mercoledì, 7 Maggio 2025
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Riparte il Treno della Memoria, 500 studenti ad Auschwitz

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Dal binario 16 della stazione di Santa Maria Novella al campo di concentramento di Auschwitz. Parte lunedì 19 gennaio il Treno della memoria, e anche quest'anno i suoi vagoni trasporteranno una nutrita delegazione toscana lungo lo stesso percorso attraversato dai deportati negli anni terribili del nazismo.

Giovani, sopravvissuti e perseguitati dai nazisti

Saliranno a bordo 500 studenti degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, 51 studenti universitari dei tre atenei toscani, 75 insegnanti di 68 istituti secondari. Con loro anche testimoni diretti della Shoa, delegazioni in rappresentanza di ebrei, deportati, partigiani e politici, militari, rom e sinti, omosessuali: tutto l'universo di presunte diversità che il nazismo voleva cancellare dalla faccia della terra usando i campi di sterminio.

Il progetto ha portato ad Auschwitz oltre 5.500 studenti e circa 800 insegnanti dal 2002 ad oggi, e con questa edizione, la nona, supererà la soglia dei 6mila studenti partecipanti.

Rossi: “Esperienza importante dopo i fatti di Parigi”

“Sono particolarmente orgoglioso quest'anno di partire ancora una volta con questo treno, cha la Regione è riuscita e spero riuscirà a mantenere grazie allo sforzo di tanti nonostante i tagli subiti ai bilanci – ha affermato il presidente Enrico Rossi presentando l'iniziativa insieme all'assessora alla cultura Sara Nocentini e ad Ugo Caffaz, da sempre anima di questa esperienza straordinaria – perché si tratta di una esperienza di cultura ed educazione particolarmente importante in questo momento segnato dai fatti di Parigi, dall'intolleranza e dal fondamentalismo che rialzano la testa per rivendicare al contrario i nostri sentimenti di libertà, eguaglianza e fraternità, di senso della democrazia e della convivenza civile come patrimonio comune”.

E il dipendente pubblico diventa ispettore sui treni

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Dagli uffici degli enti pubblici ai sedili del treno. Con la stessa funzione: controllare la qualità di un servizio pubblico. I dipendenti di Province e Comuni potranno “arruolarsi” volontariamente come ispettori sui vagoni di Trenitalia.

qualità, pulizia e puntualità sotto sorveglianza

Un'idea nata per aumentare i controlli sull'effettivo rispetto dei parametri fissati nel contratto di servizio tra Trenitalia e la Regione Toscana. Ci sono standard di qualità, di pulizia e di puntualità al di sotto dei quali scattano le sanzioni.

In questo modo si avranno ancora più ispettori a bordo, così da poter controllare con più assiduità e maggiore frequenza anche i treni in fascia pendolare che transitano lontani da Firenze, su linee oggi difficili da raggiungere per il personale regionale già in servizio che necessariamente deve partire dal nodo fiorentino. I volontari frequenteranno specifici corsi di formazione e andranno ad aggiungersi ai 47 dipendenti della Regione Toscana già in servizio.

Ceccarelli: “Standard più alti e più controlli”

“Nel contratto-ponte che abbiamo stretto con Trenitalia – ha detto l'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli – abbiamo previsto parametri più stringenti e penali molto più pesanti sulla pulizia, sulla puntualità e sul comfort del viaggio, ma nel frattempo ci siamo attrezzati per migliorare e intensificare anche la nostra azione controllo. Per questo abbiamo scelto di integrare il nostro nucleo ispettivo con altri ispettori volontari, dipendenti non della Regione ma delle province e dagli altri enti pubblici”.

L'accordo è stato firmato tra la Regione, le Province di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Pisa e Siena, l'Unione dei Comuni del Circondario empolese Valdelsa ed i comuni di Chiusi, Massa e Vernio. Il personale delle Province di Livorno e Grosseto sarà formato anche per le ispezioni a bordo dei traghetti del trasporto pubblico marittimo effettuato da Toremar.

La moda al Museo. Che piace anche a Sgarbi

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Dalla prima sfilata del 12 febbraio 1951 che sancì la nascita della moda italiana ai grandi appuntamenti che fanno oggi di Firenze una delle capitali mondiali del fashion: arriva Pitti Uomo e il Museo del Novecento dedica un'intera sezione, l'ottava, alla storia della moda del secolo scorso. Tra i visitatori del primo giorno di apertura, ieri c'erano anche il sindaco Dario Nardella accompagnato da Vittorio Sgarbi, critico d’arte e assessore alla cultura di Urbino.

Viaggio nella moda italiana

Si parte da dove tutto ebbe inizio: la prima sfilata collettiva di alcune sartorie italiane che il 12 febbraio 1951 Giovan Battista Giorgini ospitò nella propria residenza di Villa Torrigiani. Quel giorno nacque la moda italiana. L'evento fu un successo, tanto che le sfilate, nate come eventi occasionali, diventarono da subito un atteso appuntamento semestrale. Serviva una nuova sede per accogliere un pubblico sempre più numeroso: nel luglio 1952 le sfilate si spostarono nella Sala Bianca di Palazzo Pitti. La storia della moda del Novecento viene ripercorsa attraverso filmati d'epoca e materiale multimediale di approfondimento.

Sgarbi: “Allestimento intelligente”

“Bello l’allestimento del percorso a ritroso”, ha commentato Sgarbi elogiando l'allestimento del museo del Novecento. “Si parte dagli ultimi anni, dal periodo della ‘confusione’, passando per gli anni ‘70, per arrivare al paradiso ritrovato che è la pittura degli anni ‘30, ‘20, ’10, una meraviglia assoluta in un’Europa che la conosce poco. Abbiamo avuto artisti molto sottovalutati, fra questi penso a De Pisis, qua esposto. E il nucleo Della Ragione qui risalta, attraverso un prima e un dopo che ne esalta il valore. Perciò davvero il criterio rovesciato è molto intelligente: entrare dagli anni novanta ed uscire a inizio secolo”.

Un cimitero anche per gli animali

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Anche i compagni a quattro zampe potranno riposare in pace in un cimitero tutto per loro. La Toscana è una delle primissime regioni in Italia a dotarsi di una legge che disciplina la realizzazione di strutture destinate ad accogliere le spoglie o le ceneri degli animali d'affezione.

un gesto di sensibilità

“Alla luce della mutata e crescente sensibilità maturata nel nostro Paese in materia di tutela degli animali, è tangibile il contributo degli animali d’affezione alla qualità della vita umana ed il loro valore per la società”: recita così il preambolo della norma approvata ieri all'unanimità dal consiglio regionale, un atto che vuole andare incontro alla sensibilità di tutti coloro a cui viene a mancare un animale d’affezione.

pubblico o privato

I quattro articoli della legge disciplinano la realizzazione e il funzionamento dei cimiteri per animali, con novità significative per favorirne la diffusione. Saranno i Comuni a poter individuare le zone più adatte dove far nascere le strutture, che potranno essere realizzate e gestite sia da soggetti privati che pubblici, ottenute le necessarie autorizzazioni comunali e il parere obbligatorio dell'Asl di competenza. Ora queste norme dovranno tradursi in un regolamento regionale che la giunta dovrà emanare entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge.

Charlie Hebdo, tutto esaurito a Firenze

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“Esaurito”. È la parola più pronunciata stamani dagli edicolanti di Firenze. Già poco prima delle 8 Charlie Hebdo era praticamente introvabile. Tutti volevano il numero 1178 del settimanale satirico francese, tornato nelle edicole dopo la strage terroristica in redazione con una tiratura di 5 milioni di copie distribuite in tutto il mondo.

Copie doppie, ma non è bastato

Erano 260mila quelle destinate all'Italia, in allegato a “Il Fatto Quotidiano” di oggi. C'è chi, tra gli edicolanti, aveva fatto in tempo a ordinare un numero doppio di giornali rispetto a quelli abituali. Agli altri sono invece arrivate le solite cinque, sette, dieci copie al massimo.“Me ne sarebbero servite almeno altre 50”, dice un edicolante del centro storico.

Sold out in prenotazione

Molti hanno giocato d'anticipo, accettando prenotazioni nei giorni scorsi. “Non li ho nemmeno messi in vetrina – racconta la titolare di un'edicola di Coverciano – perché tutte i giornali in arrivo erano già fissati”. È andata un po' meglio nella grande distribuzione: nelle edicole dei supermercati qualche copia non prenotata si trovava. Ma intorno alle 8 Charlie Hebdo era comunque esaurito in ogni angolo di Firenze.

Chi è rimasto senza, domani avrà un'altra chance: “Il Fatto Quotidiano” ha infatti annunciato la ristampa di 200mila copie in edicola da domani.

Domenica a porte aperte al Vivaio di… benessere

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Una domenica dedicata al benessere e alla cura del sé al Vivaio del Malcantone, centro di ricerca e pratica culturale che si trova a Coverciano, in via del Malcantone 15: un pomeriggio in cui poter provare gratuitamente attività che agiscono sul benessere fisico attivando corpo e mente.

il programma

Dalle 3 del pomeriggio fino a sera sarà possibile partecipare a workshop e seminari di yoga, danza e movimento olistico. In dettaglio, Yantra Yoga tibetano con Pia Barilli (un antico sistema di yoga tibetano basato su movimenti, posizioni del corpo, esercizi di respirazione e metodi di concentrazione finalizzati all'armonizzazione dell'energia e al rilassamento) e Hata Yoga con Daniela Petrini (il corso comprende tecniche rivitalizzanti del Metodo Satyananda – scioglimento articolare, tonificazione e sblocco energetico, asana e tecniche per lo sviluppo della respirazione – che stimolano e armonizzano la forza vitale nel corpo), metodo Feldenkrais con Robert Bozarth (un sistema educativo che utilizza il movimento come strumento per lo sviluppo di una piena consapevolezza del sé e miglioramento) e danza contemporanea con Andrea Omezzolli (l’intento del corso è di rendere accessibile la danza contemporanea a tutti fornendo elementi di danza release e post modern dando spazio al processo creativo).

l'associazione

Il Vivaio del Malcantone è un’associazione costituita con lo scopo di diffondere la cultura contemporanea intervenendo principalmente in tre ambiti: arte, ecologia e cura di sé. Si occupa di promozione, formazione e produzione, proponendo attività legate alla pratica e alla didattica delle arti. L’associazione ha lo scopo di sostenere giovani artisti, avvicinare un pubblico sempre più vasto alle pratiche culturali e sviluppare sinergie creando reti tra soggetti e operatori diversi. Il Vivaio fornisce spazi, crea momenti di formazione e scambio attraverso appuntamenti specifici, ospita e progetta rassegne, esposizioni, incontri, festival.

l'evento

L'evento in programma domenica 18 gennaio è organizzato in collaborazione con il Quartiere 2 e il Comune di Firenze. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare l'associazione via e-mail a [email protected]. Per saperne di più su eventi e attività: www.ilvivaiodelmalcantone.com.

La pelliccia è bella se è di seconda mano (e ricondizionata)

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Cosa succede se si prende una pelliccia usata e la si cambia completamente, arricchendola di dettagli nuovi e dando al capo un nuovo aspetto?

L'evento da Flo

La pelliccia in questione nasce una seconda volta e lo fa grazie alle mani esperte di Dejàmis, brand tutto toscano che mercoledi 14 (dalle 16 alle 21) presenta la sua collezione da Flo concept store, sul Lungarno Corsini.

Il legame tra Dejàmis e Flo

Un colpo di fulmine quello tra Dejamis, il marchio disegnato da Maria Paola Pedetta e FLO, il concept store e social business che unisce la ricerca di nuove tendenze di design con la solidarietà e la promozione umana e favorisce l'impiego di persone svantaggiate. Un incontro che culmina con la presentazione Dejamis di pellicce e capi spalla per l'inverno in occasione dell'87esima edizione di Pitti Uomo. Una unione che nasce dalla comune passione per la slow fashion e il culto per il pezzo unico. Un nuovo modo di concepire la moda dove l’originalità si fonda con concetti di sostenibilità e consapevolezza.

La designer: Maria Paola Pedetta

Il marchio Dejamis è ideato dalla stilista Maria Paola Pedetta che matura la propria esperienza affiancando grandi registi del teatro e successivamente approda nel mondo della moda con una linea disegnata interamente da lei: Kappa e Spada conquistando le migliori vetrine italiane ed estere.

La collezione

La collezione Dejamis è fatta di esperimenti di stile che con estro e cura nei dettagli stupiscono per i loro abbinamenti di colori e tessuti, disegnati con la volontà di interpretare la personalità di tutte quelle donne che desiderano indossare la loro pelliccia, o quella della mamma o della nonna, senza sentirsi in colpa o sbagliate, ma fiere di possedere un capo unico, che racconta una storia di passato e presente, nel rispetto dei valori estetici ed etici dei nostri tempi.

Da Flo è possibile trovare la giacca in persiano e capretto con decori francesi ricamati in oro, il visone con maniche anni ‘50 e chiusure di cut steel, le mantelle e i ponchos in volpe lavorata, colbacchi arricchiti da fermagli turchi o da piccole corone antiche, i frammenti delle livree del 700 che diventano colli per il gilet di visone. Personaggi, capi da collezionare che compaiono un'altra tappa del loro viaggio itinerante che inizia sempre da Firenze, culla dell'artigianalità e del lusso, passando per New York, Londra, Ginevra, con un laboratorio sartoriale che apre le sue porte per esaudire un desiderio nel cassetto e ridare nuova vita ad un oggetto prezioso: la tua pelliccia.

La sfida di Flo

I capi spalla e gli accessori di Dejamis si mescolano con quelli dell'universo sfaccettato di FLO, il concept store che da 4 anni a Firenze ha deciso di scommettere sull'idea che qualità ed etica possano viaggiare sullo stesso binario, senza per questo rinunciare all’eleganza.

È una sfida molto attuale: voler essere la vetrina di un mondo più attento senza rinunciare allo stile, facendo scelte mirate, valutando i prodotti, valorizzando i giovani creativi, dando spazio a manifatture di nicchia ma soprattutto impegnando il proprio tempo nell'accompagnare e favorire l’impiego di personale svantaggiato, gli inserimenti socio-terapeutici, i tirocini.

Flo, un social business speciale

È da qui che nascono le svariate collaborazioni di Flo, quelle con i servizi sociali così come quelle che gettano ponti verso designer emergenti, piccole aziende sparse sul territorio nazionale e altri social business, realtà che lavorano allo creazione di abbigliamento, accessori e complementi d'arredo su scala ridottissima, utilizzando solo materiali di prima scelta o di riciclo e creando prodotti finiti che sono quasi sempre pezzi unici.

 

Fortezza, piano da 100 milioni per il rilancio

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Cento milioni per rilanciare la Fortezza. È pronto il piano di recupero per rinnovare l'offerta del polo fieristico e congressuale di Firenze. Manca solo il via libera della giunta, cha arriverà presto. Ad annunciarlo è stato il sindaco Dario Nardella, stamani, all'inaugurazione di Pitti Uomo.

Una fortezza tutta nuova

La “nuova” Fortezza offrirà fino a 70mila metri quadri di spazio espositivo nel centro di Firenze, a pochi minuti a piedi dalla stazione Santa Maria Novella e un'ora e mezzo di treno da Roma e Milano. A completare l’offerta della convegnistica sarà un auditorium da 4mila posti.

Il ‘padiglione sottolago’ previsto dal progetto originario è stato sostituito con il nuovo padiglione antistante l'Opificio delle pietre dure, in accordo con la Sovrintendenza e l'Opificio stesso. Camminando sul suo tetto sarà possibile raggiungere le mura della Fortezza e lungo questo percorso verrà realizzata anche una cavea all'aperto. Il piano prevede la demolizione delle strutture provvisorie e di alcuni edifici incongrui, ricostruendo le superfici attraverso interventi progettati in modo unitario e definiti nel piano di recupero. Una parte del complesso della Fortezza resterà sempre fruibile anche durante i lavori.

Un percorso iniziato nel 2010

Si arriva così a conclusione di un percorso avviato nel 2010 con l'acquisizione da parte della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze del Compendio della Fortezza da Basso e proseguito poi con l'approvazione della variante urbanistica di un anno fa e il via libera al piano di recupero in conferenza dei servizi.

“Il Comune di Firenze è in dirittura d’arrivo sulla elaborazione del piano recupero della Fortezza da Basso”, ha detto stamani Nardella durante la cerimonia di inaugurazione di Pitti Uomo tenuta stamani in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio alla presenza del viceministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, del presidente del Centro di Firenze per la Moda italiana Stefano Ricci, del presidente di Pitti Immagine Gaetano Marzotto e del presidente di Smi – Sistema Moda Italia Claudio Marenzi.

“Dalle fiere il rilancio dell'economia”

“Pitti si è sempre più allargato alla città e al centro storico – ha proseguito Nardella -, ma è necessario avere una struttura fieristica che sia al passo con i tempi. Con il presidente Rossi abbiamo in più occasioni messo il tema della valorizzazione e del rilancio del polo fieristico e congressuale del capoluogo fiorentino nel più complessivo quadro di rilancio dell’economia, del turismo e delle fiere della regione. Ma è chiaro che solo con la riqualificazione della Fortezza, che è la culla di Pitti e la sede di tanti appuntamenti internazionali, si potrà davvero dare corpo a questo progetto di rilancio. La posizione della Fortezza non è un limite, come poteva essere pensato una volta quando i poli fieristici venivano costruiti lontano dal centro, ma una grande opportunità anche grazie alla vicinanza della stazione e degli altri sistemi di trasporto. Con la Regione e la Città metropolitana siamo al lavoro perché questo luogo possa essere sia per Firenze che per tutto il sistema italiano un elemento di competizione che si aggiunge alla strategia nazionale di promozione dell’Italia”.

“Il piano di recupero della Fortezza da Basso sarà portato in giunta in concomitanza con il regolamento urbanistico per l’approvazione definitiva”, ha detto l’assessore alle Politiche del territorio e patrimonio Elisabetta Meucci.

David Cronenberg al Lucca Film Festival

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David Cronenberg sarà l'ospite d'onore del Lucca Film Festival. Una ricca retrospettiva e tante iniziative saranno dedicate al celebrato regista, sceneggiatore, produttore e scrittore canadese che sarà presente nei giorni dell'undicesima edizione della rassegna in programma dal 15 al 21 marzo.

Una maratona sul grande schermo

Sul grande schermo tutta (o quasi) l'opera di Cronenberg, dai lungometraggi cult ai film visti a malapena in Italia. Saranno proiettati Stereo (1969), Crimes of the future (1970), Il demone sotto la pelle (Shivers) (1975), Rabid – Sete di sangue (1977), Veloci di mestiere (1979), The Brood – La covata malefica (1979), Scanners (1981), Videodrome (1983), La zona morta (1983). E poi La mosca (1986), Inseparabili (1988), Il pasto nudo (1991), M. Butterfly (1993), Crash (1996), eXistenZ (1999), Spider (2002), A History of Violence (2005), La promessa dell'assassino (2007), A Dangerous Method (2011), Cosmopolis (2012) e Maps to the Stars (2014).

Un cinema da vedere e da ascoltare

Oltre alle proiezioni, incontri, conferenze e concerti dedicati alle colonne sonore dei suoi film, realizzati in collaborazione con il Toronto International Film Festival e con la società Volumina di Torino. “Il festival – ha spiegato il presidente Nicola Borrelli – che grazie al successo del 2014 con David Lynch, continua a crescere esponenzialmente, si appresta quindi a diventare il grande evento cinematografico italiano, e non solo, che congiunge inverno e primavera con un progetto culturale di ampio respiro internazionale”.

I biglietti di ogni attività saranno a breve acquistabili e prenotabili online sul sito del festival. Il festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e le mostre dedicate a Cronenberg sono organizzate insieme al “Comitato Nuovi Eventi per Lucca” e sostenute da Banca Pictet e Société Générale. Si avvale inoltre del supporto di Banca Generali Private Banking, Regione Toscana, Comune di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca, della collaborazione di Provincia di Lucca, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Centro Arti Visive, Photolux Festival e del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Imbratta con la vernice lo scalone delle Cinque paniere, denunciato

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“Il Vaticano predica la bontà ma questo…”: probabilmente non sapremo mai come va a finire lo slogan col quale un 20enne ha imbrattato lo scalone delle Cinque Paniere al Piazzale Michelangelo prima di scappare con la frase rimasta a metà. Rintracciato dalla polizia municipale, è stato denunciato.

allertati da un passante

È successo intorno alle una di questa notte, quando la polizia municipale ha ricevuto la telefonata di un passante che segnalava la presenza di una persona intenta a scrivere con la vernice sul muro della scalinata, lato giardino.

Intervenuti sul posto, l'uomo si era già allontanato ma è stato rintracciato poco più tardi non lontano dal Piazzale e con tanto di vernice bianca e pennello. Si tratta di un cittadino rumeno senza fissa dimora, denunciato. La scritta, intanto, è già stata rimossa da addetti del Quadrifoglio.