2013 con disposizioni per il gioco consapevole e per la prevenzione della ludopatia. “Abbiamo tenuto conto – sottolinea Saccardi – non solo delle recenti modifiche apportate alla nostra legge dall'ultima Finanziaria regionale, quella del 2015, ma anche di un importante lavoro svolto da uno specifico gruppo tecnico incaricato proprio di redigere il regolamento”.
l'osservatorio
Tre i capitoli in cui sono raggruppati gli otto articoli della nuova norma: le caratteristiche dell'Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco, la concessione di contributi per progetti promossi dal terzo settore, la disciplina del logo identificativo “No Slot”. “Organo di consulenza permanente del Consiglio e della Giunta regionali”, l'Osservatorio sul fenomeno della dipendenza da gioco avrà sede presso la direzione regionale sanità: lo formano, con partecipazione a titolo gratuito, tre assessori regionali (salute, formazione, commercio), tre consiglieri regionali, tre rappresentanti dei Comuni, tre esponenti del volontariato, tre esperti e un rappresentante per ogni USL toscana. Ha funzioni di studio e monitoraggio del fenomeno, formula pareri in tema di prevenzione, proposte per servizi di accoglienza, promuove campagne di sensibilizzazione.
reinserimento sociale
Per quanto riguarda i contributi al terzo settore per i progetti in favore del reinserimento sociale di persone (e famiglie) con problematiche e patologie legate al gioco, il regolamento prevede che sia la Giunta regionale a impartire “indirizzi” a Società della Salute e Comuni per l'approvazione di specifici bandi. E' prevista una priorità per quei progetti che indichino “percorsi personalizzati” e “attività di tutoraggio” per il reinserimento sociale delle persone coinvolte nel fenomeno del gioco d'azzardo.
il logo
Gli ultimi articoli del regolamento si soffermano sul logo identificativo, anch'esso già previsto dalla legge 57/2013, per evidenziare quei locali che scelgono di non installare “apparecchi per il gioco lecito”: il logo sarà approvato dalla Giunta regionale, anche “sentito l'Osservatorio”, e sul portale della Regione sarà pubblicato l'elenco di tutti gli esercizi pubblici che lo utilizzano. Uno specifico decreto dirigenziale regolamenterà i modi di utilizzo del logo e gli impegni assunti dai titolari di circoli ed esercizi pubblici: saranno poi i Comuni a verificare che circoli ed esercizi utilizzatori del logo rispettino gli impegni presi. Se in un locale “No Slot” saranno trovati apparecchi con vincita in denaro, il Comune dovrà rimuovere la vetrofania e comunicare il fatto alla Regione che cancellerà il locale dall'elenco.
distanze
La legge regionale 57/2013 detta, fra l'altro, anche le distanze minime entro cui è vietata l'apertura di “centri scommesse” e di “spazi per il gioco con vincita in denaro” (500 metri da scuole, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi, strutture sanitarie o socio-assistenziali) stabilendo anche che i Comuni possano individuare “altri luoghi sensibili” nei quali non ammettere l'apertura di queste attività. Vengono inoltre dettati, dalla legge, obblighi per i gestori, norme sulla pubblicità, attività di formazione nonché disposizioni in materia di Irap (dal periodo d'imposta 2015 l'aliquota Irap è maggiorata di 0,30 punti percentuali per esercizi/circoli che offrono le slot ed è ridotta di 0,50 punti percentuali per esercizi/circoli che rimuovono le macchinette).
Movida fuori di al centro di Firenze?
Popolo della notte alle Cascine e a San Salvi. E in centro “proposte più culturali, sull’onda dei bistrot francesi”. La video-intervista al presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci
Ex Lupi di Toscana, cosa chiedono i fiorentini
Appartamenti per giovani coppie, una casa delle associazioni e un centro di produzione cinematografica. Sono le idee dei cittadini per i 32mila metri quadri dell’ex caserma Gonzaga, tra Firenze e Scandicci , uscite dalla maratona di ascolto. L’intervista al presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni e al presidente della commissione servizi al territorio del Q4 Renzo Pamapaloni
Musica ed eventi: riapre lo Chalet Fontana
Non solo ristorante, ma spazio anche a musica, eventi e incontri. Rinasce così lo storico Chalet Fontana, che riapre i battenti dopo oltre due anni di lavori. Nel locale a pochi passi dal piazzale Michelangiolo sono stati rinnovati completamente lo spazio interno ed esterno per riportare agli antichi splendori quello che, alla fine dell’800, rappresentava un crocevia di poeti e scrittori. Una famiglia fiorentina, tre anni fa, ha deciso di acquistare l’intera proprietà per dare vita a un progetto per restituire lo Chalet a Firenze e ai fiorentini.
la rinascita
E ora ci siamo. La struttura, completamente rinnovata, è stata riammodernata e arredata con materiale tipico dell'artigianato fiorentino. A partire dallo storico banco bar del Caffè Bistrot, datato 1896, restaurato ad opera delle sorelle Rangoni, così come fiorentina è l'azienda, Monique Lucienne, che ha curato l'illuminazione. La sala ristorante che si affaccia sul giardino conta 60 coperti e la cucina è stata affidata allo chef Alessio Morelli che propone un menù mediterraneo con la presentazione di piatti vegetariani e una particolare attenzione alle intolleranze alimentari.
eventi e iniziative
Ma non solo cibo: tanto spazio anche agli eventi. Perché a differenza del passato – viene spiegato – lo Chalet Fontana vuol essere un luogo di iniziative a 360 gradi con un palinsesto di eventi dedicati alla musica, alla cultura e all'arte. La sala eventi è stata intitolata al celebre pittore Ottone Rosai, che era solito fermarsi, insieme allo scrittore Vasco Pratolini, allo Chalet per fare colazione.
il giardino
Il giardino, curato dall'azienda Giorgio Tesi, è uno dei punti centrali del progetto di riqualificazione dell'area: una volta a regime ospiterà un orto biodinamico ed è in cantiere un anfiteatro naturale per accogliere performance teatrali e non solo. Nel terreno circostante è stato ricavato un parcheggio che può contenere fino a 50 auto.
Il medico? Al supermercato. E una app dà i voti alla spesa
Un mese dedicato alla salute e alla sicurezza alimentare: è il marzo di Unicoop Firenze. Dopo gli eventi legati a solidarietà e cultura che hanno invaso i punti vendita della cooperativa da dicembre ad oggi, questo è il nuovo focus su cui si mobiliteranno medici di famiglia (Simg), Pubbliche assistenze, Misericordie, associazioni di volontariato specializzate in ambito sanitario e, naturalmente, le sezioni soci Coop: tutti sotto la parola d’ordine “Coonosciamo”.
sicurezza alimentare
In primo piano la sicurezza alimentare: ormai da anni Coop effettua controlli sempre più rigorosi su fornitori e prodotti, ha reso trasparente il percorso delle materie prime, ha realizzato etichette semplici, leggibili, ricche di informazioni nutrizionali e ha creato due linee salutistiche a marchio. Per questo, a una capillare campagna informativa, verranno affiancati 15 giorni di promozione sui prodotti Coop Vivi verde e Bene-si.
incontri con i medici
Nei prossimi giorni nei punti vendita di Unicoop Firenze sarà possibile incontrare medici di famiglia, esperti di qualità e sicurezza del prodotto a marchio Coop, associazioni di volontariato specializzate in attività di carattere sanitario, e non mancherà una dimostrazione di Nuna, la app che valuta in tempo reale quanto sono sani i prodotti che vengono messi nel carrello della spesa.
gli stand
In particolare, in 26 punti vendita di Unicoop Firenze saranno allestiti stand con medici di famiglia della Simg (Società italiana medicina generale e delle cure primarie) che, nell’arco di una giornata, forniranno indicazioni per uno stile di vita più salutare e una corretta alimentazione. Parole d’ordine: cibo sano e movimento. Funzionerà così: verrà distribuito un questionario con alcune domande strategiche su abitudini di vita e alimentazione. In base a questo i medici valuteranno, consiglieranno, risponderanno alle domande con particolare attenzione alle prescrizioni della Piramide alimentare e all’attività fisica quotidiana.
“Questa campagna di sensibilizzazione nei punti vendita di Unicoop Firenze è un importante risultato – afferma Claudio Cricelli, presidente della Simg -. I medici Simg (oltre 8500 in tutta Italia) hanno sposato la cultura della buona pratica medica nei confronti del paziente; il che significa che il medico non si limita a scrivere ricette, ma fornisce orientamenti pratici su come vivere bene e in salute”.
controlli
Il giorno seguente, in 11 punti vendita (fra questi 26), Pubbliche assistenze, Misericordie e associazioni di volontariato territoriali metteranno a disposizione il proprio personale infermieristico e medico per informare sui propri servizi, eseguire semplici controlli di prevenzione come mammografie, test glicemici o terranno incontri su particolari temi salutistici. In cinque punti vendita dell’area fiorentina medici gastroenterologi presenteranno la nuova App Nuna: una guida silenziosa agli acquisti che alla fine fa scoprire quanto è sana la spesa in confronto ai parametri della Piramide Alimentare.
In tutti i punti vendita di Unicoop Firenze, infine, le singole sezioni soci Coop organizzeranno per tutto il mese di marzo incontri, conferenze e dibattiti su queste tematiche.
Mille nuovi posti di lavoro a Firenze
Mille nuovi posti di lavoro, da parte di 17 grandi aziende che operano sul territorio fiorentino nei prossimi cinque anni: è questo il risultato di una ricerca condotta da Comune, Camera di Commercio di Firenze e Confindustria, presentata questa mattina a Palazzo Vecchio nell’ambito del Comitato grandi imprese della Città metropolitana, coordinato da Fabrizio Landi, consigliere economico del sindaco Dario Nardella.
i profili più richiesti
Fra i profili maggiormente richiesti – viene spiegato – ci sono ingegneri (progettisti meccanici e analisti termostrutturali), specialisti del web (cloud specialist, cloud security, web marketing specialist) e della logistica, ma anche tecnici di cantiere, gestionali e di sviluppo prodotti. Particolarmente apprezzato il ricorso al tirocinio formativo in azienda di studenti provenienti dall’università, dalle scuole secondarie superiori e dalle scuole di avviamento aziendale.
camera di commercio
“Le esigenze segnalate dalle imprese evidenziano come il mercato del lavoro sia in una fase cruciale e potenzialmente positiva – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Leonardo Bassilichi – spetta a noi recepire questi segnali e canalizzarli verso un sistema della formazione che si allinei sempre più con le esigenze delle imprese”. Bassilichi ha poi aggiunto che “Camera di Commercio di Firenze si candida a sviluppare quegli strumenti operativi per conciliare le esigenze delle imprese con l’offerta formativa”.
coordinamento
“La scoperta che alle grandi aziende servono mille posti di lavoro in 5 anni – ha sottolineato la vicesindaca di Firenze Cristina Giachi – è il risultato di una scelta precisa: un lavoro di coordinamento che ha visto protagonisti, fra gli altri, il Comune di Firenze, Camera di Commercio e Città metropolitana. Dal ministero avevamo avuto il via libera alla sperimentazione di questo progetto di alta formazione, ma quando il decreto sulla buona scuola diventerà legge quella che oggi è una Best Practice a Firenze diventerà un modello virtuoso da applicare in tutta Italia”.