giovedì, 1 Maggio 2025
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Buona Pasqua a tutti i lettori!

 

La redazione de Il Reporter.it augura ai lettori una buona Pasqua. Il sito tornerà a essere aggiornato da martedì 2 aprile. Auguri a tutti!

Tempo variabile in Toscana. Ma sulla costa dovrebbe andare meglio

Pasqua nel segno dell’instabilità, ma al mare dovrebbe andare meglio.

PREVISIONI. Queste le previsioni meteo del Lamma per le festività pasquali in Toscana: ”Sabato all’insegna delle piogge diffuse, spiccata variabilità domenica con schiarite sulle coste”.

SABATO. Ecco la situazione giorno per giorno. Sabato 30 marzo il tempo previsto è “molto nuvoloso o coperto con precipitazioni diffuse anche a carattere di rovescio o temporale, specie nella seconda parte della giornata. In serata attenuazione dei fenomeni sulle aree costiere e sulle province meridionali. Neve in calo fin verso i 1200-1300 m in serata sull’Appennino Tosco-Emiliano, localmente a quote inferiori durante i rovesci più intensi”.

PASQUA. Domenica 31 marzo, giorno di Pasqua, il Lamma prevede in Toscana un tempo “irregolarmente nuvoloso nelle zone interne con possibilità di rovesci sparsi, specie in mattinata e a ridosso dei rilievi. Ampie schiarite lungo le aree costiere e sull’Arcipelago. In serata nuvoloso sulle province settentrionali con deboli precipitazioni, nevose oltre i 1200m, sereno o poco nuvoloso sul resto della regione”.

PASQUETTA. Lunedì 1° aprile, giorno di Pasquetta, previsto un cielo “nuvoloso o molto nuvoloso con precipitazioni sparse, in serata, a partire dalle province meridionali”.

Leggi anche: Vigilia di Pasqua con l’allerta meteo

La ”crisi” dell’uovo di cioccolato: a Firenze consumi in calo del 16 per cento

La “crisi” dell’uovo di Pasqua.

CONSUMI A PICCO. A lanciare l’allarme è Confartigianato: i consumi di colombe pasquali ed uova di cioccolato artigianale – viene spiegato – sono a picco nelle 549 pasticcerie, panetterie e cioccolaterie artigianali di Firenze e provincia. E’ di – 16% l’indice negativo registrato finora dalle vendite rispetto al 2012, nonostante – spiega ancora Confartigianato – la stabilità dei prezzi (tra i 24 e i 30 euro/kg per le colombe e tra i 42 e i 77 per le uova di cioccolato) fortemente voluta dal comparto artigiano a fronte dell’aumento dei costi di produzione (+1,3% del costo dei trasporti e +4,2% di quello dell’energia). E – continua la nota – la situazione si conferma a tinte fosche per l’intero comparto (produzione enogastronomica artigianale e industriale) anche a livello regionale.

A TAVOLA. I toscani spenderanno per l’intera ”tavola pasquale” (dall’antipasto al digestivo) 211 milioni di euro (163 euro/famiglia), con una diminuzione del 10% rispetto al 2012. Le spese per i dolci (colombe, uova e similari) si contrarranno invece del 14% attestandosi sui 67 milioni di euro (52 euro/famiglia).

L’APPELLO. Confartigianato – viene spiegato – “ritiene che, in questo momento di crisi, sia importante sostenere ed incentivare la piccola e media imprenditoria: aziende artigianali e commerciali che costituiscono la spina dorsale dell’economia locale. Una scelta, inoltre, a tutto vantaggio dei consumatori cui la produzione dolciaria artigianale è in grado di offrire una qualità impensabile per la grande distribuzione”.“Una scelta di qualità e un modo per sostenere la piccola imprenditoria locale”, sintetizza Giovanni Guidarelli, responsabile alimentazione per Confartigianato Firenze.

Leggi anche: Confersercenti: turismo in calo dell’8% in Toscana per Pasqua L’allarme di Federalberghi: ”Turismo, a Firenze una Pasqua sotto tono” Pasqua, piano straordinario di controlli della Prefettura

Torna l’ora legale: lancette un’ora avanti

Torna l’ora legale.

LANCETTE AVANTI. Succederà nella notte fra sabato 30 e domenica 31 marzo, quando – precisamente alle 2 di domenica mattina – le lancette dell’orologio andranno spostate alle 3. Quest’anno, l’arrivo dell’ora legale coincide eccezionalmente con la domenica di Pasqua.

SONNO E LUCE. Con il passaggio all’ora legale si dormirà dunque un’ora in meno, ma in compenso le giornate si “allungheranno”.

Loggia dei Lanzi, ancora un dito staccato al ”ratto di Polissena” / FOTO

Nuovo danno al ”ratto di Polissena” nella Loggia dei Lanzi.

L’EPISODIO. Ieri sera, intorno alle 23.20, una turista di lingua inglese ha danneggiato, staccandolo di netto, il dito indice della mano sinistra della scultura di Pio Fedi raffigurante Il ratto di Polissena (nella foto). Tutte le dita di quella mano – viene spiegato – sono prodotto di integrazioni, rese necessarie da ripetute asportazioni e atti vandalici (l’ultimo avvenuto nell’ottobre del 2012, proprio allo stesso dito indice).

I VIGILI. Appena accaduto l’episodio, una vigilante della Sipro, in servizio presso la Loggia, ha avvertito una pattuglia dei vigili urbani, dando precise indicazioni relative al responsabile del gesto. Intervenuti immediatamente, i vigili hanno fermato e identificato l’autrice dell’atto vandalico, che si stava allontanando dalla Loggia.

L’INTERVENTO. La direzione degli Uffizi, da cui dipende la Loggia dei Lanzi, ha disposto che il frammento venisse reintegrato da Alberto Casciani, il restauratore già intervenuto cinque mesi fa sullo stesso elemento lapideo. Questi si è subito reso disponibile e, già nella tarda mattina, ha riattaccato il dito asportato. L’operazione si è svolta in tempi rapidi anche perché, in previsione di una nuova eventualità del genere, lo scorso ottobre era stato inserito un piccolo perno ligneo tra il dito e la mano, un accorgimento che si è rivelato utile per evitare danni ulteriori al marmo.

Il precedente: Loggia dei Lanzi, staccato un dito al ”Ratto di Polissena”

LE IMMAGINI:

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Vigilia di Pasqua con l’allerta meteo

Una vigilia di Pasqua con l’allerta meteo.

ALLERTA METEO. Scatta domani, sabato 30 marzo, alle 12, fino alle 8 di domenica 31 marzo, l’allerta meteo, di criticità moderata, sulle aree di centro-nord e a ridosso dei rilievi appenninici in Toscana. A emettere l’allerta è stata la Sala operativa unificata della Protezione civile regionale, “viste le previsioni meteo di domani con piogge diffuse su tutta la regione, più intense e persistenti nel pomeriggio e in serata quando potranno assumere carattere temporalesco”.

DOVE. Le precipitazioni – viene spiegato – si annunciano più abbondanti nelle province centro-settentrionali e appenniniche, in corrispondenza dei bacini del Magra, Versilia, Serchio, Basso Serchio, Sieve, Valdarno superiore, medio, inferiore e foce dell’Arno, Ombrone e Bisenzio, Reno Santerno, oltre a Elsa, Era, Greve e Pesa, e Casentino. I cumulati medi previsti sono di 40-60 millimetri sulle aree settentrionali con punte fino a 100 millimetri. Nella fascia centrale i cumulati medi previsti sono di 20-30 millimetri con punte di 50-70 millimetri.

Lavori alla rete idrica, possibili mancanze d’acqua a Firenze

Lavori alla rete idrica, possibili mancanze d’acqua a Firenze.

LAVORI. E’ Publiacqua ad avvertire i cittadini del comune di Firenze “che causa lavori alla rete idrica per collegamento nuova rete il prossimo martedì 2 aprile potranno verificarsi mancanze d’acqua o forti abbassamenti di pressione in Via delle Oche (numero 4) e in tutta Via del Campanile”.

DISAGI. “Ci scusiamo con i cittadini per il disagio”, conclude Publiacqua.

Montella: ”Cagliari fondamentale, non penso al Milan”

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Ma quale Milan, ora c’è da pensare solo al Cagliari. Parole e pensieri di Vincenzo Montella, che parla alla vigilia della gara in programma in Sardegna.

MILAN. “Lo dico con molta sincerità – spiega l’allenatore – ora non penso al Milan. La gara di domani è fondamentale per fare punti. Le scelte saranno basate solo sulla gara di domani. Se qualcuno diffidato tirerà indietro la gamba per non farsi ammonire, sarà sostituito”. I giocatori sono avvertiti, insomma.

NAZIONALI. Ma come sta la squadra dopo la sosta per le Nazionali? “Jovetic e Savic stanno molto bene. Anche Cuadrado è rientrato bene dopo le gare internazionali – spiega Montella – Ljajic? E’ cresciuto molto, spero che continui con il suo buon momento”. Chi domani non ci sarà è Borja Valero, pedina fondamentale nella Fiorentina targata Montella. “Non c’è un giocatore con le sue caratteristiche in squadra. Magari se vogliamo essere più offensivi possiamo sfruttare Mati Fernandez, o la dinamicità di Romulo. Abbiamo anche altre scelte, ma nessuno ha le sue caratteristiche, quindi cambieremo qualcosa a livello di modulo”.

PORTE CHIUSE. Una gara particolare quella domani, perché sarà giocata senza pubblico, a porte chiuse. “Giocare a porte chiuse – dice il tecnico viola – è una partita diversa. Forse più difficile ancora. La vivi in maniera diversa, forse manca un po’ di adrenalina. Magari il Cagliari che è abituato, suo malgrado, a questa soluzione, ha un piccolo vantaggio. A prescindere da questo, mi sarebbe piaciuto giocare con i tifosi, con il pubblico e la Fiorentina lo aveva anche anche richiesto”.

ROSSI. Ultimo pensiero per Pepito Rossi, che sta lavorando per tornare a giocare. “Il rientro di Rossi? Ora conta solo vederlo vicino a noi, con grande voglia di tornare. Un sogno? Vederlo segnare un gol decisivo per il nostro destino a fine campionato”. Lo spera Montella, lo sperano i tifosi viola.

CONVOCATI. Questi i 23 convocati per la gara contro il Cagliari in ordine alfabetico: Aquilani,  Compper, Cuadrado, El Hamdaoui, Fernandez, Jovetic, Larrondo, Lupatelli, Ljajic, Llama, Migliaccio, Neto, Pasqual, Pizarro, Rodriguez, Romulo, Roncaglia, Savic, Sissoko, Tomovic, Toni, Viviano, Wolski.

Leggi anche: Milan, il Franchi verso il tutto esaurito. In vendita le prime file Pepito Rossi, il medico: ”Servirà ancora tempo, non vogliamo correre rischi”

Marzo, a Firenze cresce l’inflazione

Cresce l’inflazione a Firenze nel mese di marzo: la variazione mensile registrata è +0,5% (a febbraio era -0,4%), mentre quella annuale è +1,4% (a febbraio era +1,3%).

VARIAZIONI. A contribuire a questo dato – spiegano da Palazzo Vecchio – sono state, rispetto al mese precedente, le variazioni nelle divisioni Servizi ricettivi e di ristorazione (+2,3%), Trasporti (+0,9%) e Comunicazioni (-1,0%). Come comunica l’Ufficio comunale di statistica, nella divisione Servizi ricettivi e di ristorazione sono in forte aumento i servizi di alloggio (alberghi, B&B, etc): +9.2% rispetto a febbraio 2013 e +11,6% rispetto a marzo 2012. Su base annuale, l’intero capitolo fa registrare un aumento significativo, passando da +1,5% registrato a febbraio a +3,6% per il mese in corso.

CARBURANTE. Nella divisione dei Trasporti, si registra l’aumento mensile dei carburanti e lubrificanti per i mezzi di trasporto privati: +0,4% rispetto a febbraio 2013 (ma -1,9% rispetto a marzo 2012). La diminuzione della divisione Comunicazioni (-1,0%) è causata dai cali registrati rispetto al mese precedente degli apparecchi telefonici e telefax (-2,4%) e dei servizi di telefonia mobile (-1,3%).

CARRELLO DELLA SPESA. Per quanto riguarda il cosiddetto “carrello della spesa”, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori sono aumentati di +0,1% rispetto al mese precedente e sono in aumento di +1,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I prodotti a media frequenza di acquisto sono aumentati di +1,1% rispetto a febbraio 2013; stabili, rispetto allo stesso periodo, quelli a bassa frequenza.

RILEVAZIONE. I beni, che pesano nel paniere per circa il 56%, hanno fatto registrare a marzo 2013 una variazione di +1,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I servizi, che pesano per il restante 44%, hanno fatto registrare una variazione annuale pari a +1,6%. Scomponendo la macrocategoria dei beni, si trova che i beni alimentari registrano una variazione annuale pari a +3,3%. I beni energetici sono in aumento di +2,1% rispetto a marzo 2012. I tabacchi fanno registrare una variazione di +1,0 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La rilevazione si è svolta dal 1° al 21 del mese di marzo su oltre 900 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale) appartenenti sia alla grande distribuzione sia alla distribuzione tradizionale, per complessivi 11.000 prezzi degli oltre 900 prodotti compresi nel paniere. Sono poi considerate anche quotazioni di prodotti rilevati nazionalmente e direttamente dall’Istituto Nazionale di Statistica. I pesi dei singoli prodotti sono stabiliti dall’Istat in base alla rilevazione mensile dei consumi delle famiglie e dai dati di contabilità nazionale.

Aste e negozi di seconda mano: la crisi ”rilancia” l’usato. Anche a Firenze

Col naso all’insù, a caccia dell’affare

C’è chi, naso all’insù, cerca un quadro fra i tanti appesi alle pareti. Qualcun altro passa la mano su un mobile dell’Ottocento e si precipita a informarsi sul prezzo di partenza. I frequentatori dei locali Isveg di via Poggio Bracciolini, dove la casa d’aste Pandolfini ha una delle sue sedi di vendita, sono di tutti i tipi, come gli oggetti in esposizione: giovani in cerca d’occasioni per la casa, coppie di mezz’età appassionate d’arte, quadri, madie, gioielli. Il mondo delle aste è sconosciuto o quasi ai più e spesso viene associato all’idea del lusso: per questa ragione potrebbe apparire immune alla crisi. Non è esattamente così. Per rendersene conto basta passare da via Poggio Bracciolini il giovedì, giorno in cui si può prendere visione dei beni che saranno venduti il venerdì mattina seguente o nelle settimane successive. I prezzi degli oggetti in vendita possono partire da 60 euro, o anche meno. Il signor Moreno è un appassionato di pittura. Guarda i quadri appesi alle pareti e li attribuisce, con uno sguardo, a uno o all’altro pittore. “Sono tutti ‘minori’ – spiega – i cui prezzi, negli ultimi anni, sono crollati. Ormai si vendono al quaranta per cento in meno rispetto al loro valore”. Secondo Moreno, e anche secondo altri frequentatori di aste e operatori del settore, la ragione è proprio da ricercare nella crisi, che, come risaputo, colpisce soprattutto la fascia media: “Gli oggetti belli e costosi – continua il signor Moreno – si acquistano sempre e non si deprezzano. Ma quelli mediocri e di prezzo medio, rimangono lì dove li hanno esposti. Di questi tempi, chi compra lo fa per rivendere e le cose brutte non portano guadagni. Resiste solo il bello che, al limite, si tiene in casa”. Per ragioni di privacy, gli operatori non rispondono a domande su una possibile relazione tra aste e crisi. Ma quando si chiede se le vendite fallimentari siano aumentate, annuiscono tutti in silenzio, gravi e decisi. Chi lavora nel settore, inoltre, assicura che da qualche anno a questa parte sono aumentate le persone che decidono di vendere i beni ereditati o quelli comprati in tempi migliori per avere liquidità. Ma, come sottolinea Barbara, che ha un negozio di antiquariato in centro e da sempre frequenta le aste per lavoro, “certamente il guadagno non è di chi vende, ma di chi compra”. Fra i curiosi, poi, c’è chi entra non per comprare, ma per farsi un’idea del valore dei prodotti ed evitare così i cattivi acquisti. “Domani c’è l’asta dei gioielli – spiega Matteo, 33 anni, che da tempo frequenta via Poggio Bracciolini in cerca di occasioni – e io, forse, verrò. Lo faccio soprattutto per sapere a quale prezzo vengono venduti gli oggetti e andare a vedere se cose simili, nei negozi, costano molto di più. In genere è così”. Ma la tentazione di comprare, a volte, è troppo forte e non c’è crisi che tenga: “Ogni tanto cedo – confessa Matteo – perché si riescono a portare a casa cose a prezzi buonissimi, soprattutto per fare regali a eventuali fidanzate”.

Nei negozi dove gli oggetti rivivono

Amedea ha un negozio di oggetti usati in via Berlinghieri, nella zona dell’Isolotto. Entrando, si vedono sveglie e radio d’epoca, qualche abito vintage firmato, pellicce e, appesi al soffitto, lampadari di cristallo. In un angolo vicino al bancone una serie di oggetti di cartoleria in plastica fosforescente contrasta palesemente con il resto della merce esposta. “Sono di un negozio qua vicino, che ha chiuso qualche giorno fa – spiega la proprie- taria – ultimamente non è più solo chi svuota la soffitta a portarci le sue cose. Quasi ogni giorno passa da noi un commerciante diverso che cessa l’attività e deve smaltire quello che non ha venduto”. A Firenze esistono due tipologie di negozi dell’usato. Ci sono quelli che hanno scelto di vendere qualsiasi cosa, dalle stoviglie in plastica ai libri, passando per i vestiti di qualsiasi qualità e i giocattoli rotti. Qualche esempio? Si possono trovare scarpe di marca da bambino a 8 euro, un’insegna luminosa di una famosa marca di bibite a 30 euro, una cartolina dell’isola del Giglio a 2 euro. Altri, invece, hanno optato per una selezione più rigida della merce da esporre. Nel negozio di Amedea, come altrove, i prezzi possono arrivare fino a duemila euro e gli oggetti devono rispettare un certo standard di qualità, anche quando il costo non è elevato. A ciascuna delle due opzioni corrisponde, ovviamente, un diverso tipo di frequentatori. Chi vende di tutto si rivolge a chiunque, mentre chi ha fatto una scelta più “di nicchia” in genere ha come clienti persone a caccia del “buon affare”, a volte collezionisti. Sono molti i negozi dell’usato fiorentino che, negli ultimi anni, hanno intrapreso la seconda strada: selezionare la clientela, spiegano gli addetti ai lavori, aiuta ad averne una fissa. Un elemento, però, accomuna le due tipologie di negozi. Il conto vendita è il meccanismo che va per la maggiore: si portano gli oggetti per una valutazione e, se dopo un certo periodo di tempo rimangono invenduti, il prezzo cala, fino al ritiro dall’esposizione. Spesso la merce è anche visibile online, o addirittura su Facebook. Un esempio è quello della pagina “In conto vendita”, dove l’omonimo negozio fiorentino offre valutazioni gratuite e pubblica fotografie di oggetti di ogni tipo: dalle mazze da golf ai giocattoli di latta. Frequentando i negozi dell’usato, a volte, si possono fare veri e propri affari. Lavorarci, invece, significa anche farsi un’idea abbastanza precisa dell’aria che tira a Firenze e, più in generale, in Italia. “Ultimamente – racconta Amedea – mi sono state portate anche delle dentiere complete di denti d’oro. Non è una tipologia di merce che io propongo, ma episodi di questo genere la dicono lunga su quanto grave possa essere la situazione”. E continua: “Una persona, qualche giorno fa, mi ha messo sul bancone una serie di pezzi di argenteria, bellissimi. Li voleva vendere, come hanno fatto altri, per aiutare il figlio disoccupato”.