mercoledì, 13 Agosto 2025
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Fiorentina, contro l’Inter la prima ”finale”: ecco chi giocherà

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La prima “finale”. Perchè sono tutte finali le partite che la Fiorentina giocherà da qui alla fine della stagione. Finali per centrare la salvezza, finali da non sbagliare. Domenica la Fiorentina ospita l’Inter (fischio d’inizio alle 12,30), in una partita da non sbagliare.

VERSO LA SFIDA. La tragedia di Morosini aveva fermato il calcio, che ora dunque riparte. E per i viola parte la missione-Inter. Oggi, al Centro sportivo, è in programma una partitella d’allenamento a porte chiuse con il Signa 1914, squadra che milita nel campionato di Eccellenza. Rossi farà le prove generali per la sfida di domenica, quando dovrà rinunciare ad Amauri (squalificato).

LA FORMAZIONE. Ma il tecnico sembra già avere in testa la formazione anti-nerazzurri: Boruc in porta, difesa a tre composta da Gamberini, Natali e Nastasic (se però il giovane difensore non dovesse farcela è pronto Felipe); centrocampo con Cassani, Behrami, Montolivo, Lazzari e Pasqual; in attacco la coppia Ljajic-Jovetic, con Cerci possibile sorpresa. C’è ancora qualche ora per sciogliere gli ultimi dubbi, e il tecnico non vuole sbagliare.

QUI INTER. Per quanto riguarda l’Inter, i nerazzurri dovranno fare a meno dello squalificato (e infortunato) Samuel. Torneranno a disposizione di Stramaccioni Maicon e Sneijder, che dovrebbero però partire dalla panchina. L’inter dovrebbe quindi schierarsi con Julio Cesar in porta: Zanetti, Lucio, Chivu e Nagatomo in difesa; Obi, Stankovic e Cambiasso a centrocampo; il trio d’attacco composto da Zarate-Milito-Forlan. I dubbi in casa Inter riguardano il centrocampo (in tre per un posto: Obi, Poli e Guarin) e l’attacco, dove comunque Forlan dovrebbe spuntarla su Alvarez.

DOPO L’INTER. E, dopo l’Inter, per i viola il tour de force continua. Mercoledì la Fiorentina sarà di scena a Roma per il recupero della 33esima giornata contro i giallorossi, domenica a Bergamo contro l’Atalanta. Due trasferte difficili, ma che non possono essere sbagliate. Ora, però, c’è da pensare all’Inter.

La cantina del Rock. Ecco dove nacquero i Litfiba

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La cantina del Rock, uno scantinato vicino a Ponte Vecchio, ha dato vita ai Litfiba. Ancora oggi sono molti i fan che visitano ”la casa” della storica band.

La cantina del rock. A Ponte Vecchio / FOTO

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Altro che Uffizi, macché David. La tappa obbligata per i fan dei Litfiba è una sola: lo scantinato in cui nacquero i primi album, da Eneide a Desaparecido, da 17 Re a Litfiba 3.

IL LUOGO. Il “Ba” che chiude il nome del gruppo si riferisce a via de’ Bardi, strada a poche centinaia di metri da Ponte Vecchio. Al civico 32 si trova la via d’accesso alla cantina del rock. Qui, sotto il livello del suolo, Pelù, Renzulli & co. avevano la loro “casa”, qui provavano insieme ad altri complessi della scena new wave fiorentina, tra il 1980 e il 1988. Fu proprio Ghigo a chiedere in affitto i locali al conte Capponi Canigiani: nove metri per otto, convertiti in sala prove, con salottino, magazzino e bagno annessi, dove risuonò il primo vagito dei Litfiba.

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TRENT’ANNI DOPO. A trent’anni di distanza la storia della musica è rimasta tracciata sulla parete esterna, tappezzata da disegni e scritte lasciate dai fan. “E’ un monumento al rock fiorentino, bisognerebbe metterci un targa – propone Bruno Casini, primo manager della band dall’80 all’86, che ha raccontato quegli anni in un libro (In viaggio con i Litfiba, editrice Zona, 192 pagg., 17 euro) – è un luogo ancestrale, una cantina umida, che durante l’inverno si allagava spesso”.

NIENTE NUMERO. Accanto alla porta il numero civico non c’è. Sono le frasi, le dediche e i commenti, stratificati anno dopo anno, che fungono da richiamo per gli appassionati. Ci sono le fan che si limitano a un prosaico “Piero sei bono”, altri tracciano sul muro brani di canzoni (“Sogno proibito di qualcuno è castigare”, “Senza dormire non posso stare”), altri ancora disegnano il celebre cuore con le corna.

NON SOLO LITFIBA. Oltre alla band di Pelù e Ghigo il civico 32 è stato frequentato da tanti altri. Tra gli anni ’70 e ’80, nei sotterranei del palazzo riecheggiavano le note dei Café Caracas (gruppo punk-rock in cui esordì Raf e di cui faceva parte anche Renzulli), provavano i Moda, suonavano i Diaframma. “Erano anni belli, spensierati e di grande sperimentazione – ricorda Casini – erano frequenti le session con altri musicisti, anche di passaggio a Firenze”.

Un patto per salvare le Cascine. Funzionerà?

Uomo avvisato, parco salvato. In soldoni è questa la strategia di Palazzo Vecchio per liberare le Cascine da sporcizia, rumore ed eccessi alcolici, alla base anche di qualche rissa: o i gruppi di persone che utilizzano gli spazi verdi si autoregolamentano oppure scatteranno i controlli serrati della polizia municipale.

I VOLONTARI. Questo l’aut aut di Palazzo Vecchio in vista di una stagione che si preannuncia, come da qualche anno a questa parte, rovente. A finire nell’occhio del ciclone è soprattutto la comunità peruviana, 5.600 anime a Firenze, diecimila in tutta la Toscana, che ha eletto a proprio punto di ritrovo il prato davanti all’ippodromo del Visarno. Qui ogni fine settimana, bella stagione permettendo, si danno appuntamento centinaia di persone, che banchettano, bevono alcolici e ascoltano musica, sparata a tutto volume. La novitè di quest’anno sono i volontari anti-degrado: un gruppetto di cittadini di origine sudamericana, una decina in tutto, si è impegnato a far rispettare le regole agli altri connazionali durante i mega-ritrovi all’aria aperta.

CONTROLLI. Al compromesso si è arrivati dopo mesi di incontri, ma il successo del patto salva-parco potrà essere valutato solo di settimana in settimana. La squadra capitanata dall’assessore al decoro Massimo Mattei ha scelto la via della diplomazia, coinvolgendo il consolato, prima di ricorrere al pugno duro. “Abbiamo raggiunto un accordo e ne siamo contenti, ma se le regole non verranno rispettate – avverte – entrerà in azione la polizia municipale”. Chi vive nella zona, però, rimane scettico. In particolare gli abitanti di lungarno dei Pioppi, in linea d’aria proprio di fronte al prato incriminato.

QUESTIONE-FESTINI. La questione dei festini alle Cascine si trascina da tempo, ma finora non è stata trovata una soluzione. Il 2011 è stato un anno da scordare per il “city park” fiorentino, alle prese con una situazione fuori controllo, grigliate non autorizzare, siepi trasformate in latrine, risse e residenti sul piede di guerra per gli schiamazzi, diurni e notturni. “Il Comune è stato fermo nelle sue richieste – spiega Manuel Veramendi, console generale del Perù a Firenze – in più occasioni, durante l’inverno, abbiamo informato tutti i rappresentanti della comunità che questa situazione non può andare avanti, altrimenti saranno prese misure drastiche. Ci sono delle norme da osservare e un comportamento decoroso da tenere. Ovviamente starà al singolo attenersi a un buona condotta. Da parte nostra – auspica – c’è la speranza che tutto vada per il meglio”.

NO AL CAMBIO DI LOCATION. Gli happening delle Cascine non sono legati a particolari avvenimenti, si spiega dal consolato, ma sono un’occasione di ritrovo per gran parte della comunità peruviana. Durante gli incontri degli scorsi mesi era stata paventata l’ipotesi di un cambio di location, eventualità poi accantonata. “Non vogliono lasciare le Cascine, è un luogo pubblico e hanno diritto a starci, come ogni cittadino – precisa l’assessore Mattei – abbiamo raggiunto un’intesa: la comunità si è impegnata a rispettare le regole, quelle stesse regole che valgono per tutti i fiorentini, come il decoro e la pulizia”.

Fallimento Sasch, la corsa alla svendita

Sono più di duemila le persone che ieri si sono recate alla svendita di oltre 300mila capi d’abbigliamento del marchio Sasch, intasando le vie circostanti la sede del magazzino.

LUNGHE CODE. Ore di attesa per accaparrarsi un capo d’abbigliamento dal marchio Sasch, per pochi euro. Code anche in strada, nelle vie circostanti il magazzino della ditta fallita, che hanno provocato un ingorgo nella zona industriale di Capalle, a Campi Bisenzio.

LA SVENDITA. In più di duemila hanno raggiunto ieri il magazzino della ditta fallita per partecipare alla svendita, ordinata dall’autorità giudiziaria di oltre 300mila capi d’abbigliamento del marchio Sasch. La ditta, fondata dal sindaco di Prato Roberto cenni, è fallita lo scorso anno. Così, tutto è in svendita, da cappotti a cinture per una media di cinque euro a capo. Prezzi stracciati, insomma.

Benigni legge Dante, in Santa Croce

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A distanza di sei anni Benigni torna in Santa Croce per la declamazione di dodici canti dell’Inferno di Dante, in dodici serate.

L’INFERNO. Dodici canti per dodici serate tra luglio e agosto. Il programma è stato svelato ieri in Palazzo Vecchio. Si parte il 20 luglio con l’undicesimo canto per poi proseguire fino al 22esimo il 21-23-24-27-28-30-31 luglio e 2-3-5-6 agosto. Le serate verranno registrate, impiegando anche una speciale ”spider cam” per le riprese dall’alto, e saranno trasmesse in tv in primavera. I prezzi dei biglietti – in prevendita su Ticketone – variano da 15 a 25 euro e sono invariati rispetto alla prima edizione. Saranno possibili vari tipi di abbonamenti a 12, 6 e 3 spettacoli.

CITTADINANZA ONORARIA. “Avere di nuovo con noi Roberto Benigni – ha commentato il sindaco Renzi durante la presentazione del programma – è una grande gioia e una grande emozione, un sogno che coltivo da quando sono stato eletto sindaco e che ora si realizza. Questo evento nobilita piazza Santa Croce e ne fa il cuore dell’estate fiorentina. Una piazza è un luogo dove ritrovarsi e stare insieme, non deve essere un museo ma un elemento di comunità”. Renzi ha poi annunciato l’intenzione di conferire formalmente la cittadinanza onoraria di Firenze a Benigni, di cui l’attore è stato insignito nel 1999 dopo la vincita dell’Oscar.

Una serata fra gli ”schiavi” delle slot

Vincenzo ha vinto la fortuna di due milioni e 800mila dollari giocando on line, salvo poi riperdere tutto e molto di più. Maurizio si è giocato (dilapidandoli) trentamila euro in due mesi. Non ricorda nemmeno come o dove, sa solo che a un certo punto si è ritrovato senza più quei soldi. Ivano ha cominciato a giocare che aveva appena 14 anni: adesso ha smesso da sei e ha ancora un mutuo da 35mila euro da pagare per ripianare i debiti. Della sua gioventù, degli anni dai venti a trenta, non ricorda niente, se non che ha giocato tanto, tantissimo. A tutto. E probabilmente non ha fatto altro, in quegli anni, perché tutti i soldi che aveva (e anche quelli che non aveva) gli servivano per giocare.

L’INCONTRO. I nomi sono di fantasia, le storie tragicamente vere. Storie che si possono ascoltare tutte in una sera, tutte d’un fiato, a una delle riunioni dei giocatori anonimi. Proprio come quelle dei più “famosi” alcolisti, solo che qui la bottiglia è una slot machine o un gratta e vinci. Ma con la stessa, distruttiva attrazione. Anche a Firenze esiste un gruppo (www.giocatorianonimifirenze. it) che si riunisce periodicamente. L’incontro è fissato per le nove di sera, ma ben prima molti sono già fuori che aspettano. Si salutano, si abbracciano, sorridono. Tanti si conoscono già, alcune sono facce nuove. Sembra un ritrovo tra vecchi amici, ma non lo è.

IL RITUALE. Poi tutti dentro, nelle “stanze”, come le chiamano loro. L’accensione di una candela significa che la serata ha inizio, i presenti (anche i familiari, quando le riunioni sono aperte) si siedono l’uno accanto all’altro, viene recitato un breve rituale introduttivo (come in una sorta di messa laica), viene chiesto ai presenti da quanti giorni, settimane o mesi non giochino (ognuno ricorda perfettamente quando è stata la sua ultima volta) e per ogni giorno, settimana o mese in cui si è riusciti a restare “puliti” scatta un applauso. Viene dato il benvenuto ai nuovi, se ci sono. Perché Giocatori anonimi è aperta a tutti, sempre, “l’unico requisito per divenirne membri è il desiderio di smettere di giocare”. Poi vengono recitati i “12 passi”, il cuore del programma di recupero, comandamenti da seguire per liberarsi dall’ossessione del gioco.

TESTIMONIANZE. E infine ci sono le testimonianze. “Mi chiamo Roberto e sono un giocatore compulsivo”. “Ciao Roberto”, rispondono gli altri. Si inizia proprio così, come vuole l’immaginario collettivo. E il Roberto di turno inizia a parlare. A ricordare. A sfogarsi. Storie diverse, ma che alla fine si somigliano tutte. Famiglie distrutte, patrimoni sperperati, debiti, usurai, bugie, sotterfugi, liti con mogli e mariti, solitudine, furti in casa (nella propria), anelli, collanine e qualsiasi altro oggetto capitasse per le mani svenduti per far cassa. E poi ancora più giù, sempre più giù, fino in fondo, fino alla strada, a dormire sotto i ponti, agli stipendi giocati e finiti già il secondo giorno del mese. Separazioni, divorzi, pasti elemosinati alla Caritas, il pensiero di farla finita.

L’INCUBO. “Praticamente non ho visto crescere i miei figli, a casa non c’ero mai”, racconta Antonio. Figli che ora, alle riunioni aperte, ascoltano con orgoglio il proprio padre parlare, ricordare, reagire. Così come le mogli, quando ancora ci sono, quando il gioco non è riuscito ad allontanarle. Ma come si arriva fin qui? E’ la sete di soldi a spingere a tanto? All’inizio, forse. Dopo no. Dopo è peggio, molto peggio. Dopo si gioca per giocare. E basta. “Giocavo per finire i soldi, non vedevo l’ora che finissero, così l’incubo terminava. Fino al giorno dopo, quando tutto ricominciava”, racconta Ivano. “Quando vincevo ero triste, perché avevo raggiunto l’obiettivo e non avevo più motivo per giocare”, ricorda Vincenzo. Che poi ci tornava ugualmente, a giocare, sempre. “Ormai non dormivo nemmeno più la notte, uscivo alle cinque e aspettavo che aprisse il primo bar per sedermi davanti a una macchinetta”, spiega Maurizio.

DODICI PASSI. Per tutti la stessa domanda, “ma se non era nemmeno per soldi, allora perché giocavate?”, da tutti la stessa risposta, “solo giocando ci sentivamo bene, isolati dal mondo, i problemi sparivano”. Salvo poi ripresentarsi tutti insieme non appena finita la “trance”. Un racconto dopo l’altro, testimonianze a cascata. Chi è qui vuole uscirne, restare sobrio più a lungo possibile, dimenticare il passato. Per tutti, da tutti, un grazie e un applauso. Poi una “preghiera” finale recitata abbracciati, una torta da dividere, la candela che viene spenta. Ci si saluta, si torna a casa, ci si rivedrà alla prossima riunione. Un altro dei fatidici, faticosissimi dodici passi è stato fatto.

Maltempo, prosegue l’allerta. Ecco le previsioni

A causa di un nuovo peggioramento delle condizioni meteorologiche in Toscana nelle prossime ore, in particolare sulle province del nord ovest, la Sala operativa unificata della protezione civile regionale ha emesso un avviso di criticità moderata che avrà termine alle ore 12.00 di venerdì 20.

L’ALLERTA. Questa la situazione:

PIOGGIA. Allerta valida dalle ore 9.00 di giovedì 19 aprile, fino alle ore 12.00 di venerdì 20. Sono attese piogge e rovesci diffusi con cumulati abbondanti che interesseranno i bacini del Magra, del Versilia, del Serchio e del Basso Serchio. Non sono comunque escluse mareggiate.

ECCO LE PREVISIONI.

GIOVEDI’ 19. Il cielo di oggi sarà ”Nuvoloso o molto nuvoloso sulle province centro settentrionali, inizialmente poco o parzialmente nuvoloso sulle province centro-meridionali, con tendenza ad aumento della nuvolosità in particolare dal pomeriggio. Sono attese piogge e rovesci sparsi che interesseranno in mattinata le province settentrionali, dal pomeriggio tutta la regione. Le precipitazioni potranno assumere carattere temporalesco risultando più intense e persistenti sui settori di nord ovest e a ridosso dell’Appennino. Venti moderati da sud in rotazione e rinforzo da Libeccio in serata. Mari mossi o localmente molto mossi al largo e a nord dell’Elba. Temperature stazionarie o in lieve aumento sulle zone centro meridionali”.

VENERDI’ 20. Domani, secondo il Consorzio Lamma, sarà ”Molto nuvoloso in mattinata, maggior variabilità nel pomeriggio con ampie schiarite sulla costa. Rovesci sparsi al mattino, anche a carattere temporalesco sulle province centro settentrionali. Nel corso del pomeriggio acquazzoni nelle zone interne. Venti moderati o forti di Libeccio. Mari molto mossi, localmente agitati al largo. Temperature massime in lieve aumento”.

SABATO 21. ”Nuvolosità variabile con prevalenza di sereno lungo la costa e addensamenti sulle zone interne ove sono attesi rovesci. Tendenza ad aumento della nuvolosità in serata a partire dalle province di Lucca e Massa Carrara con possibili precipitazioni, in estensione nel corso della notte alle restanti zone. Venti di Libeccio, fino a moderati. Mari molto mossi a nord dell’Elba, mossi altrove. Temperature stazionarie le minime, in aumento le massime, in particolare lungo la costa”.

Investì e uccise Allison: condannato a tre anni e due mesi

Tre anni e due mesi per Pietro Stefanoni. E’ questa la condanna decisa dal gup del tribunale di Arezzo Giampiero Borraccia per l’uomo che, il 2 ottobre 2011, aveva investito e ucciso Allison Owens.

LA VITTIMA. La vittima era una giovane guida turistica americana. Dopo la segnalazione della sua scomparsa, il corpo della ragazza era stato trovato privo di vita due giorni dopo l’incidente, che era avvenuto nei pressi di San Giovanni Valdarno, lungo la strada regionale 69.

LA CACCIA. Era subito scattata la caccia al “pirata”: il 7 ottobre Pietro Stefanoni, 55 anni, si era costituito presso la caserma dei carabinieri di San Giovanni Valdarno. L’uomo, di Incisa Valdarno, ha sempre dichiarato di non essersi accorto di nulla.

Cosa era successo: Valdarno: trovato il corpo di Allison, l’americana scomparsa Allison, il pirata della strada si costituisce: ”Un colpo di sonno” / FOTO Gli amici ricordano Allison con fiori e messaggi / FOTO Scarcerato il pirata della strada che investì Allison Owens

Apre a Firenze la libreria Ibs.it

Dal digitale al reale, dalla rete a via dei Cerretani, a pochi passi da Duomo e Battistero.

L’APERTURA. Arriva a Firenze (e in altre otto città italiane) la libreria Ibs.it, che porterà il nome dell’azienda leader in Italia nella vendita online di libri, home video e prodotti musicali. Il nuovo grande operatore nasce dalla fusione tra Ibs e la catena di negozi Melbookstore, di cui prenderà il posto nel cuore di Firenze.

L’ANNUNCIO. Ad annunciare la fusione in Internet Bookshop Italia (IBS.it) della società Altair (Melbookstore) è il gruppo Giunti & Messaggerie: quello che nasce è un nuovo soggetto di primaria grandezza nel panorama italiano del commercio di libri e prodotti home video e musicali, con un fatturato complessivo di 100 milioni di euro, circa 260 addetti, 9 grandi negozi con una superficie complessiva di 8.000 mq, un magazzino centrale di 9.000 mq, i siti internet IBS.it, MYmovies.it e Wuz.it.

DOVE. Tutti i negozi saranno contrassegnati dal marchio IBS.it. Oltre che a Firenze i punti vendita apriranno a Roma, Bologna, Padova, Bergamo, Ferrara, Mantova e Novara, cui si aggiungerà il 17 maggio il nuovo punto vendita di Lecco, la prima libreria ad essere aperta sotto l’insegna IBS.it.

ONLINE E OFFLINE. Particolare attenzione – viene spiegato – verrà destinata alla nuova frontiera digitale, sia nella presentazione dell’offerta sia nell’assortimento di prodotti e servizi ad essa collegati. Saranno realizzate forti sinergie tra acquisti online e offline, sia in tema di programmi fedeltà per i clienti (IBS Premium sarà presente anche nei negozi, come pure sarà possibile accumulare punti del programma Nectar), sia per quanto riguarda l’ampiezza dell’assortimento: in tutti i negozi sarà sempre possibile acquistare, oltre ai prodotti esposti, anche altri 4 milioni di prodotti presenti nel catalogo di IBS.it. Verranno anche ulteriormente migliorati e ampliati i servizi collegati alla vendita del libro scolastico (in collaborazione con Libraccio.it) e alla vendita/acquisto del libro usato e di occasione.

“BARRIERA ROTTA”. “Con l’apertura del primo negozio a marchio IBS.it e la conversione delle librerie Melbookstore in IBS.it bookshop – spiega  Alberto Ottieri, presidente di Giunti & Messaggerie – rompiamo definitivamente la barriera tra mercato del libro fisico e mercato del libro digitale nel segno dell’innovazione al servizio del lettore del futuro. Alla leadership nella vendita di libri, prodotti home video e musicali vogliamo affiancare la leadership anche nella vendita dei prodotti digitali”.

IBS. Ibs ha iniziato la propria attività il 3 giugno 1998 ed è l’azienda leader in Italia nella vendita online di libri, home video e prodotti musicali. Ha oltre 1,7 milioni di clienti ed è visitato da 2,7 milioni di utenti unici ogni mese.

MELBOOKSTORE. La prima libreria Melbookstore è stata aperta a Roma nel 1995. Nel 2011 le 8 librerie Melbookstore hanno superato i 30 milioni di ricavi lordi.

La voce: Starbucks a Firenze: la locandina corre su Fb. Stavolta sarà vero?