sabato, 23 Agosto 2025
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L’Isolotto calcio a 5 ipoteca il secondo posto

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L’Isolotto Firenze pur con molti acciacchi e defezioni (indisponibili Di Flumeri, Gasparini Ribeiro, Rosini, Iaquinandi, non al meglio Salesi e Santacroce) regola in trasferta vincendo per 4-6 il Kick Off di San Donato Milanese, rifacendosi della sconfitta rocambolesca patita nel finale all’andata, e respinge, praticamente definitivamente, le velleità delle padrone di casa di raggiungere le fiorentine al secondo posto del girone. A due giornate dal termine della stagione regolare sono ora sei i punti di vantaggio dell’Isolotto sulla squadra allenata da Russo e il secondo posto finale nel girone sembra ipotecato.
Il tecnico Colella si era affidato in avvio alla “legione ispanica” con Leticia Martin, Paula Ulloe e Carla Duco, supportate dalla rientrante Roberta Maione con Piras in porta. Il primo tempo era terminato con la squadra gigliata in vantaggio per 1-2. Le padrone di casa, nonostante il buon avvio delle fiorentine pericolose in contropiede, erano passate in vantaggio al quinto minuto con gol della brasiliana e capitana Monica Atz (vera spina nel fianco per la squadra fiorentina anche successivamente): un diagonale preciso che si è infilato all’angolino, imparabile per Piras; diciassettesima rete in campionato per lei.
Dopo un gol quasi fatto dal Kick Off e relativa parata miracolosa da parte di Piras, l’Isolotto pareggia al 15’20” con Giorgia Salesi, un tiraccio non velleitario che però sguscia dalle mani del portiere di casa (nemesi di quanto era accaduto all’andata, con l’Isolotto che era passato in svantaggio grazie a un rinvio da centrocampo con parabola improbabile). Un minuto e mezzo dopo l’Isolotto passa in vantaggio, con Carla Duco che dopo un contropiede si trova sola davanti al portiere delle lombarde Valentina Zacchetti (fenomenale all’andata) e la fulmina: 1-2. 
Nel finale le gigliate legittimano il punteggio con un palo clamoroso colpito.
E’ solo il preludio di quello che accadrà nella ripresa. Un Isolotto testa e cuore va a segno per l’1-3 al minuto 5’40” con Roberta Maione, che fa tutto da sola, ancora una volta dopo una ripartenza individuale e anche lei fulmina il portiere delle padrone di casa. Anche per Maione. Quasi in fotocopia, ma conclusione alla Baggio dribblando scartando a destra il portiere stesso, per Paula Ulloa al 7’: 1-4. Accorcia le distanze per le lombarde Federica Belli all’8’30”: decisiva una deviazione di Leticia Martin che spiazza Piras: 2-4.
Nei dieci minuti finali gioco molto frammentato, con le lombarde che appaiono scoraggiate e ci provano praticamente solo con tiri da fuori. Al 14’ e 30” Isolotto ancora in gol con Carla Duco, dopo un pregevole triangolo in velocità con Paula Ulloa: 2-5.
Il gol comunque accende di nuovo la partita e le lombarde segnano ancora con Federica Belli, anche se l’impressione è che il gol sia stato segnato di mano. La Belli poi segna ancora, 4-5, a tre minuti dalla fine (tripletta e ventesimo gol in campionato per lei). Si fanno sentire nelle gambe delle gigliate i duri allenamenti in vista dei play-off e la scarsa possibilità di turn-over per le numerose acciaccate. Ci pensa in ogni caso Roberta Maione ad allungare ancora per la sua squadra: 4-6 a due minuti dalla fine: gol numero 18 in campionato per lei, 22esimo compresa la Coppa Italia.
Nel finale arrembaggio delle padrone di casa che non produce gol.
“Queste ragazze sono state davvero fantastiche – ha detto a fine gara il tecnico Colella – perché hanno ruotato praticamente in cinque, un plauso davvero a tutte nessuna esclusa e in particolare a Giorgia Salesi che ha giocato con una contrattura, peraltro in un campo molto grande e quindi con grande dispendio di energie”.
Domenica (6 aprile) ultima partita casalinga per la squadra allenata da Maurizio Colella, alle 16 al PalaIsolotto di via dei Bassi la classicissima contro la Lupe Padova, nella penultima gara della stagione regolare.

Ancora una sconfitta per la Savino Del Bene volley

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Non è servito nemmeno l’inserimento nel sestetto di Silvia De Fonzo, il capitano, nel momento più delicato della stagione per ritrovare punti, gioco e sorriso alla Savino Del Bene. A sorpresa Botti scende in campo con Strobbe, Rania, Moneta, Lapi, De Fonzo e Lussana libero. Rovigo risponde col sestetto preventivato alla vigilia e l’incontro si preannuncia divertente ed equilibrato. La partita inizia con un bellissimo attacco in parallela di Moneta, risponde immediatamente Agostinetto con una diagonale: 1 a 1. Il match va avanti punto a punto con un’ottima De Fonzo e una Crepaldi che ribatte colpo su colpo. Rovigo con un pallonetto di Agostinetto si porta sul 12 a 11 al time out tecnico. Agostinetto cerca di far allungare la Beng appena ripreso il gioco ma un muro di Strobbe riporta l’equilibrio in campo: ennesimo finale di set giocato punto a punto per la Savino Del Bene. Sul 18 a 16 esce de Fonzo ed entra Taborelli, attimo di smarrimento e Rovigo ne approfitta per andare sul 20 a 16. Dentro anche Fanzini ma è Peluso a firmare il 22 a 18 con un bellissimo attacco di seconda. Lapi non ci sta: bellissima fast per il 22 a 19, time-out chiamato da Ferrari. Botti sembra aver indovinato il cambio: Taborelli riporta sotto le fiorentine e Lapi mura per il 22 a 22. Nardini e poi Aluigi da posto 4 firmano l’allungo di Rovigo. La Savino Del Bene meritava sul piano del gioco di più. Nel secondo parziale sembra notte fonda per Scandicci: ace di Aluigi, attacchi di Brusegan e Crepaldi 4-0. Valzer di cambi per Botti che prova a ritrovare l’equilibrio smarrito. Una grande Strobbe riporta La Savino Del Bene sotto. 6 a 5 e set che “inizia” per le fiorentine. Ma a fare la voce grossa a muro è Brusegan che dà il nuovo break: 12 a 8. Brutti errori gratuiti delle nostre ragazze: Rovigo ringrazia e si porta sul 15 a 10. Time-out chiamato immediatamente da Botti. Ancora Strobbe non molla muro e fast, 15 a 12. La Savino Del Bene ha bisogno anche di punti dalle bande che, purtroppo, non arrivano e tanti (troppi) errori gratuiti spianano la strada alle padrone di casa. Un’ace di Aluigi firma il set più brutto del girone d’andata delle fiorentine. Bello sguardo d’intesa delle fiorentine all’inizio del terzo set: non si vuole regalare niente e forse viene gettata via anche la tensione pre-gara. Ma l’equilibrio dura pochissimo, la Beng nel terzo set sotto gli attacchi di Crepaldi e Bresegan si porta 17 a 9 e non serve a niente una stupenda pipe di Moneta, una straordinaria Strobbe e una bella reazion e d’orgoglio: il muro di Cheli spezza ogni speranza: 25 a 22. Dopo Vicenza un altro k.o meritato. L’invito è di non mollare mai e di ritrovare quell’entusiasmo e serenità che c’avevano portato lontano. Sognare ancora si può e si deve, sta solo a questo meraviglioso gruppo ritrovarsi nel momento più delicato della stagione. Non mollate mai.
 
Master Group Sport Volley Cup A2 20° giornata
Beng Rovigo – Savino Del Bene Scandicci 3-0 (25-23, 25-17,25-22)
 
Beng Rovigo: Trivellato ne, Crepaldi 12, Agostinetto 16, Aluigi 11, Nardini 4, Brusegan 12, Cheli 1, Agostini, Stello, Peluso 2. All. Ferrari. Ass. Pantiglioni.
Savino Del Bene: Lussana (l), Agresti ne, Lapi 13, Strobbe 11, Fanzini, Chojnacka , Taborelli 3, Moneta 8, Rania 3, Corna, De Fonzo 6, Mazzini.
1° Arbitro BERTOLINI RITA
2° Arbitro MORGILLO DAVIDE

Vittoria (amara) per l’Enegan Firenze Basket a Vibo Valentia

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Una vittoria di qualità per l’Enegan Firenze, che passa con autorità a Vibo Valentia. E’ una Firenze autoritaria quella che ha la meglio di una Viola Reggio Calabria che, per trentacinque minuti abbondanti, è stata dietro al ritmo imposto da Young e compagni. Sul +24 poi è arrivato un rilassamento che ha dato coraggio alla Viola, che ha fatto di tutto per riaprire in extremis la partita, ma ormai il tempo era scaduto. Invariata la situazione di classifica: le vittorie di Nord Barese e Recanati lasciano inalterate le distanze dalle due squadre che precedono l’Enegan, ma la sostanza del momento di forma dei gigliati non può essere scalfita. La terza vittoria consecutiva è il segnale che l’Enegan è viva e lotterà fino all’ultimo pallone per rimanere in Adecco Silver.
LA CRONACA – Tattica e subito zona in avvio di partita. Sia Viola che Enegan scaldano i motori dimostrando di aver preparato la partita con tanta dedizione. Parte fortissimo Monaldi, l’artefice del primo allungo Viola (12-6 al 5’). La reazione dell’Enegan è immediata, guidata dalla regia di Young e dalla freddezza di Rancic e Castelli (14-16 al 8’). La consistenza della prestazione dell’Enegan è decisamente buona. C’è grande concentrazione e determinazione. Nonostante la perdita di Rancic (problema alla schiena), Firenze conserva grande precisione nell’eseguire. Così si liberano Conti e Young, essenziali nel primo allungo (33-40 al 18’) chiuso dalla zingarata di Cucco. L’Enegan avrebbe anche l’opportunità di incrementare il vantaggio, perché la Viola offensivamente è in difficoltà e tenuta in vita solo dai rimbalzi in attacco di Fabi, il migliore dei calabresi, ma non riesce a farlo complice qualche palleggio di troppo degli esterni.
La chiave della partita è nell’inizio della ripresa dell’Enegan. Un avvio perfetto sotto tutti i punti di vista. Parziale secco (1-11) con Castelli assoluto protagonista. La Viola non segna dal campo, stritolata dalla difesa attentissima della squadra di Attilio Caja che non sbaglia un colpo. L’onda lunga del basket gigliato prosegue, sorretto dall’attentissima conduzione di Young. Il secondo canestro dal campo di Rabaglietti regala il +20 (40-60). La Viola è chiusa in un angolo, testarda nel provare a riaprire tutto con le conclusioni pesanti che non entrano. L’Enegan domina anche a rimbalzo e così gestire il vantaggio è facile. L’ultimo tentativo dei reggini è in chiusura di terzo quarto (45-60 al 30’). L’Enegan però non ha paura di niente. Altro sprint in avvio di ultimo quarto (2-11) con i rimbalzi e le appoggiate di Quaglia. Il massimo vantaggio è sul 47-71 a sei minuti e mezzo dalla fine. Partita chiusa qui. Nel finale la Viola ha una vampata di orgoglio, fa 16-0 (63-71 al 39’), ma è tardi. L’Enegan festeggia una vittoria meritatissima.
Viola Reggio Calabria-Enegan Firenze 68-76
VIOLA REGGIO CALABRIA: Monaldi 18 (3/4, 4/9), Fabi 9 (3/7, 1/4), Hamilton 17 (2/9, 2/6), Ammannato (0/3 da 2), Dia 7 (3/7, 0/2); Sabbatino 2 (1/3, 0/2), Spera (0/1 da 2), Caprari 15 (5/7 da 3), Azzaro ne, Viglianisi ne. All.: Ponticiello.
ENEGAN FIRENZE: Young 20 (4/11, 3/3), Rancic 13 (2/4, 2/4), Severini 5 (2/4, 0/1), Castelli 12 (2/4, 2/6), Conti 12 (6/6); Rabaglietti 8 (2/7, 1/3), Quaglia 4 (2/2), Cucco 2 (1/3, 0/1), Baggio ne. All.: Caja.
ARBITRI: Giovanrosa, Pansecchi e Cappati.
PARZIALI: 19-20, 33-40, 45-60.
NOTE – Tiri liberi: Reggio Calabria 8/12, Firenze 11/15. Usciti per 5 falli: Rabaglietti. Spettatori: 200.

Il Bisonte San Casciano cede al tie break a Soverato

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La seconda sconfitta consecutiva lascia un po’ l’amaro in bocca per come è arrivata, con Il Bisonte in vantaggio prima 2-1 dopo aver rimontato il Soverato da un set sotto, e poi 8-4 al tie break, ma testimonia che le energie cominciano a scarseggiare, e a volte non basta un grande cuore se dall’altra parte c’è una giocatrice come Yarimar Rosa, capace di realizzare 27 punti col 45% in attacco e di mettere lo zampino in tutti i momenti decisivi. Peccato perché con questo ko le azzurrine non possono ancora festeggiare il secondo posto matematico, sebbene manchi un solo punto da raccogliere nelle prossime due partite, mentre per la promozione diretta solo un suicidio (sportivo) di Montichiari permetterebbe di andare a giocarsi qualcosa nello scontro diretto dell’ultima giornata. Quel che c’è da fare adesso è ripartire subito dalle cose buone che comunque anche contro Soverato si sono viste, e mettere da parte la delusione per concludere bene il campionato e poi, molto probabilmente, andare a giocarsi tutto ai play off.
Francesca Vannini parte con Vingaretti in palleggio, Koleva opposto, Bertone e Mastrodicasa centrali, Pietrelli e Lotti in banda e Parrocchiale libero. Breviglieri risponde con la ex De Lellis in regia, Boscacci opposto, Rosa e Arimattei bande, Travaglini e Martinuzzo centrali e Cacciapaglia libero.
Il Bisonte sale subito 6-3 anche sfruttando un paio di errori di Soverato, che però reagisce subito per il 6-6. La partita non è bellissima, due muri di Bertone, un attacco di Pietrelli e un ace di Lotti valgono l’allungo (12-8), ma poi qualcosa si inceppa in ricezione e in distribuzione e le ospiti, trascinate da una fantastica Rosa (sette punti nel set) salgono 12-13 e poi 13-16. Sul 20-23 Breviglieri inserisce Lavorenti e Burduja per Boscacci e De Lellis, Koleva illude il PalaMontopolo con due punti di fila (22-23), ma poi rientrano De Lellis e Boscacci e sono le centrali Martinuzzo e Travaglini a chiudere 22-25.
Il Bisonte non si scoraggia e parte bene nel secondo set con un paio di ace di Koleva (8-2), ma Soverato cresce nuovamente e si avvicina fino all’11-9. Sul nuovo allungo di Lotti sembra finita (20-14), ma Breviglieri comincia una serie di cambi e Travaglini accorcia fino al 23-21. Il Bisonte si costruisce tre set point (24-21), Rosa annulla il primo, un attacco out di Koleva vanifica il secondo, ma sul terzo è Pietrelli a firmare il 25-23 che vale l’1-1.
È ancora Koleva a costruire il 5-2 con cui si apre il terzo set, poi tre punti di fila di Lotti valgono il 9-5. Il Bisonte è in trance agonistica e sale sul 17-11 con Pietrelli, poi sul 17-12 Vingaretti accusa un piccolo problema alla caviglia: entra Focosi, ma poi la regista titolare torna in campo sul 18-14, con le azzurrine che seppur soffrendo controllano fino al 25-19 di Koleva.
Soverato però nel quarto si issa subito 4-7 e il vantaggio cresce inesorabilmente, senza che la squadra di Francesca Vannini riesca a reagire e a giocare come nei precedenti due set: prima 5-9, poi 6-11, 7-13 e 10-17 fino al 16-25 che manda tutti al tie break.
Dove rimane in campo Villani, che era entrata per Lotti nel finale del quarto set, e dove Koleva e Mastrodicasa scavano subito un 4-1, allungato poi da Bertone per l’8-4. Il muro di Martinuzzo però è la testimonianza che Soverato ci crede ancora (8-7) e Boscacci impatta sull’11-11 e poi con un muro firma l’11-12. E’ il segno che la partita è cambiata, tanto che Rosa si procura tre match point (11-14): i primi due sono annullati da Mastrodicasa (13-14), ma sul terzo è ancora una Rosa mostruosa (cinque punti nel tie break) a regalare la vittoria a Soverato (13-15).
IL BISONTE SAN CASCIANO 2
SOVERATO 3
IL BISONTE SAN CASCIANO: Mastrodicasa 13, Focosi, Lotti 11, Giovannelli ne, Villani 2, Parrocchiale (L), Savelli ne, Pietrelli 17, Koleva 20, Bertone 14, Vingaretti 1. All. Vannini.
SOVERATO: Cacciapaglia (L), Travaglini 11, Boscacci 13, Martinuzzo 13, Rosa 27, Arimattei 11, Ferraro, Lavorenti, Bellapianta, Burduja, Torcasio ne, De Lellis 6. All. Breviglieri.
Arbitri: Pristerà – Fretta.
Parziali: 22-25, 25-23, 25-19, 16-25, 13-15.
Note – durata set: 25’, 32’, 27’, 22’, 17’; muri punto: Il Bisonte 11, Soverato 13; ace: Il Bisonte 6, Soverato 3.

Qualche scintilla e reti bianche tra Samp e Fiorentina

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Un punto che serve più alla Samp che non ad una brutta Fiorentina che mostra, ancora una volta, gravi problemi ad andare a rete. Il bel gioco d’inizio stagione è definitivamente evaporato così come sono finiti i sogni Champions League. La Fiorentina deve, ormai, difendere con i denti il quarto posto e puntare tutte le energie nella finale di Coppa Italia. Nella Samp Mihajlovic schiera De Silvestri e Berardi sulle fasce, con la coppia Gastaldello-Mustafi al centro della retroguardia. Centrocampo orchestrato da Kristicic, Palombo e Soriano. Il tridente è composto da Eder, Maxi Lopez e Gabbiadini. Montella arretra, sulla fascia, Cuadrado e schiera Tomovic dall’altra parte. In mezzo il duo Diakitè-Savic. Aquilani sostituisce l’infortunato Pizarro, Borja Valero e Mati Fernandez agiscono ai suoi lati. In attacco conferma per Matri, coadiuvato da Ilicic e Wolski.
PRIMO TEMPO – Fin dai primi minuti è la Sampdoria a rendersi più pericolosa dalle parti di Neto. Eder sfiora il vantaggio dopo appena cinque minuti di gioco ma, servito da De Silvestri, manda incredibilmente a lato un pallone solo da spingere in rete. La Fiorentina soffre l’aggressività dei blucerchiati e gli uomini di Montella non riescono mai a servire degnamente Matri. Al 34′ è ancora la Sampdoria a spaventare i viola con una punizione dalla lunghissima distanza di Gabbiadini che obbliga Neto ad un tuffo spettacolare. Solo al 39′ la Fiorentina si rende pericolosa con Mati Fernandez che tira sul secondo palo ma la conclusione è imprecisa.
 
SECONDO TEMPO – Maggior ritmo nella ripresa con la Samp che detta i tempi e che ci prova in due occasioni. Subito un tiro di Maxi Lopez viene però bloccato da Neto, quello di De Silvestri si alza sopra la traversa. Al 57′ si vede la Fiorentina con Cuadrado. Il cross basso del colombiano viene respinto sui piedi di Borja Valero, la conclusione dello spagnolo è murata da De Silvestri. Passano tre minuti e la Samp tenta di sbloccare il risultato con Gabbiadini che però spreca un contropiede aspettando troppo prima di battere a rete.  Al 66′ Palombo prova la grande botta da fuori che sfila alla sinistra di Neto. Partita che non si sblocca. Ci prova Vargas al 75′ con un sinistro da distanza siderale. La sua punizione però si stampa sulla traversa. I viola dominano l’ultimo quarto d’ora. Prima Ambrosini ha sulla testa la palla del possibile gol ma la zuccata è troppo centrale e Da Costa blocca facilmente. Incredibile poi l’errore di Matri che, in pieno recupero, non riesce a deviare in rete una punizione di Borja Valero. Finisce 0-0 una partita con qualche scintilla ma anche molto grigiore.
 
L’ALLENATORE  Per Vincenzo Montella il pareggio è giusto. “E’ stata una partita ben giocata, il punto è giusto, sono due squadre che si sono affrontate a viso aperto. Nel finale siamo andati vicino al gol, la Fiorentina ha voluto vincere fino alla fine, nonostante la formazione. Adesso arriverà la settimana tipo – continua Montella – e avremo modo di migliorare la nostra situazione mentale. È difficile fare gioco e gol quando non sei al massimo a livello mentale. Nelle ultime partite siamo andati poco in gol, in relazione alle altre. Gomez – aggiunge il tecnico parlando del futuro – è avanti a Rossi per la finale di Coppa Italia, mi accontenterei di averne uno poi se recupero entrambi i giocatori sono felicissimo”.

A Firenze la Final Four di Len Trophy

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Si prospetta un grande spettacolo venerdì 4 e sabato 5 aprile alla piscina di Bellariva per la Final Four di Len Trophy. Un evento di grande respiro europeo e mondiale. Queste alcune delle sue dichiarazioni: “Siamo felicissimi di poter ospitare, di nuovo, a Firenze un evento del calibro delle Final Four di Len Trophy di pallanuoto. Uno sport – ha sottolineato il Presidente del Coni provinciale Eugenio Giani – dove la città ha sempre eccelso riesce, anche questa volta, ha dare lustro al nome di Firenze”. Dopo Eugenio Giani è stato il turno del direttore organizzativo Riccardo Tempestini, ex allenatore di Rari Nantes Florentia e Pro Recco: “Devo ringraziare la NGM Firenze pallanuoto e tutte le società presenti che, non appena uscito dall’esperienza con il Recco, mi hanno chiesto di aiutarli nell’organizzazione di questo grande evento. Le prossime Final Four avranno un livello tecnico altissimo. La NGM, a causa dei tanti infortuni che sta patendo, forse non riuscirà ad essere all’altezza delle grandissime squadre presenti; tuttavia siamo sicuri che metterà in acqua tutta grinta e la decisione possibile. Davanti avremo squadre piene di giocatrici che giocano nelle rispettive squadre Nazionali: il Kinef Kirishi, per esempio, è una squadra che vince da dieci anni consecutivi il proprio campionato, è dunque una squadra che possiamo annoverare tra le migliori in assoluto in tutto il panorama mondiale”. Oltre ai protagonisti già citati, erano presenti alla presentazione ufficiale tutti gli altri presidenti delle società coinvolte nell’organizzazione dell’evento. Anche il Vice Sindaco del Comune di Firenze Dario Nardella ha voluto fare un saluto di persona a tutti i componenti dello staff, un augurio che tutta la FirenzeTeam spera che possa essere di buon auspicio per le gare.
Protagoniste l’NGM Firenze Waterpolo, due squadre russe il Kinef Kirishi (la favorita alla vigilia), l’Ugra Kanhy Mantsisk e le greche dell’Olympiacos Pireo. Si parte venerdì 4 (alle 18) con la semifinale tra Olympiacos e Kirishi. A seguire (alle 19,30) Ngm contro Ugra. Sabato 5 (alle 18) la finale per il terzo posto e (alle 19,45) la finalissima.

NGM Firenze waterpolo battuta nei quarti di finale playoff scudetto

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Ritorno dei quarti di Campionato tra NGM e Padova che finisce con la qualificazione del Plebiscito e con la NGM che si andrà a giocare ad aprile le posizioni fuori dal podio contro il Prato Waterpolo il 16, 26 ed eventualmente 30 aprile. Un risultato che, dopo la brutta sconfitta patita in casa all’andata, è venuto naturale; con il Padova che si è limitato ad amministrare mentre la NGM è sembrata pensare già alle prossime grandissime sfide che la attendono. La buona notizia, per le fiorentine, è il ritorno, seppur ancora in panchina, del portiere Federica Lavi, convalescente dall’operazione al ginocchio cui si è sottoposta poco più di un mese fa in Grecia. 
Nel primo quarto la gara è equilibrata, la NGM sembra più in palla dell’andata e risponde agli attacchi del Padova. Ai gol dell’olandese Klaassen, di Dario e di Barzon risponde la doppietta di Marta Colaiocco ed il gol di Laura Repetto, reti che fissano il risultato parziale sul 3-3. Nel secondo, invece, è la squadra di Posterivo a prendere il sopravvento: Olimpi viene trafitta per tre volte da Sganzerla, Ilaria Savioli e Lascialandà. La NGM senga soltanto una rete con Kami Craig. Si va al riposo lungo, dunque, sul risultato di 6-4 per le padrone di casa e, considerando il risultato dell’andata, la qualificazione per il Plebiscito sembra già in cassaforte. Gli ultimi due tempi sono dunque passerella per le padrone di casa, mentre la NGM sembra già proiettata all’impegno importantissimo della settimana prossima delle Women Len Trophy Final 4. Il terzo quarto finisce sul 5-2 per il Padova, a segno le due sorelle Savioli, Barzon e Lascialandà mentre Bartolini segna una doppietta per Firenze. Il quarto quarto, poi, finisce 5-4 in favore ancora delle patavine grazie alle doppiette di Klaassen e Dario e al gol di Martina Savioli. Per la NGM a segno vanno Bartolini e Craig, entrambi con una doppietta. 
Finisce 16-10 per il Padova e con la NGM che saluta le posizioni più alte del Campionato, adesso però per le fiorentine è tempo di Final 4, un impegno importantissimo che tutte le giocatrici vogliono onorare al meglio.
 
PLEBISCITO PADOVA – NGM FIRENZE WATERPOLO 16-10
PLEBISCITO PADOVA – Teani, Barzon 2, Savioli I. 2, Sganzerla 1, Savioli M. 3, Klaassen 3, Verde, Dario 3, Rocco, Gottardo, Ratelli, Lascialandà 2, Agosta.
NGM FIRENZE WATERPOLO – Olimpi, Motta, Ferrini, Colaiocco 2, Settonce, Lapi, Bartolini 2, Masi, Repetto 1, Giachi, Craig 1, Lavi. All. Sellaroli.
NOTE – Parziali: 3-3, 3-1, 5-2, 5-4. Superiorità numeriche: NGM 1/6, Padova 9/14. Rigori: nessuno. Espulsioni per limite di falli: nessuna. 
Spettatori: 200 circa

All’Enic non riesce il colpo a Gorizia

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Non riesce l’impresa all’Enic Firenze che esce sconfitta (76-72) dal PalaBigot di Gorizia nella ventiquattresima giornata del campionato di Divisione Nazionale C. La formazione di coach Salvetti non è riuscita a recuperare lo svantaggio accumulato nel secondo quarto quando i padroni di casa hanno infilato un parziale di 30-14. che i biancorossi hanno cercato di recuperare con una buona prestazione generale che non è però bastata a portare i due punti in palio a Firenze nonostante al 39° la situazione fosse di assoluta parità (70-70). Qualche recriminazione per i troppi errori dei fiorentini dalla lunetta.
Primo quarto di marca biancorossa con Puccioni che sotto canestro fa la voce grossa e Mariani pronto a colpire insieme a capitan Santomieri. L’Enic prende dimestichezza con il canestro e all’8° proprio il lungo ex Castelfiorentino mette il libero del +9 (11-20). Ma l’Ardita Gorizia inizia la sua partita e in un giro di orologio piazza un mini break 7-0 che manda le squadre appaiate alla prima pausa. La seconda frazione viaggia sull’equilibrio fino a quando i friulani aumentano il ritmo e trovano canestri da ogni posizione con un parziale di 19-3, da 30-32 a 49-35 in quattro minuti con la pausa lunga nel mezzo, che mette in seria difficoltà l’Enic. Salvetti chiede calma e ragionamento e trova, nelle soluzioni offensive di Mariani e Santomieri, i punti che consentono all’Enic di tornare in partita riavvicinandosi pericolosamente (58-53 al 27°) e chiudendo a -7 (61-54) il terzo periodo. Salvetti riesce a rosicchiare un punto al minuto, deve rinunciare per falli a Mariani al 35°, ma vede negli occhi dei suoi uomini l’atteggiamento giusto. Chiama time out e chiede uno sforzo in più che arriva quando il minibreak firmato Bucarelli-Santomieri riporta le squadre in parità con soli 60” da giocare. Ma è Manservisi che colpisce dai 6,75 m regalando il +3 ai padroni di casa. Ancora Bucarelli non riesce nella tripla del pareggio ma Santomieri trova il canestro del -1 (73-72), ma è ancora Manservisi che piazza i due punti della vittoria. Prossimo impegno per l’Enic Firenze, sabato 5 aprile quando al PalaCoverciano arriverà Oderzo per la venticinquesima giornata di DNC. 
ISOGAS ARDITA GORIZIA: Baccino 15, Basile 10, Franz 3, Manservisi 18, Fornasari 4, Casagrande 10, Luppino 2, Franco 14, Braida ne, Ballaben ne. All. D’Amelio
ENIC PINO DRAGONS FIRENZE: Marchini 11, Boschi, Mariani 18, Santomieri 13, Dionisi 3, Zanussi 7, Puccioni 11. All. Salvetti
Parziali: 17-21 47-34 61-54
Arbitri: Brocca e Bergamin

“Ho 30 anni e sono troppo vecchia per lavorare”

“Non ho più l’età”. Se a dirlo è una trentenne che lavora fin da quando ne aveva diciotto, c’è qualcosa che non quadra. Troppo “vecchia” per un contratto di apprendistato. Troppo giovane per essere stata già in maternità. Giovanna ha compiuto 30 anni alla fine dell’anno scorso. Nel giro di pochi mesi si è trovata (di nuovo) senza un posto.

Scollinata la soglia dei 29 anni, le possibilità di trovare un lavoro si assottigliano. “Appena uscita da Ragioneria leggevo annunci paradossali: ‘cercasi neodiplomata con esperienza’. Come fa una ragazza conclusi da poco gli studi ad averne? – si chiede – ora che invece ho esperienza non ho più l’età giusta”. Giovanna ha 30 anni e sa che dovrà accontentasi.

Pronta a tutto

“Certo, mi piacerebbe fare quello per cui ho studiato, ma va bene anche un’occupazione più umile”. Pochi sogni e piedi piantati per terra. Da quando è disoccupata il fidanzato, con cui vive all’Isolotto, ha il doppio lavoro. “Da ragazzina puoi cercare un’occupazione  particolare, stai ancora con i genitori, non hai l’affitto da pagare o da farti la spesa. Ora è diverso”. Ogni giorno manda in media 5 curriculum, controlla spesso i siti internet di annunci, bussa alle porte di aziende, ha perso il conto di tutte le agenzie di lavoro a cui è iscritta.

La storia di Giovanna

Mentre parliamo squilla il cellulare. È il padre che le chiede se ha già mandato il curriculum a un’azienda dove forse c’è una possibilità. “Ho chiesto a tutti, parenti e amici – si scusa appena riattacca – ma per ora niente.” Fino ad oggi Giovanna ha saltato da un posto all’altro, per lo più come impiegata amministrativa. Piccoli lavoretti,  un anno e mezzo in una società a cui si era affezionata, un breve periodo in una grande casa di moda. Il contratto più lungo è durato quattro anni e mezzo. Poi, nel 2012, la piccola azienda fiorentina per cui lavorava  l’ha lasciata a casa.

Il licenziamento

Lei non l’ha presa bene. “Ero arrabbiata – ricorda – la crisi è stata una scusa per licenziarmi, l’azienda andava più che bene”. In momenti difficili è facile cadere nel baratro. “Non mi muovevo più da casa, ero in confusione – racconta – i colloqui andavano sempre male”.

Nel 2013, uno spiraglio di luce, è stata assunta in una piccola società come contabile. Il contratto è durato una manciata di mesi. Con la fine di dicembre, non è stato rinnovato. Ora attende che le sia pagato il primo periodo di disoccupazione, “so che ci vorrà del tempo”, dice rassegnata. Giovanna ha 30 anni ed è di nuovo senza lavoro.

Come affrontare la disoccupazione

“Ci sono già passata. Ho capito che è importantissimo tenersi occupati, non lasciarsi andare: dai corsi di formazione, alle semplici attività quotidiane”. Poi il suo volto si fa più disteso. “Ogni tanto mi concedo qualche caffè fuori con le amiche”. Giovanna ha 30 anni e sorride. Giovanna ha 30 anni e spera in un domani migliore. 

Firenze ha una nuova piazza. La più grande della città

Taglio del nastro per la nuova piazza di Firenze, piazza Vittorio Gui, inaugurata dal vicesindaco Dario Nardella e dal commissario straordinario del Maggio Musicale Fiorentino Francesco Bianchi.

Una distesa verde davanti al nuovo Teatro dell'Opera che rappresenta un nuovo luogo da vivere per i fiorentini e un buon auspicio per il teatro, i cui battenti si apriranno in occasione del Festival del Maggio, nel mese delle rose.

La piazza, intitolata al maestro e compositore Vittorio Gui, sarà aperta durante il giorno e chiusa la notte.