sabato, 20 Settembre 2025
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Cadavere trovato lungo i binari

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Macabra scoperta, ieri pomeriggio, sulla linea ferroviaria Firenze – Viareggio: lungo i binari è stato trovato un cadavere.

LA SCOPERTA. Ad accorgersene è stato il conducente del treno Regionale 3073 Pisa – Firenze. Per questo motivo, la circolazione è stata sopsesa dalle 17.50 circa tra Montecatini e Serravalle Pistoiese. Trenitalia ha attivato un servizio di bus sostitutivi tra Pistoia e Montecatini.

Allarme eroina: due morti per overdose

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Due morti per overdose in poche ore a Firenze e tre casi di giovani salvati dal 118, due sabato pomeriggio e uno ieri in Piazza Ghiberti. A causare l’overdose è stata dell’eroina troppo pura o tagliata male.

OVERDOSE. I due casi di morte sono avvenuti uno domenica sera in un appartamento in viale Canova e l’altro ieri pomeriggio in un’auto parcheggiata vicino a piazza Tasso nel quartiere di San Frediano. Scatta così l’allarme tra gli inquirenti per una partita di eroina troppo pura o tagliata male.

E’ il giorno di Pitti Immagine Uomo

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P come Pitti Immagine, che apre oggi i battenti alla Fortezza da Basso, trasformando Firenze nella capitale della moda. E’ un appuntamento fisso e molto atteso quello con la kermesse che fino al 13 prenderà vita alla Fortezza Da Basso (e enei vicini spazi della Dogana), trasformando Firenze nella capitale della moda. Si tratta dell’edizione numero 81, che tra una passerella e una novità, vedrà sfilare per le strade della città il meglio del fashion business, con anteprime in arrivo dai 5 continenti. 

I NUMERI. In occasione di Pitti Immagine saranno 950 i marchi alla Fortezza da Basso, a cui si aggiungono le 70 collezioni donna protagoniste a Pitti W alla Dogana. Il ruolo del salone come punto di riferimento sulla scena internazionale è dimostrato dai numeri delle aziende e dalle richieste di partecipazione, in continuo aumento a ogni edizione. E poi c’è il pubblico dei compratori: all’ultima edizione invernale di Pitti Uomo, su un totale di oltre 30.000 visitatori, sono stati 23.100 i buyer arrivati a Firenze, in rappresentanza di tutti i negozi e i department store più importanti del mondo. 

LA GUEST STAR. Guest star della sezione Uomo,  la maison Valentino Garavani, con i  direttori creativi Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli che presenteranno, la sera di mercoledì 11, nel corso di un evento ospitato a Palazzo Corsini, in anteprima assoluta, la collezione uomo autunno inverno 2012-13. Fondazione Pitti Discovery presenta inoltre la seconda edizione di “Vestirsi Da Uomo”, il progetto sull’eleganza maschile di nuova generazione: una tendenza forte della moda uomo oggi, che Pitti Uomo esprime attraverso un evento-performance e un’interpretazione d’autore, affidata a ogni edizione a un curatore di riferimento della scena della moda, che questa volta sarà Marc Ascoli. Tra un evento e l’altro, i frequentatori della Fortezza troveranno novità e nuovi ospiti. Ad esempio, nel padiglione Lyceum, la farà da padrone il Giappone con un progetto in collaborazione con la Japan Fashion Week, che porta a Firenze alcune tra le più interessanti fashion label della scena creativa giapponese. 

GLI OSPITI E LE CURIOSITA’. In Fortezza, circa 20 marchi e designer giapponesi selezionati da Yuichi Yoshii presenteranno le loro collezioni e una speciale proposta di capi rappresentativi di 15 anni di moda nipponica, customizzati per Pitti Uomo. E in città un party “Japanese style” celebrerà la loro presenza a Firenze. Contemporaneamente, l’altra sezione del salone, quella allestita negli spazi industriali della Dogana, sarà  – come ormai consuetudine – dedicata alle precollezioni donna di Pitti W, che quest’anno vedrà al centro dell’attenzione Olympia Le-Tan, giovane fashion designer francese, ideatrice di alcune delle più eccentriche e acclamate collezioni di borse minaudières delle ultime stagioni. Olympia sarà l’ospite d’onore della sezione dedicata alla moda pour elle e realizzerà una collezione e un progetto speciale per Firenze e Pitti W durante i giorni della fiera. Come di consueto, a fare da sottofondo agli aspetti più strettamente legati al business, un nugolo di eventi, feste e occasioni mondane trasformeranno Firenze nell’epicentro dell’universo moda.

TRAFFICO, COME EVITARLO: Pitti, cosa cambia per chi guida

Influenza, casi in aumento. Vaccini e ”regole”: ecco cosa fare

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Cresce lo “spauracchio” influenza: il sistema di sorveglianza nazionale sull’influenza dell’Istituto Superiore di Sanità (Influnet) ha infatti rilevato nelle ultime settimane, in coincidenza dell’arrivo della stagione più fredda, un aumento di casi di influenza.

IL PICCO. Il picco potrebbe arrivare a metà febbraio, proprio come lo scorso anno. Come sempre, sono i bambini la categoria che più si ammala, mentre anziani e soggetti con patologie croniche sono coloro che hanno maggiori rischi di andare incontro alle complicanze dell’influenza, che possono portare anche a gravi quadri di insufficienza respiratoria. Sono ancora comunque disponibili ulteriori dosi di vaccino sia presso i medici e pediatri di famiglia che nei centri vaccinali della Asl, e pertanto i soggetti appartenenti alle categorie a rischio possono ancora richiedere la vaccinazione.

A RISCHIO. Le categorie a rischio comprendono in particolar modo gli ultra 65enni, i soggetti con patologie a rischio (ovvero con malattie croniche cardiache, polmonari, renali, diabete, tumori), le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, gli operatori sanitari e i soggetti addetti a servizi pubblici essenziali.

COME COMPORTARSI. Infine, da ricordare anche le semplici regole comportamentali per evitare la trasmissione dell’influenza: lavarsi spesso le mani, utilizzare fazzoletti a perdere per coprire naso e bocca in caso di starnuti e colpi di tosse, ricambiare spesso l’aria degli ambienti dove soggiornano più persone, restare a casa in presenza di sintomatologia influenzale e consultare il proprio medico di famiglia.

L’alfabeto dell’assessore. Dalla a di anfiteatro alla w di wyatt e alla z di zie

 

Due anni da assessore alla cultura e alla contemporaneità, appellativo studiato su misura per lui, sono bastati a far conoscere alla città Giuliano Da Empoli, personaggio piovuto da lontano (ma non troppo) e arrivato per stravolgere arte e derivati nella città del giglio. E dopo due anni di colpi di scena, battibecchi di vario tipo e idee che hanno contribuito a dare un look un po’ più metropolitano ad alcuni dei luoghi topici della cultura fiorentina, Da Empoli ha salutato tutti e se ne sta per andare via. Ma per un saluto in grande stile, Da Empoli ha pensato bene di stilare un bilancio semiserio, nel quale ha raccolto in ordine alfabetico il best of di questi due anni da assessore di Palazzo Vecchio. Si comincia, non c’è bisogno di dirlo, dalla

A come Anfiteatro: Dopo dieci anni di chiusura, lo storico anfiteatro delle Cascine ha riaperto in via sperimentale nell’estate 2010, è stato completamente ristrutturato l’anno scorso, per poi diventare uno dei poli dell’estate 2011.

B come Barcamp. Il barcamp non è stato una trovata di marketing, bensì il segnale di un’apertura a chiunque avesse idee e iniziative da proporre, non solo ai professionisti dei contributi culturali. Da questa filosofia sono scaturiti nuovi protagonisti e nuove iniziative che hanno contribuito a rinnovare la vita culturale della città.

C come Capodanno. I grandi eventi non sono incompatibili con la vitalità culturale dal basso. Dal 2010, le cinque piazze del capodanno sono diventate una nuova, grande tradizione fiorentina.

D come Diplomazia culturale. Firenze ha un ruolo da giocare nel mondo post-atlantico. La prima edizione di BRIC, il festival dedicato alla cultura contemporanea dei paesi emergenti; il Festival au Désert e il Middle East Festival entrambi giunti alla seconda edizione; lo sbarco del NICE in 18 città russe e, dal 2012, in Cina; le guide di Palazzo Strozzi in russo e in cinese; le iniziative sull’Iran e sulla primavera araba organizzate alle Murate; le tournée del Maggio in Russia e in Estremo Oriente: sono tutti sintomi di un’identità che esce dai tradizionali confini europei e nord-americani per proiettarsi nella realtà globale del XXI secolo.

E come Estate. Il grande successo dell’estate 2011, sotto la direzione di Riccardo Ventrella, ha dimostrato che la vita culturale ha più bisogno di idee che di soldi. Il cinema in cuffia alle Murate, la rassegna consacrata a Tondelli, i castelli di sabbia in riva all’Arno hanno tenuto viva la città anche durante la tradizionale pausa di agosto.

F come Festival degli scrittori. Della letteratura fiorentina fanno parte anche Dostojevski che ha scritto qui buona parte dell’Idiota e Madame Bovary, la cui prima edizione è stata pubblicata a Firenze per sfuggire alla censura inglese. Questa vocazione internazionale è stata ripresa dal Festival degli scrittori – Città di Firenze che, in sole due edizioni, ha portato a Firenze personaggi del calibro di Zadie Smith, Michael Cunningham, Alberto Manguel e moltissimi altri.

G come Grande Palazzo Vecchio. In poco più di due anni, Palazzo Vecchio si è trasformato da bunker a laboratorio della città che cambia. E’ l’inizio di un percorso che condurrà entro il 2014 al raddoppio della superficie museale e alla creazione di un vero e proprio Museo della Città, dalle fondamenta romane agli abiti di Emilio Pucci.

H come Hirst. Dopo tante sterili polemiche, i numeri parlano chiaro: “For the Love of God” a cura di Francesco Bonami è stata la mostra più visitata del 2011 e in assoluto la mostra di arte contemporanea con bigliettazione autonoma più visitata a Firenze degli ultimi dieci anni. Non male per un evento realizzato a costo zero che ha acceso i riflettori su un angolo nascosto di Palazzo Vecchio inserendosi in un programma di produzione contemporanea a partire da capolavori del passato che ha coinvolto anche Michelangelo Pistoletto, Hans-Ulrich Obrist e Urs Fisher.

 I come intercapedine. Sotto l’affresco del Vasari c’è un’intercapedine, e dietro di quella un mistero che dura da cinque secoli. Grazie al National Geographic e all’Opificio delle Pietre Dure, il professor Maurizio Seracini sta finalmente per risolverlo.

 J come Johann Sebastian Bach. Nel marzo del 2012 il giovane virtuoso del pianoforte Ramin Bahrami chiamerà a raccolta gli amici della pagina facebook di J.S. Bach per una prima maratona musicale di 24 ore nel Salone dei Cinquecento: Facebach! k come Kennedy. Su invito del Comune, la Robert Kennedy Foundation ha trasferito la sua sede europea nel complesso delle Murate nell’ottobre 2011, dando vita a un polo per la ricerca e la divulgazione dei diritti umani unico in Italia.

L come Leopoldine. Il cantiere di piazza S.M. Novella è quasi ultimato. Tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2013 Firenze avrà un Museo del Novecento degno di questo nome.

M come Murate. Da prigione a luogo di libertà, con le attività indisciplinate del SUC – Spazi Urbani Contemporanei, i dibattiti del Caffè Letterario, le botteghe creative e il cantiere della prima residenza per Smart Dissidents al mondo. n come Notte Bianca. Non solo un nuovo appuntamento, il 30 aprile di ogni anno, ma soprattutto una filosofia: quella di riempire la notte di cultura. Ad esempio tenendo aperti tutti i giorni fino a mezzanotte il museo di Palazzo Vecchio, la biblioteca delle Oblate e il Suc alle Murate.

O come Opera. Il nuovo teatro inaugurato il 21 dicembre è la sfida più grande dei prossimi anni: per il Maggio Musicale in piena trasformazione e per la cultura della città nel suo insieme.

P come Pergola. A Roma e a Milano, la liquidazione dell’ETI ha condotto alla chiusura dei teatri di proprietà dell’ente statale. A Firenze, la costituzione di una fondazione promossa dal Comune ha salvato e rilanciato il più antico e prestigioso teatro della città.

Q come qualità. Non si tratta solo di promuovere iniziative. Bisogna anche bloccare quelle che non sono all’altezza dell’eccellenza culturale che la città di Firenze deve esprimere in ogni momento.

R come Radiohead. Ma si potrebbe anche dire r come Ritorno dei grandi concerti nell’estate 2012, grazie a un inedito lavoro di programmazione e di raccordo con gli operatori del settore.

S come Strozzi. Con le grandi mostre dedicate al Bronzino, ai “Giovani Arrabbiati” e a “Denaro e Bellezza”, Palazzo Strozzi è diventato uno dei principali poli espositivi italiani, come dimostra un’impressionante rassegna stampa globale. La programmazione contemporanea della Strozzina, l’istituzione della Fondazione Palazzo Strozzi USA, le numerose attività legate alla divulgazione e alla formazione completano l’offerta di una partnership pubblico-privato che è diventata un modello a livello internazionale.

T come Tablet. Terminata la scultura del Mosè, Michelangelo gli si rivolge chiedendogli “perché non parli”. Ora, nel Salone dei Cinquecento, parlano i capolavori non solo di Michelangelo, ma anche di Vasari e di Giambologna, grazie alla nuova guida multimediale che entro Pasqua di quest’anno sarà estesa all’intero museo di Palazzo Vecchio.

U come Unico. Erano trent’anni che gli amanti di Firenze aspettavano un biglietto unico per entrare in tutti i musei della città. Dall’inizio del 2011, per iniziativa del Comune, la Florence Card c’è, costa 50 euro e dà accesso a 50 musei e a tutti i trasporti pubblici per 72 ore.

V come Vespucci. Il 2012 sarà l’anno di Amerigo Vespucci, con la riapertura del Forte Belvedere in collaborazione con Stanford e New York University. Perché non si tratta tanto di celebrare un anniversario, quanto di riportare a Firenze lo spirito delle grandi scoperte.

W come Wyatt. Perché lo spazio pubblico, a Firenze, è la risorsa più preziosa e non può essere gestito con criteri casuali. Di qui l’istituzione di una commissione di esperti incaricata di esprimere un giudizio qualificato sui progetti di arte pubblica.

X come X3 (che in realtà si scrive EX3, ma la e era già occupata…). In due anni di attività, il centro di arte contemporanea di viale Giannotti è diventato un punto di riferimento ben al di là dei confini della città.

Y come generazione Y. quella dei nativi digitali. Per loro la cultura fiorentina era un territorio ostile: l’Assessorato alla Cultura non aveva neppure un sito internet. Oggi siamo sul web e su facebook, ma soprattutto abbiamo cercato di costruire un’offerta culturale tagliata su misura per loro.

Z come zie. Che forse è un po’ esagerato, ma è sempre meglio di zzz, il lungo sonno della cultura fiorentina che questo alfabeto ha contribuito a interrompere.

Vendono alcol fuori orario, denunciati i gestori di tre minimarket

Tre denunce per i gestori di altrettanti minimarket, sorpresi a vendere alcolici al di fuori dall’orario consentito.

IN SANTA CROCE. È questo il risultato di una serie di controlli effettuati dalla polizia municipale (nucleo di Polizia commerciale) lo scorso fine settimana nella zona di Santa Croce. Obiettivo, verificare il rispetto dell’ordinanza emessa dal Prefetto di Firenze a dicembre sul divieto di vendita di bevande alcoliche dopo le ore 22.

DENUNCE. Per la precisione, i controlli sono stati effettuati in via Verdi, via dei Benci, via dei Macci, via dell’Agnolo, piazza Santa Croce, via Pietrapiana e piazza Sant’Ambrogio. Nella serata di sabat,o tre esercenti di altrettanti minimarket sono stati sorpresi a vendere alcolici dopo le 22: uno in via dei Macci (in dettaglio quattro bottiglie di birra), uno in via dell’Agnolo (due bottiglie di vino) e uno in via Verdi (una bottiglia di limoncello). Per tutti è scattata la denuncia.

CONTROLLI. I controlli sono proseguiti nella notte fra sabato e domenica (fino alle 3) e sono stati sono stati estesi sia alla vendita per asporto di bevande alcoliche in qualsiasi contenitore, anche bicchieri di carta o di plastica portati dagli avventori all’esterno di pub, bar e locali di somministrazione in genere (come previsto appunto dall’ordinanza del Prefetto), sia alla somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni sedici. Non sono però state riscontrate altre irregolarità. I controlli sono ripresi ieri sera senza particolari segnalazioni.

Mafie in Toscana, ”situazione grave. Un fatturato da 15 miliardi”

Mafie in Toscana, presentato il rapporto 2011 della Fondazione Antonino Caponnetto. Ed è un rapporto che “quest’anno inquieta. Inquieta molto – spiega il documento – in quanto certifica una presenza mafiosa imponente in un territorio non mafioso e pone una domanda: all’incirca quanto può essere il fatturato delle mafie in tutte le sue forme che viene prodotto in Toscana? Non è una domanda facile cui rispondere come non è semplice avere dati precisi ma è comunque possibile dare una stima plausibile: la Fondazione Caponnetto stima intorno ai 15 miliardi di euro”.

“NON ABBASSARE LA GUARDIA”. “La Toscana – conclude il rapporto – ha comunque una fortuna: è una terra attenta. Ha la Prefettura di Firenze sempre all’erta che ha creato un gruppo di coordinamento con le altre prefetture ed il cui gruppo interforze monitorizza gli appalti. La Toscana ha la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la DIA e la DDA attente oltre ad una classe politica che si accorge man mano del problema. Occorre però non abbassare la guardia in alcun modo in quanto la situazione è grave, ma non è irreparabile in quanto la Toscana è per fortuna una terra sana… Ma fino a quando?”.

IL RAPPORTO. Ecco alcune delle mafie presenti in Toscana secondo il rapporto 2011: 

MAFIA RUSSA. “Rispetto ai rapporti precedenti – spiega il rapporto – la situazione rimane stabile e non bisogna dimenticare che la mafia russa è presente in Toscana da diversi anni. Le zone a maggior rischio rimangono oltre alle coste, Forte dei Marmi, l’Isola D’Elba, Montecatini e la città di Firenze”.

MAFIA CINESE. “La mafia cinese è presente in modo significativo, stabile e variegato nel nostro territorio. Esistono tre tipologie criminali presenti: triadi, gang, nuova mafia economica”. Anche per il 2011, la Fondazione Caponnetto “considera la mafia cinese un’organizzazione molto forte in grado di controllare il territorio. Siamo quindi davanti ad un qualcosa di nuovo e temibile per la nostra regione”.

MAFIA ALBANESE. “In Toscana – afferma il rapporto – sono sicuramente presenti gruppi organizzati di mafia albanese dediti a rapine e sfruttamento della prostituzione oltre che al traffico di droga internazionale. La malavita albanese si è distinta per la ferocia nei regolamenti di conti interni che hanno portato anche ad alcuni omicidi e desta soprattutto preoccupazione per l’elevata violenza ed efferatezza delle azioni di cui si macchia rispetto ad altre forme criminali. E’ una forma mafiosa da considerarsi oramai stabilizzata”.

MAFIA AFRICANA. “Risultano presenti numerosi soggetti criminali nordafricani provenienti dalla Tunisia, dal Marocco e dall’Algeria dediti, in modo più o meno organizzato, soprattutto alla vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti di vario tipo. Risulta presente la mafia nigeriana dedita essenzialmente, in accordo con gli albanesi, allo sfruttamento della prostituzione ed al traffico di droga connesso a quello dei clandestini”.

MAFIA RUMENA E SLAVA. Secondo la Fondazione caponnetto, ci sono “alcuni segnali che fanno ritenere probabile la presenza di una mafia slava che transita nei campi nomadi e che si sta specializzando in vari traffici. La mafia rumena secondo studi recenti è un fenomeno criminale in forte espansione con interessi nella prostituzione e nel traffico di clandestini. Recentemente è nata anche una forma di mafia rumena specializzata nel traffico di badanti e nelle truffe e rapine utilizzanti la tecnologia. L’entrata in Europa della Romania deve far aumentare l’attenzione verso tale forma di criminalità. La tendenza di tale organizzazione è quella di gestire tutte le possibili forme di racket dall’elemosina all’utilizzo degli invalidi, ai minori che si prostituiscono, ai borseggi fino ai furti mirati”.

BULGARI. “Anche criminali provenienti dalla Bulgaria si stanno affacciando sempre di più nella nostra regione”, avverte la Fondazione, che “considera per il 2011/2012 le suddette forme di criminalità forti e radicate e pertanto da non sottovalutare”.

‘NDRANGHETA. Passando alle mafie di casa nostra, “la forma italiana di mafia più forte in questo momento è l’ndrangheta presente da diverso tempo in Toscana come si evince dall’estratto dell’ultimo rapporto della Commissione Antimafia”, spiega la Fondazione, che “ritiene che esce un quadro molto preoccupante che fa vedere la forza dell’ndrangheta”.

CAMORRA. La Toscana – continua il rapporto – è purtroppo una terra in cui la camorra è presente. I segnali in tal senso sono numerosi e la situazione è di una certa gravità. I clan dei casalesi risultano molto attivi in questo tipo di traffico ed attualmente rappresentano il gruppo più forte di tale tipo all’interno della nostra regione”. La Fondazione Caponnetto “ritiene per il 2011/2012 la camorra un’organizzazione mafiosa ben radicata ed in grado fortemente di nuocere all’economia toscana”.COSA NOSTRA. “‘Cosa Nostra ha degli accertati collegamenti in altre regioni d’Italia, come Lombardia, Veneto e Toscana, per quello che mi risulta, ci sono investimenti e anche scambi di ditte, imprese siciliane che ottengono appalti in queste regioni e imprese di queste regioni che ottengono appalti in Sicilia. Sembra quasi che ciò possa essere coordinato da un’unica mente che accentra tutto’. Lo ha detto il neo Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso in un intervista a TV 7-RAI UNO nell’ottobre 2005”: comincia così il capitolo dedicato a Cosa Nostra nel rapporto 2011 della Fondazione Caponnetto, che continua a ritenere l’organizzazione “altamente pericolosa per il 2011/2012”.

Rimpasto a Palazzo Vecchio: Caterina Biti assessore all’ambiente

Rimpasto a Palazzo Vecchio. Il sindaco fiorentino Matteo Renzi ha annunciato alcuni cambiamenti nella giunta comunale.

CINQUE DONNE, TRE UOMINI. L’assessore alla cultura e contemporaneità Giuliano da Empoli lascerà domani la giunta comunale. Le sue deleghe saranno tenute ad interim dal sindaco Matteo Renzi. Sempre domani entrerà un altro assessore in giunta: si tratta di Caterina Biti, 35 anni, veterinaria, eletta nella lista ‘Facce nuove a Palazzo Vecchio’ e ora vicecapogruppo del Pd in consiglio comunale, che assumerà le deleghe all’ambiente, finora accorpate con l’urbanistica nelle mani di Elisabetta Meucci. La giunta sarà così composta da cinque donne e tre uomini.

IL SALUTO. “Sono felice – ha detto il sindaco Matteo Renzi – di aver lavorato con Giuliano da Empoli, al quale mi legano amicizia e stima. Ha scelto di andare ad occuparsi di politica, sarà il direttore del ‘Think tank’ dell’associazione Big Bang nata dopo l’appuntamento della Leopolda, nell’ottobre scorso, e mi sembra una bella dimostrazione di rigore etico e qualità umane non voler confondere politica e amministrazione”.

CULTURA. “Il 2012 – ha sottolineato – sarà un anno chiave per la cultura. Anzitutto per Firenze, dove andranno in porto partite chiave come il definitivo rilancio della Pergola, il nuovo teatro dell’opera, il raddoppio degli spazi espositivi di Palazzo Vecchio. Ma la sfida è cruciale anche per l’Italia: il Paese parla troppo poco di questi temi, mentre sembriamo tutti diventati funzionari contabili e il vero spread non è quello economico ma quello tra ciò che siamo e ciò che dovremmo essere. La cultura deve tornare il core business del Paese e Firenze deve dare un segnale, deve lanciare una provocazione, ritornando al nocciolo della sua identità”.

PROGETTI. Come primo atto da assessore ad interim, Renzi ha annunciato un incontro il prossimo 21 gennaio alla Pergola con tutte le associazioni culturali fiorentine per discutere dei progetti sulla città.

IL PERSONAGGIO: L’alfabeto dell’assessore Da Empoli. Dalla a di anfiteatro alla w di wyatt e alla z di zie

Terzo scivolone per l’Aeroporto Firenze Rugby

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Continua il periodo negativo della squadra fiorentina, adesso Aeroporto Firenze Rugby. Terza sconfitta consecutiva, seconda al Padovani, in un incontro perso nei minuti di recupero e sostanzialmente equilibrato, quello che più è mancato è stata la capacità dei biancorossi di chiudere il match. Ci si aspettava un grosso lavoro in mischia chiusa, e quello è stato, tutte le mete sono frutto del lavoro degli avanti. Nel secondo tempo si è vista anche una bella continuità di gioco e si è tamponato nel possibile le folate dei fortissimi trequarti avversari (tutte loro le mete azzurre). Quello che non si è visto è il lavoro organico di una squadra che ha un obiettivo comune, e che con le scelte tattiche adeguate e la disciplina mira ai punti deboli avversari, consolidando il proprio vantaggio e annullandone la capacità di reazione. 
Il primo tempo inizia con un buon dominio territoriale fiorentino. Aeroporto Firenze lavora sulle ripartenze vicino alla mischia e quando gestisce bene il possesso della palla sui punti d’incontro ha vita facile. Dopo un piazzato di Billot, risponde Della Rossa e ad una bella meta di Santi su mischia avanzante segue una fase di troppa confidenza nei confronti degli avversari. Il XV di De Carli patisce la pressione in mischia ma è bravo a sfruttare i contrattacchi quando i fiorentini perdono il possesso del pallone. La palla vola alla veloce ala Esposito che non fa sconti. Billot su piazzato riporta il punteggio sul 13 pari e allo scadere manca l’occasione dalla piazzola per andare al riposo in vantaggio. 
Sull’inizio del secondo tempo, Aeroporto Firenze dimostra più continuità di gioco. Si è più attenti a mantenere il possesso di palla e la bella meta su mischia avanzante di Fortunati Rossi segna il buon momento dei fiorentini. Complice anche l’inferiorità numerica subita (un vero neo di questa squadra), si permette agli avversari di rifarsi sotto. Buone gambe e gestualità creano il sovrannumero per lanciare in meta l’ala Sarto riportando in parità l’incontro sul 20 a 20. 
Ristabilita la parità numerica Firenze riparte in attacco. I trequarti sono bravi a riproporre il gioco vicino alla mischia (bravo Menon nel ricircolo del pallone) e nei 22 avversari sono gli avanti gigliati a salire in cattedra (ottima la prestazione della prima linea, con in evidenza Chiostrini oggi in campo dal primo minuto). Nasce così la segnatura di Billot sulla spinta inarrestabile fin dentro l’area di meta avversaria del pack gigliato (25 a 20). Mancano 5′ alla fine, ma anche in tribuna ci si rende conto che il vantaggio non poggia su solide basi. Aeroporto Firenze è in affanno, cartellino giallo su una maldestra chiusura in difesa e si aprono le porte all’ultima meta di Odiete che come una lama taglia la linea di difesa dei trequarti biancorossi per la vittoria finale degli accademici. 
Paolo Ghelardi a fine partita: “Sono molto dispiaciuto, questo periodo nero continua. Abbiamo anche un po’ di sfortuna, molti indisponibili, l’ultimo, Cagna, che per un mese non lo avremo in squadra. Comunque non sono state rispettate le consegne. Nel primo tempo dovevamo giocare solo con la mischia. Un gioco brutto chiuso, ma necessario viste le caratteristiche dei nostri avversari. Una squadra che soffre la mischia ordinata, che soffre la maul. Dovevamo farli giocare molto lì, sulla mischia e spezzettare il gioco. Invece nel primo tempo abbiamo cercato di giocare al largo e facendo qualche errore loro ne hanno approfittato… loro hanno giocatori che muovono bene la palla. Nel primo tempo avremmo dovuto subito prendere un po’ di punti e fare la differenza, ma non ci è riuscito”. 
“Devo dire che sono abbastanza contento del secondo tempo, ci siamo mossi un po’ meglio. – continua Ghelardi – Si è rivisto il “Cus Firenze” giocare con una certa continuità di gioco, meglio delle ultime partite in cui spostavamo solo la palla e poi avevamo grosse difficoltà a dare continuità. Abbiamo giocato con la mischia, orfana di Cagna, con Chiostrini che rientrava dopo tre mesi e che ha fatto una partita splendida. Loro hanno fatto il loro dovere, ma siamo mancati sulle linee arretrate e sopratutto sul placcaggio. Il placcaggio era fondamentale, l’avevamo curato in queste tre settimane, i ragazzi si erano allenati abbastanza bene, però non basta, dovremo continuare. Sono abbastanza amareggiato per questa che è la terza sconfitta consecutiva, ma anche contento per quello che si è visto nel secondo tempo. Sabato ci sarà un collaudo ancora più difficile di questo, difficilissimo, dovremo migliorare per forza. Alzare il livello per evitare la quarta sconfitta consecutiva”. 
Mattia Chiostrini, classe ‘81, pilone: “Per quanto riguarda la mischia ordinata abbiamo avuto qualche problema nelle fasi iniziali ma alla fine, abbiamo abbastanza dominato, abbiamo fatto valere la nostra maggiore esperienza. Devo dire che ci sono state un paio di occasioni in cui loro non hanno accettato la spinta e si sono tolti, in gergo stappati. Questo atteggiamento doveva essere sanzionato dall’arbitro. Oggi abbiamo realizzato tutte le mete con la mischia, ma l’ultima la ricordo con più piacere. Entrare in area di meta con tutta la mischia, per un pilone è la più grande soddisfazione. Adesso dobbiamo superare questo periodo di difficoltà. Un periodo di stanchezza, sopratutto mentale. La pausa che abbiamo fatto in queste ultime settimane non credo sia stata di aiuto perché noi le pause di campionato le abbiamo sempre sofferte, storicamente. – conclude Chiostrini – Dobbiamo cercare di stringersi con i compagni e ritrovare con umiltà il bandolo della matassa. Per la partita di sabato prossimo con la prima in classifica penso che se ci presentiamo uniti e convinti, in casa si può fare quello che si vuole. Gli anni passati l’hanno dimostrato”. 
AEROPORTO FIRENZE RUGBY – ACCADEMIA NAZIONALE TIRRENIA 25-27 (13-13) 
AEROPORTO FIRENZE RUGBY: Passaleva, Bastiani, Rios, Menon, Nava (23′ s.t. Di Francescantonio), Billot, Morace, Santi, Parri (10′ s.t. Vella), Fortunati Rossi, Ippolito, Soldi, Bianco, Fanelli (8′ s.t. Ferraro – 15′ s.t. Leoni), Chiostrini (36′ s.t. Purbrook) 
A disp.: Meyer, Borsi, Falleri 
All.: Ghelardi – Sordini 
ACCADEMIA NAZIONALE TIRRENIA: Padovani (23′ s.t. Odiete), Esposito, Bettin, Crestini (5′ s.t. Campagnaro), Sarto, Della Rossa, Marinaro (23′ s.t. Zanusso), Marazzi (10′ p.t. Nostran), Conforti, Berton (5′ s.t. Dressi), Mhadhbi, Scarsini, Manghi (23′ s.t. Violi), Giannelli (5′ s.t. Iovenitti) 
A disp.: Riedo 
All.: De Carli 
Arbitro: Falzone (Padova) 
Marcatori: p.t.: 1′ cp Billot (3-0); 5′ cp Della Rossa (3-3); 10′ mt Santi tr Billot (10-3); 27′ cp Della Rossa (10-6); 29′ mt Esposito tr Della Rossa (10-13); 34′ cp Billot (13-13); s.t.: 9′ mt Fortunati Rossi tr Billot (20-13); 24′ mt Sarto tr Della Rossa (20-20); 35′ mt Billot (25-20); 40′ mt Odiete tr Della Rossa (25-27). 
Note: 8′ p.t. c. giallo Giannelli; 26′ p.t. c. giallo Fanelli; 9′ s.t. c. giallo Marinaro; 14′ s.t. c. giallo Vella; 36′ s.t. c. giallo Rios – Spettatori 500 
Serie A – Girone A – XI giornata – 08.01.12 – ore 14.30 
Lyons Piacenza – Rugby Grande Milano 62 – 14 (5-0) 
Udine RFC – Rugby Banco di Brescia 25 – 06 (5-0) 
Livorno Rugby – M-Three San Donà 10 – 55 (0-5) 
Pro Recco Rugby – Donelli Modena 27 – 20 (4-1) 
Firenze Rugby 1931 – Accademia Nazionale Tirrenia 25 – 27 (1-4) 
Franklin&Marshall Cus Verona – Fiamme Oro Roma 12 – 20 (0-4) 
Classifica: 
Fiamme Oro Roma punti 47; Amatori San Donà punti 50; Lyons Piacenza punti 38; Modena e Udine punti 33; Accademia Nazionale Tirrenia punti 32; Pro Recco punti 31; Firenze Rugby punti 30; Rugby Brescia punti 22; Cus Verona punti 13; Grande Rugby Milano punti 7; Livorno Rugby punti 5. 
Prossimo Turno domenica 15 gennaio 2012 
Udine – Lyons Piacenza; Pro Recco – Amatori San Donà; Livorno – Brescia; Cus Verona – Grande Milano; Modena – Accademia Nazionale Tirrenia; Firenze – Fiamme Oro Roma.

La Brandini-Claag fermata a Torino

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La Brandini-Claag fermata a Torino. Troppo forti i gialloblù per la squadra fiorentina, che non riesce nell’impresa di espugnare il PalaRuffini, cedendo (93-78) alla più quotata formazione locale. I biancorossi hanno pagato oltremisura il divario tecnico con i piemontesi. Se a questo si aggiunge il fatto che gli uomini di Faina, nelle partite interne, hanno raccolto sette successi su otto e, in campionato, hanno una media di punti subiti tra le più basse, ecco spiegata in parte la sconfitta di Firenze. Poi c’è l’altra faccia della medaglia. Quella che racconta delle troppe disattenzioni della squadra di Paolini.
Ingenuità, soprattutto difensive, che hanno permesso a Torino di beneficiare di canestri determinanti. Insomma una serie di errori pagati a caro prezzo, soprattutto se davanti hai un’avversaria del calibro della Zerouno. Quando poi Daniele Parente ha deciso di far emergere tutte le sue qualità, difendendo in maniera esemplare e fornendo sette assist ai compagni, la partita ha cambiato volto. Firenze ha provato a recuperare ma ormai non c’è stato più niente da fare e Torino è voltata verso un meritato successo.
Adesso i fiorentini dovranno far tesoro degli errori commessi per presentarsi alla gara interna contro Casalpusterlengo nel migliore dei modi. 
ZEROUNOTORINO 93 
BRANDINICLAAG 78 
PARZIALI (30-23, 44-39, 69-57) 
ZEROUNOTORINO: Giusto 6, Fiore, Masper 16, Conti 7, Portannese 17, Giadini, Fontecchio 17, Defant 9, Tassinari 15, Parente 6 
All. Faina 
BRANDINICLAAG: Sanna 14, Bellina 18, Amici 10, Giampaoli 3, Spizzichini 17, Beconcini, Monadli, Scodavolpe 14, Fabiani, Capitanelli 2 
All. Paolini 
NOTE – Tiri liberi: Torino 10/12, Firenze 15/22; Tiri da 2: Torino 31/47, Firenze 21/42; Tiri da 3: Torino 7/19, Firenze 7/21