sabato, 4 Ottobre 2025
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Colf e badanti per finta: scoperto giro di false regolarizzazioni

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10mila euro. E’ il prezzo che stranieri clandestini, per lo più cinesi abitanti a Prato, hanno pagato per ottenere il permesso di soggiorno grazie a finti datori di lavoro.

 

FERMATA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE. A scoprire l’ organizzazione criminale specializzata in false regolarizzazioni di stranieri è stata la squadra mobile di Pistoia che stamattina ha eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare: sette persone sono finite in carcere, sei sono agli arresti domiciliari e altre sei sono già state arrestate durante le indagini.

L’INCHIESTA DOUBTFIRE. L’inchiesta, chiamata “Doubtfire”, è partita nel marzo 2010, dopo che una donna si è presentata in prefettura a Pistoia per una pratica di regolarizzazione di un cinese come colf e alla richiesta di ulteriori chiarimenti e documenti, avrebbe alla fine ammesso che le erano stati promessi mille euro se si fosse prestata ad interpretare la parte del datore di lavoro.

SETTANTA COLF E BADANTI FASULLI. Da accertamenti presso la banca dati del ministero dell’Interno, la polizia è poi riuscita a risalire all’IP del computer dal quale era stata inserita la pratica, risultato in uso a uno studio commerciale di Monsummano Terme, con sede anche a Prato. Ulteriori ricerche hanno stabilito che dallo studio erano state inserite circa 70 pratiche analoghe per colf e badanti che sarebbero risultate tutte fondate su rapporti di lavoro inesistenti.

IMPLICATI COMMERCIALISTI E CLANDESTINI. Riguardo all’organizzazione, per l’accusa, i  commercialisti si sarebbero avvalsi della collaborazione di alcuni cinesi residenti a Prato che facevano da collegamento per gli stranieri da regolarizzare, nonché di quella di alcuni italiani residenti in Valdinievole, che provvedevano a procurare i finti datori di lavoro e a fornire loro la falsa documentazione necessaria per preparare la pratica.

Aspettando la rivale storica: la Juventus

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Per molti italiani la “signora” più amata, sportivamente parlando, è la Juventus, ma non per buona parte di Firenze. Dallo scudetto cucito sul petto dei bianconeri, ma nel cuore dei fiorentini, del 1981/82, la Juventus è la rivale numero uno. Una stagione difficile si può trasformare in un campionato ”discreto” vincendo contro la Vecchia Signora.

QUANDO I VIOLA AFFONDARONO LA JUVE. Uno dei successi più belli rimane quello firmato dalla “B2” Baggio-Borgonovo. Quell’anno la coppia realizza 29 dei 44 gol messi a segno, in totale, in campionato dalla Fiorentina: 14 Borgonovo, 15 Baggio. Il più bello è proprio quello realizzato contro la Juventus, quando il punteggio era ancorato sull’1-1. Era la stagione dell’esplosione di Borgo-gol, preso in prestito dal Milan all’inizio del campionato del 1988. Borgonovo che, anche grazie a quel gol, fu chiamato in Nazionale.

BAGGIO. Capitolo a parte merita invece la vittoria più amara, quella dopo la cessione di Roberto Baggio. Il Divin Codino rimase a Firenze fino al 18 maggio 1990, quando venne acquistato proprio dalla Vecchia Signora per la cifra record, per quei tempi, di 25 miliardi di lire. La tifoseria viola,  consapevole di perdere uno dei più grandi giocatori di sempre, scese in piazza protestando contro la dirigenza e il presidente Pontello, in una manifestazione cui parteciparono grandi e piccini. Firenze fu unita come non mai.

FINO A COVERCIANO. I disordini causarono anche diversi feriti e arrivarono fino a Coverciano, creando non pochi problemi al ritiro degli Azzurri (che preparavano i Mondiali) e al giocatore stesso, che arrivò a ricevere sputi da alcuni pseudo-sostenitori. L’allora procuratore Antonio Caliendo ha in seguito narrato un episodio singolare al riguardo: “Mi ricordo ancora la scena: quando Baggio passò dalla Fiorentina alla Juventus, in conferenza stampa, davanti ai giornalisti gli misero al collo la sciarpa bianconera e lui la gettò via. Fu un gesto imbarazzante. Io dissi che il ragazzo andava compreso: era come se avessero strappato un figlio alla madre. Ammetto che, quella volta, rimasi molto colpito anch’io”.

DIVIN CODINO. La lontananza non spegne i grandi amori, e così fu. Baggio, infatti, restò per sempre legato a Firenze e ai colori viola, suscitando non pochi malumori tra i suoi nuovi tifosi. Oltre all’episodio della sciarpa, rimane ancora indelebile nei ricordi dei tifosi il rifiuto di calciare un rigore durante Fiorentina-Juventus (1-0) dell’aprile 1991. Gol di Fuser e rigore di De Agostini parato da Mareggini. Roby poi salutò i suoi ex tifosi raccogliendo una sciarpa viola lanciata dagli spalti, in un’atmosfera surreale di applausi e fischi.

Un nobile ”fancazzista” al Gf 12: Leone Guicciardini, da Firenze

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Parte stasera, alle ore 21 su canale 5, la 12esima stagione del Grande Fratello e tra i concorrenti della casa più spiata al mondo ci sarà anche un “nobile decaduto” fiorentino, Leone Guicciardini.

ORIGINI NOBILI. Si chiama Leone, un nome che senza dubbio rispecchia le caratteristiche di questo concorrente. Un giovane fiorentino, 27enne, a cui piace definirsi “fancazzista”, forse perchè afferma: “è rimasto ben poco dell’eredità culturale ed economica della famiglia“. Discendente da quel Francesco Guicciardini politico, storico, poeta e scrittore che lavorò alla corte dei Medici tra il 400 e il 500 di cui orgogliosamente ha mostrato durante la clip di presentazione il “suo palazzo”, Leone svolge attualmente l’attività di cameriere nel famoso caffè in piazza Strozzi, Colle Bereto. Altra caratteristica: tifosissimo della Fiorentina.

FAN CLUB. Già da molto tempo il suo nome girava tra i siti dei fan del Grande Fratello. Così appena la notizia è stata ufficiale subito amici e parenti si sono attivati a creare un Official Fan Page su Facebook, cosi da poter seguire passo passo il suo ingresso nella casa.

LE NOVITA’. Quest’anno, tra le novità del programma, c’è anche l’introduzione di una norma anti-bestemmia: il colpevole verrà come sempre eliminato, ma il montepremi finale sarà ogni volta decurtato di 50mila euro. Ma non solo. Per quanto riguarda i concorrenti, dice Andrea Palazzo, coordinatore degli autori del programma: “Abbiamo selezionato una rosa molto ampia e nessuno di loro sa quando effettivamente entrerà in gioco”.  Di certo nella prima in 16 entreranno nella casa di Cinecittà dove ci rimarranno per ben otto mesi.

LA CASA. Molto più grande rispetto a quella delle passate edizioni, quasi 2mila metri quadrati,  il “bunker “di Cinecittà   avrà parti nascoste che verranno svelate man mano ai concorrenti, insieme a  luoghi appartati per le serate romantiche. Assomiglierà più a una “casa” che a un set.

E’ la settimana del ”Big bang” di Renzi. Rossi però preferisce Civati

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Questa è la settimana del ”Big bang” renziano. Il prossimo fine settimana il sindaco di Firenze chiama a raccolta i suoi per la convention dei ”rottamatori” alla Stazione Leopolda. Ma intanto, in un’altra capitale rossa, Bologna, Pippo Civati ha organizzato insieme a Debora Serracchiani il suo appuntamento nazionale, mandando anche un messaggio all’ex compagno di avventure.

ROSSI A BOLOGNA. La manifestazione bolognese “Il nostro tempo” si è chiusa ieri con un bilancio di 5mila partecipanti. Tra questi anche il governatore della Toscana Enrico Rossi, più volte finito ai ferri corti con Renzi (sia per questioni politiche, che di governo del territorio). “In Toscana – ha detto il presidente della Regione – stiamo governando e facendo molte cose con una giunta di centrosinistra, il nuovo Ulivo, quello che c’è chi dice che non vincerà mai, ma che in realtà ha vinto a Milano, Napoli e vincerà anche in Italia”.

“MATTEO HA DECISO DI FARE DA SOLO”. Sabato scorso Civati non aveva risparmiato qualche frecciata nei confronti del sindaco di Firenze, dopo il divorzio in casa rottamatori. “Io e Renzi non saremo i D’Alema e Veltroni del futuro – ha detto il consigliere regionale lombardo – anche perché non sapremmo chi scegliere, chi fa D’Alema e chi Veltroni”. Poi un messaggio a Renzi: “Matteo ha deciso di fare da solo, ha detto che non aveva più bisogno di noi, e così io e Debora Serracchiani siamo andati avanti, ormai siamo una coppia di fatto del centrosinistra”.

Moschea: i fiorentini tutti d’accordo?

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Martedì scorso, 18 ottobre, si è tenuto il primo incontro del percorso partecipativo sulla moschea di Firenze. A discutere e dire la propria sul tema un centinaio di persone e altrettante sono attese stasera per il secondo appuntamento.

 

SI’ ALLA MOSCHEA, LUOGO DI CULTO E DI INCONTRO. Quasi tutti i cittadini che hanno partecipato all’incontro di martedì, hanno espresso pareri favorevoli alla realizzazione di una moschea che sia luogo di culto per la comunità islamica fiorentina, attualmente costretta a pregare in uno spazio inadeguato. A patto però che diventi anche luogo di incontro con il resto della città, dove poter realizzare momenti di interazione e scambio culturale.

VIA AL CONCORSO PER LA PROGETTAZIONE. I cittadini del quartiere 1 chiedono che la nuova moscheapossa essere un elemento di qualificazione della città e che, per questo venga promosso un concorso di idee per la progettazione. Le prime raccomandazioni emerse dal confronto riguardano innanzitutto la garanzia che le spese siano a carico della comunità islamica e la trasparenza dei finanziamenti per la futura realizzazione della struttura.

SERVE L’OPINIONE DI TUTTI. Ma i fiorentini sono veramente tutti d’accordo? ”È importante che agli incontri partecipino i cittadini che non concordano con queste opinioni – scrive Sociolab, organizzatore degli incontri, in una nota – non tutti certamente condivideranno le medesime idee ed è importante che esprimano il proprio punto di vista, che dicano quali sono le preoccupazioni o le criticità che rilevano”.

IL PERCORSO CONTINUA. Il secondo appuntamento del percorso, in programma per stasera, lunedì 24 ottobre (dalle 21.00 alle 23.00) interesserà il quartiere 2 e sarà svolto presso la sala del consiglio di Villa Arrivabene, in piazza Alberti 2a. Guarda il calendario di tutti gli incontri.

Franchi, da stadio a cittadella della movida

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E se l’Artemio Franchi diventasse Cittadella della movida? Senza ancora aver vagliato l’opinione dei cittadini, Eugenio Giani, dall’alto della carica di presidente del consiglio comunale, consigliere regionale ed ex assessore allo sport nell’era Domenici, avanza una nuova idea per riqualificare il vecchio caro stadio di Campo di Marte.

LE IPOTESI. C’è da scommetterci: la maggior parte di chi abita intorno allo stadio non la prenderà bene. Ma la proposta ha una sua forza. Mentre prende  va avanti l’ipotesi della cittadella viola-bis nell’area Mercafir, Palazzo Vecchio ripesca tutti i futuri possibili per il Franchi, ispirati un paio d’anni fa da quella che sembrava l’imminente dipartita della Fiorentina verso Castello.

RUGBY. Così ecco rispuntare l’idea Stadio-Museo e quella dello Stadio-Centro commerciale, all’interno del quale potrebbero trovare spazio negozi e  ristoranti più o meno a tema calcistico. Tutte proposte con una loro logica, ma in parte superate dagli eventi. Nell’ipotesi Giani campo e spalti non perderebbero la loro funzione, bensì sarebbero destinati ad accogliere il rugby, compreso il grande rugby, quello dell’attesissimo Sei Nazioni.

CONCERTI E UFFICI. Nella stagione estiva, inoltre, il Franchi si trasformerebbe in arena per concerti, molto più di quanto non lo sia adesso. Il che significherebbe parecchio dal punto di vista del sostegno economico al progetto. Basti pensare agli incassi derivanti dagli sponsor delle grandi occasioni. Il presidente del consiglio comunale (nonché ex presidente del Coni) ha pensato anche alla sistemazione degli uffici, dove attualmente ha sede la società gigliata. Qui andrebbero gli uffici del Coni (appunto) e delle federazioni, con il doppio vantaggio di “risparmiare centinaia di migliaia di euro che vengono spesi per l’affitto dei locali ogni anno – dichiara Giani – e di mettere lo sport fiorentino in condizione di fare sistema”.

stadioFranchi7MOVIDA. E i restanti spazi coperti che non sono uffici? Qui viene il bello: “Potrebbero essere concentrati lì i locali d’intrattenimento e di tendenza – spiega Giani – togliendo dal caos interi pezzi di città. Come ad esempio la zona di piazza Santa Croce, dove ogni sera sciamano migliaia di giovani. Firenze potrebbe dormire tranquilla”.

RESIDENTI. Prima però Giani dovrà convincere i residenti di viale Fanti e dintorni, quelli che l’anno scorso hanno cominciato a protestare non appena ne è stato aperto uno solo di locali di tendenza, sotto la curva Ferrovia. Allora si chiamava “Estate viola” ed era il primo tentativo di utilizzare lo stadio come luogo di socialità in senso esteso, non solo a uso e consumo delle partite di calcio. L’esperimento è durato una sola stagione, punteggiata da varie chiamate notturne ai vigili per contestare il volume della musica. Ed è facile prevedere sonore proteste nel caso in cui il progetto andasse avanti, in una zona generalmente tranquilla e silenziosa a partire dall’ora di cena.

SOSTA. Dalla sua, la cittadella della movida avrebbe l’ampio parcheggio di viale Maratona, un bel punto a favore in confronto alle affollate stradine del centro. Né si profilano all’orizzonte ostacoli burocratici o niet da parte della Soprintendenza. I tempi per il riadattamento potrebbero essere piuttosto contenuti, altro “goal” da mettere in conto. Ma prima c’è da fare il nuovo stadio. E da convincere i fiorentini a lasciarsi alle spalle la nostalgia per quello vecchio.

Addio ”prete del dissenso”. Don Mazzi sarà cremato

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Sarà cremato Don Enzo Mazzi, il ”prete del dissenso”, morto nella notte tra venerdì e sabato all’età di 84 anni. Ieri la Comunità fondata dal sacerdote all’Isolotto  ha organizzato una cerimonia di commemorazione, a cui hanno partecipato centinaia di persone tra ricordi e testimonianze.

NESSUN RAPPRESENTANTE DELLA CHIESA. L’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, in una nota, ha invitato alla preghiera e a rimettere ogni giudizio alla storia, ma alla cerimonia non era presente alcun esponente della gerarchia ecclesiale. L’unico sacerdote che ha partecipato all’incontro è stato don Alessandro Santoro, prete delle Piagge. Don Mazzi, conosciuto come “prete del dissenso”, fu parroco proprio nel quartiere dell’Isolotto, incarico da cui venne rimosso nel 1968 dalla curia fiorentina. Poco lontano fondò la sua comunità, impegnata in ambito etico e sociale.

I COMMENTI. Cordoglio è stato espresso da più parti. “Don Enzo Mazzi è stato e resterà il simbolo di un’epoca, di una trasformazione profonda che ha coinvolto la nostra società e che ha visto in lui una delle più rilevanti avanguardie”, ha commentato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Il sindaco Matteo Renzi ha detto che con “Mazzi se ne va una figura fortemente legata alla città e in particolare al quartiere dell’Isolotto, dove il suo impegno si è protratto fino agli ultimi giorni”.

Torna alla vittoria la Brandini-Claag al Mandela Forum

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La Brandini-Claag torna alla vittoria, davanti al suo pubblico, e finalmente riesce ad abbinare il risultato alle grandi prestazioni. Nonostante un avvio negativo i padroni di casa recuperano negli altri quarti, riuscendo a ribaltare la partita e giocando da grande. Questa la cronaca della partita.
Parte male Firenze. In poco tempo i biancorossi si trovano sotto di 9, subendo i canestri di Benevelli, Alessandri e Crow. Poi Amici interrompe l’assolo nerazzurro, seguito da Giampaoli. Ma Capo D’Orlando trova ancora una bomba con Crow. Firenze rimane alle corde, colpita nuovamente da Alessandri e De Min. Poi un lampo: Rabaglietti infila quattro liberi, seguito da Scodavolpe e da Amici. Il primo quarto si chiude sul 12-19. Secondo periodo decisamente meglio per la Brandini-Claag, risollevata dai canestri di Spizzichini e Amici. Capo D’Orlando reagisce con Zanelli e De Min portandosi a +9 (18-27). Ma un altro lampo di Firenze riaccende la partita: in 8 secondi Amici infila una bomba, mentre Giampaoli e Rabaglietti firmano il pareggio (27-27). A 4’,54’’ i biancorossi mandano Capitanelli dalla lunetta, segnando il sorpasso (29.27). Continua il buon momento dei ragazzi di Paolini sulla scia di Rabaglietti, Capitanelli e Scodavolpe; gli ospiti provano a reagire con Zanelli e Cardinali ma il parziale, all’intervallo, è a favore di Firenze: 42-33.
Nella ripresa la Brandini-Claag spinge ulteriormente sull’acceleratore e tenta la fuga con Giampaoli e Amici. Capo D’Orlando si aggrappa a Benevelli, rimanendo in partita, ma Firenze è inarrestabile e si porta a +13 con Giampaoli (61-48). Alla fine il tabellone segna 63-52, con un altro quarto – l’ultimo –  da giocare. Nell’ultimo periodo i ragazzi di Paolini partono con il freno a mano tirato, subendo i colpi di De Min, Benevelli e Alessandri e rispondendo solo con Capitanelli dalla lunetta. Il numero 5 biancorosso replica a 4,37 portando il parziale sul 67-58. Capo D’Orlando manda Crow dalla lunetta e accorcia le distanze, ma Scodavolpe a 54’’ dal termine segna un canestro importantissimo per Firenze. Ormai la vittoria è a portata di mano, ma prima del fischio arbitrale Cardinali compie un brutto gesto nei confronti di Amici e si fa espellere. Alla fine comunque il 79-68 è il risultato definitivo di una partita che sancisce il ritorno alla vittoria per la Brandini-Claag
BRANDINI-CLAAG FIRENZE – UPEA CAPO D’ORLANDO 79-68 (12-19, 42-33, 63-52)
 
BRANDINI-CLAAG: Giampaoli 16, Capitanelli 8, Sanna 4, Rabaglietti 10, Fabiani, Monaldi, Rotella, Spizzichini 4, Scodavolpe 15, Amici 22
All. Paolini
 
CAPO D’ORLANDO: Alessandri 7, Casati, Cardinali 4, Benevelli 20, Crow 15, Albertinazzi 3, Damiani, De Min 10, Pellegrino, Zanelli 9
All. Perdichizzi
 
ARBITRI: Paglialunga Fabrizio e Tomasoni Manuel
TIRI LIBERI: Brandini-Claag 29/34 – Capo D’Orlando 14/18
TIRI DA 2: Brandini-Claag 19/43 – Capo D’Orlando 18/33
TIRI DA 3: Brandini-Claag 4/14 – Capo D’Orlando 6/18

Ciao Sic, campione di una ”normalità eccezionale”: le parole di Gilardino

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Un ragazzo come noi. Speciale. Sapeva andare sulle due ruote con un’ intraprendenza rabbiosa e grintosa, con la pazzia e l’entusiasmo dei suoi 20 anni. Ma aveva la stoffa del grande campione. Lo aveva capito la Honda che per il prossimo anno puntava su di lui per le 1000 cc più adatte al suo fisico. E su di lui si aggrappava il mondo del motociclismo per un sorriso, una battuta, uno scherzo. Perché essere un ‘campione normale’ è difficile. Il ragazzo della porta accanto che poteva diventare Campione del Mondo, ma che prima di tutto non aveva smesso mai di essere semplice. Marco era, infatti, una persona solare, amico di tutti. Aveva delle aspettative, dei sogni. Un ragazzo di altri tempi, pieno di valori. Quelli veri. Riccioli d’oro era più di un motociclista. Una persona allegra, simpatica, disponibile, un uomo fantastico che passava le serata a giocare a Risiko a divertirsi a scopone col team, un’ esplosione di energia pura. Inutile soffermarsi con futili parole, l’ex Campione del Mondo 250, era l’energia che esplodeva in un sorriso. Il sorriso è vita, quella vita che per Marco non c’è più. Quando noi fiorentini andremo ancora una volta al Mugello sarà impossibile non pensare a quella che è senza mezza termini una è tragedia. Oggi col vento di tramontana è volato via un Campione di ‘normalità eccezionale’ e una giovane vita. Lacrime. Addio Sic o meglio ‘Ciao Sic’.

Le parole di Gilardino: “Mi unisco al dolore di tutto il mondo dello sport per la tragica scomparsa di Marco Simoncelli e voglio fare le mie più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici di un ragazzo eccezionale…Ciao Marco”. Così Alberto Gilardino, attaccante della Fiorentina, sulle pagine del suo sito, sulla tragica morte del pilota italiano.

Petrucci e il Coni — “Oggi è uno dei giorni più tristi della mia presidenza. La tragica scomparsa di Marco Simoncelli mi ha profondamente turbato e sconvolto. La vita è sacra e non si può morire a 24 anni per una gara – parole del presidente del Coni, Gianni Petrucci -. Ho sperato fino all’ultimo che Marco potesse farcela. Ho visto il dolore e l’angoscia del padre che era lì al suo fianco. In quei momenti mi sono venute in mente le immagini di quando nel 2008 premiammo Marco al Coni con il Collare d’Oro e poi quando l’ho visto il mese scorso al Quirinale in occasione dell’apertura dell’anno scolastico: era un ragazzo solare, entusiasta, con una grande vitalità. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia piangendo la morte di un campione. Una morte inconcepibile che ha lasciato attonito tutto lo sport italiano. E per questo ho deciso che fossero tutti gli sport oggi ad onorarlo con un minuto di raccoglimento”.

Pallavolo: l’Olimpia sconfitta a Sesto Fiorentino

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Dopo la vittoria nella prima giornata l’Olimpia Po.Li.Ri. incappa nella prima sconfitta nel campionato di serie C di volley. Buona partenza per i ragazzi di Prosperi che si portano sul 4-1 ma vengono subito prima ripresi (4-4) e poi superati (7-13). Il set viene vinto facilmente da Sesto per 25 a 13 con numerosi errori in attacco, in difesa e in battuta di un’Olimpia che sembra accusare grosse difficoltà.

Quasi uguale l’andamento del secondo set con i sestesi subito avanti e l’Olimpia sempre ad inseguire: una volta ripresi i padroni di casa sul 19 pari, questi ultimi hanno ancora uno scatto vincente e chiudono il set sul 25-21.

Ma nel terzo set si assiste ad un ritorno di orgoglio della squadra di Prosperi che riesce a chiudere di misura per 25 a 23 nonostante la strenua difesa dei padroni di casa che si rifanno però subito nel quarto set chiudendo nettamente per 25 a 11, aggiudicandosi così set e incontro.

Grande delusione fra i fiorentini che dopo la vittoria della prima giornata contro Massa hanno ceduto, come se non fossero mai riusciti ad entrare in partita.

A.S.D.SESTESE PALLAVOLO – A.S.D.OLIMPIA PO.LI.RI.  3-1 

Parziali: (25-13 / 25-21 / 23-25 / 25-11)

SESTESE: Baronti – Camponovo (K) – Giani – D’Aidone – Fanciullacci – Francini – Galgani – Lapini – Marchi – Pecchioli – Poggesi – Grifoni (L) 

All.  Pecchioli

OLIMPIA: Gristina (10) – Bigi (2) – Pianigiani (7) – Grossi (1) – Carminati (7) – Diouf  (3) – Sguazzini (8) – Cafaggi – Vigilucci (L) – Degli Innocenti (K) –  Galiulo (11) – Simonelli 

All. Prosperi Turri