domenica, 15 Dicembre 2024
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Franchi, da stadio a cittadella della movida

E se l'Artemio Franchi diventasse Cittadella della movida?Eugenio Giani avanza una nuova idea per riqualificare il vecchio caro stadio di Campo di Marte.

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E se l’Artemio Franchi diventasse Cittadella della movida? Senza ancora aver vagliato l’opinione dei cittadini, Eugenio Giani, dall’alto della carica di presidente del consiglio comunale, consigliere regionale ed ex assessore allo sport nell’era Domenici, avanza una nuova idea per riqualificare il vecchio caro stadio di Campo di Marte.

LE IPOTESI. C’è da scommetterci: la maggior parte di chi abita intorno allo stadio non la prenderà bene. Ma la proposta ha una sua forza. Mentre prende  va avanti l’ipotesi della cittadella viola-bis nell’area Mercafir, Palazzo Vecchio ripesca tutti i futuri possibili per il Franchi, ispirati un paio d’anni fa da quella che sembrava l’imminente dipartita della Fiorentina verso Castello.

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RUGBY. Così ecco rispuntare l’idea Stadio-Museo e quella dello Stadio-Centro commerciale, all’interno del quale potrebbero trovare spazio negozi e  ristoranti più o meno a tema calcistico. Tutte proposte con una loro logica, ma in parte superate dagli eventi. Nell’ipotesi Giani campo e spalti non perderebbero la loro funzione, bensì sarebbero destinati ad accogliere il rugby, compreso il grande rugby, quello dell’attesissimo Sei Nazioni.

CONCERTI E UFFICI. Nella stagione estiva, inoltre, il Franchi si trasformerebbe in arena per concerti, molto più di quanto non lo sia adesso. Il che significherebbe parecchio dal punto di vista del sostegno economico al progetto. Basti pensare agli incassi derivanti dagli sponsor delle grandi occasioni. Il presidente del consiglio comunale (nonché ex presidente del Coni) ha pensato anche alla sistemazione degli uffici, dove attualmente ha sede la società gigliata. Qui andrebbero gli uffici del Coni (appunto) e delle federazioni, con il doppio vantaggio di “risparmiare centinaia di migliaia di euro che vengono spesi per l’affitto dei locali ogni anno – dichiara Giani – e di mettere lo sport fiorentino in condizione di fare sistema”.

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stadioFranchi7MOVIDA. E i restanti spazi coperti che non sono uffici? Qui viene il bello: “Potrebbero essere concentrati lì i locali d’intrattenimento e di tendenza – spiega Giani – togliendo dal caos interi pezzi di città. Come ad esempio la zona di piazza Santa Croce, dove ogni sera sciamano migliaia di giovani. Firenze potrebbe dormire tranquilla”.

RESIDENTI. Prima però Giani dovrà convincere i residenti di viale Fanti e dintorni, quelli che l’anno scorso hanno cominciato a protestare non appena ne è stato aperto uno solo di locali di tendenza, sotto la curva Ferrovia. Allora si chiamava “Estate viola” ed era il primo tentativo di utilizzare lo stadio come luogo di socialità in senso esteso, non solo a uso e consumo delle partite di calcio. L’esperimento è durato una sola stagione, punteggiata da varie chiamate notturne ai vigili per contestare il volume della musica. Ed è facile prevedere sonore proteste nel caso in cui il progetto andasse avanti, in una zona generalmente tranquilla e silenziosa a partire dall’ora di cena.

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SOSTA. Dalla sua, la cittadella della movida avrebbe l’ampio parcheggio di viale Maratona, un bel punto a favore in confronto alle affollate stradine del centro. Né si profilano all’orizzonte ostacoli burocratici o niet da parte della Soprintendenza. I tempi per il riadattamento potrebbero essere piuttosto contenuti, altro “goal” da mettere in conto. Ma prima c’è da fare il nuovo stadio. E da convincere i fiorentini a lasciarsi alle spalle la nostalgia per quello vecchio.

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