sabato, 23 Agosto 2025
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La Rari Nantes Florentia cade a Savona

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La trasferta era stata definita ostica anche alla vigilia ma, almeno nei primi due tempi la Rari Nantes Florentia aveva tenuto testa alla più quotata formazione ligure. Il Savona è stato bravo a saper chiudere la gara al momento opportuno non lasciando scampo ad un possibile recupero da parte dei fiorentini. Nella quattrocentesima partita di Angelini la Florentia ha fatto vedere buone cose nei primi due tempi. A metà gara il 7 pari faceva ben sperare in una seconda parte di gara avvincente ma non scontata e, invece, come successo anche in altre occasioni, i fiorentini si deconcentrano e lasciano spazio agli avversari che approfittano di ogni errore.

 

Alla fine la Florentia si deve consolare con le quattro reti di Cosmin Radu. I fiorentini rimangono al sesto posto, a sei punti dal Bogliasco. I play off scudetto sono, al momento, sicuri ma occorre fare nuovi punti per avere almeno la certezza di poter ridisputare la Coppa Len, l’Europa League della pallanuoto.

Controllori Ataf sul tram: in un mese 1.800 multe

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Oltre 1.800 verbali in un mese, da quando i controllori di Ataf (sulla base di un accordo di servizio sottoscritto con Gest) hanno iniziato a fare attività di verifica dei titoli di viaggio anche sulla tranvia.

BOOM DI MULTE. I dati sono relativi al mese di gennaio, quando i verificatori di Ataf hanno controllato 1.553 vetture, 77.570 passeggeri e staccato 1.856 multe. Nel 2010 la media delle sanzioni elevate ai “portoghesi” in viaggio su T1 era di circa 283 al mese: l’incremento è quindi di oltre il 500%.

BONACCORSI. “Siamo molto soddisfatti di questi numeri – dice il presidente di Ataf e Gest, Filippo Bonaccorsi – La professionalità maturata dai verificatori di Ataf, che hanno già portato risultati straordinari sui bus, da gennaio è stata messa a servizio anche del tram dove vale la medesima regola d’oro: senza biglietto si va a piedi. Il senso civico e le casse dell’azienda che gestisce T1 non potranno che beneficiare del lavoro dei nostri verificatori”.

Stress da lavoro, un ”male” da 20 milioni

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Venti milioni di euro: è questo, in Europa, il costo per curare i disturbi legati allo stress da lavoro.

L’INIZIATIVA. Ed è proprio di questo argomento si è parlato oggi nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze, nell’ambito della giornata di studio intitolata “gli adempimenti normativi, i soggetti e le professionalità coinvolti nel processo di valutazione dello Stress Lavoro Correlato” organizzata dall’Ordine degli Psicologi della Toscana e dall’Associazione Agi, Avvocati Giuslavoristi Italiani.

STRESS, CAUSE E NUMERI. I fattori di stress in questo ambito sono in particolare: i carichi e ritmi di lavoro, gli orari e turni, i percorsi di carriera, ma anche i conflitti con i colleghi. A soffrire di stress da lavoro correlato (SLC) in Italia sono circa 4 milioni di persone (fonte Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro), un fenomeno di grande entità e, probabilmente, in espansione.

CONFRONTO. Per questo motivo, l’Ordine degli Psicologi della Toscana e Agi hanno voluto organizzare questo momento di confronto, al quale hanno partecipato psicologi, tra i quali il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana Sandra Vannoni, giuslavoristi, trai quali anche il presidente di Agi Andrea Del Re, ed esponenti del mondo sindacale.

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Wynne Gareth si racconta a Il Reporter – VIDEO

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Wynne Gareth si racconta a Il Reporter

LA VIDEOINTERVISTA. L’estremo del Consiel Rugby è uno dei tanti talenti della squadra di Firenze, che punta alla promozione nella massima serie. Domenica ha realizzato una meta e il calcio che ha steso Catania, secondo in classifica. Sognare con un talento così si puo’…

Orgogliosi di essere italiani. Ma (molto) divisi sul federalismo

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Un’opinione pubblica largamente favorevole all’Unità nazionale ed orgogliosa del proprio paese, ma divisa sul federalismo e sui suoi effetti sul paese e la sua economia.  E’ quanto rivela un’indagine realizzata dal Laboratorio Analisi Politiche e Sociali (LAPS) dell’Università degli Studi di Siena per conto della Regione Toscana e del Comune di Siena tra il 24 gennaio ed il 7 febbraio scorsi, su un campione di 803 individui, rappresentativo della popolazione italiana, stratificato per sesso, età, titolo di studio e area di residenza.

LA RICERCA. L’inchiesta rivela che l’89% degli italiani giudica l’unità d’Italia una cosa molto o abbastanza positiva, l’86% è molto o abbastanza orgoglioso di essere italiano e l’81% dichiara di provare una forte (54%) o moderata (27%) emozione quando sente suonare l’inno nazionale. A fronte di questo comune sentire nei confronti dell’unità nazionale e dei suoi simboli, l’opinione pubblica italiana appare sostanzialmente divisa sul federalismo e sui suoi possibili effetti. L’indagine mostra che mentre il 43% degli intervistati si dichiara molto o abbastanza favorevole all’introduzione del federalismo, il 35% è contrario ed il 22% non ha un’opinione a riguardo.

GRANDE SOSTEGNO PER L’UNITÀ D’ITALIA. L’indagine rivela un grande entusiasmo per l’unità nazionale, per i suoi simboli e per la patria. L’89% degli intervistati ritiene che l’unità d’Italia sia stata una cosa molto o abbastanza positiva. L’81% dichiara di provare una forte (54%) o moderata (27%) emozione quando sente suonare l’inno nazionale in occasioni solenni. Un sentimento questo che accomuna tanto i cittadini di centro-sinistra quanto quelli di centro-destra.

DA GARIBALDI A DE GASPERI. Il 45% del campione indica in Garibaldi il personaggio storico che ha contribuito di più all’unità d’Italia, seguito da Cavour (25%), Mazzini (14%) e Vittorio Emanuele II (4%). Con il 29% delle preferenze De Gasperi risulta essere il politico ritenuto più importante della storia d’Italia. Cavour si colloca al secondo posto con il 25% delle preferenze, seguito da Mussolini (14%), Giolitti (10%) e Berlusconi (9%). 

CONOSCENZA DELLA STORIA. Solo la metà del campione intervistato (48%) ha in qualche modo sentito parlare del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Il resto non ne ha sentito parlare (48%) o non ricorda (4%). Il livello di conoscenza sulla storia del nostro paese non è elevato. Il 54% è in grado di indicare Torino come la prima capitale d’Italia ed il 30% Firenze come capitale, prima della presa di Roma nel 1870. Solo poco più di un terzo dei cittadini intervistati (35%) indica con precisione l’anno in cui è avvenuta l’unità d’Italia (1861). Tra quelli che non sanno indicare una data, anche se approssimativa, il 34% (pari a circa un decimo del campione) la colloca dopo il 1900.

RIFORMA FEDERALE. Il pubblico italiano è diviso sul tema del federalismo. Il 43% è molto o abbastanza favorevole all’introduzione del federalismo in Italia, il 35% è contrario ed il 22% non ha un’opinione a riguardo. Gli elettori di centro-destra sono molto più propensi ad approvare una simile iniziativa (61%), di quanto lo siano gli elettori di centro (49%) e centro-sinistra (36%).

FRATTURA NORD-SUD. Il 45% degli intervistati etichetta il Nord come “egoista” ed il 31% giudica il Sud come un “peso per lo sviluppo del paese,” ma solo il 15% degli intervistati sostiene che “Nord e Sud dovrebbero dividersi perché troppo diversi tra loro.” Su questi giudizi  incide sia l’orientamento politico che la provenienza geografica dell’intervistato. Il 38% di chi vive in una regione del Nord ed il 44% di chi si definisce di centro-destra ritiene il Nord egoista, contro il 56% di chi vive al Sud ed il 54% di coloro che sono di centro-sinistra. Dall’altro lato, il 39% dei cittadini residenti al Nord ed il 34% degli elettori di centro-destra considera il Sud come un peso per lo sviluppo del paese, contro il 22% dei residenti al Sud e dell’elettorato di centro-sinistra. Solo una minoranza di entrambi gli schieramenti auspica però una divisione del paese. Sono il 18% al Nord e il 15% al Sud, il 22% tra il centro-destra e il 6% tra il centro-sinistra.

SOLIDARIETÀ, MA A CERTE CONDIZIONI. Gli italiani, rivela questa indagine, avvertono la responsabilità delle regioni più ricche verso quelle più povere. il 62% degli intervistati è d’accordo che le regioni più ricche dovrebbero aiutare quelle più povere e solamente il 24% sostiene che quelle più povere debbano basarsi solo sulle loro forze. Tuttavia, se la solidarietà è declinata in termini Nord-Sud, solo il 38% (contro il 62% dell’alternativa ricche-povere) è convinto che le regioni del Nord abbiano il dovere di fornire un aiuto a quelle del Sud, mentre il 48% ritiene che quelle del Sud debbano fare affidamento soprattutto sulle loro forze (il doppio rispetto al 24% della alternativa ricche-povere). Sebbene gli elettori di centro-destra siano in genere meno propensi ad approvare qualsiasi forma di aiuto rispetto a quelli di centro e centro-sinistra, quando il tema della solidarietà è declinato in termini Nord-Sud, il consenso declina per tutti i gruppi (di 18 punti per il centro-sinistra, di 38 punti per il centro e di 25% per il centro-destra).

DESTRA, SINISTRA E RIFORMA FEDERALE. Il giudizio negativo o positivo sul federalismo nasce da valutazioni differenti circa gli effetti che potrebbe avere sul paese. Solo una minoranza dell’elettorato di centro-destra ritiene che il federalismo metterà a rischio l’unità nazionale (25%) o comporterà un aumento delle tasse a livello locale (40%), contro il 43% ed il 74% rispettivamente degli elettori di centro-sinistra. Se il 47% dell’elettorato di centro-destra ritiene che la riforma federalista renderà più efficiente il servizio sanitario nazionale ed il 66% che indurrà le regioni del Sud a migliorare la qualità dei loro servizi, tra quelli con orientamento di centro-sinistra le percentuali scendono rispettivamente al 36% e al 51%. Secondo la maggior parte degli elettori di centro-sinistra il federalismo avvantaggerà le regioni del Nord a scapito di quelle del Sud (51%) o penalizzerà quelle del Sud a scapito di quelle del Nord (60%). Solo il 31% degli elettori di centro-destra interpreta il federalismo come un vantaggio per le regioni settentrionali o una riforma con effetti penalizzanti per quelle meridionali (33%).

SETTENTRIONALI E MERIDIONALI. L’essere parte di una comunità nazionale è compatibile con le opinioni contrastanti sui diversi settori della popolazione. Tuttavia, gli stereotipi sono minoritari (anche se fortemente radicati). Il 26% del campione ritiene i “meridionali” poco inclini al lavoro, mentre il 13% dice la stessa cosa dei settentrionali (il 21% giudica i marocchini poco inclini al lavoro). Il 40% degli intervistati ritiene i meridionali non rispettosi della legge (il 33% offre la stessa valutazione dei marocchini e solo il 19% dice lo stesso dei settentrionali). Tuttavia, meridionali e settentrionali sono chiaramente parte di una stessa nazione. Una grande maggioranza ritiene che ci si possa fidare dei meridionali (74%) e dei settentrionali (64%), mentre solo il 33% dice lo stesso dei marocchini. L’82% ritiene i meridionali generosi e il 51% lo pensa dei settentrionali, ma solo il 27% lo afferma dei marocchini.

GIUSTIZIA. Nel momento in cui il campione intervistato è stato invitato ad effettuare una comparazione tra l’Italia ed altri paesi europei come Francia, Inghilterra e Germania rispetto ad aspetti sociali, politici, economici e culturali, l’immagine che ne esce rivela lati oscuri ed altri più luminosi. Ben il 75% degli intervistati afferma che l’Italia è più arretrata di altri paesi europei come Francia, Germania e Inghilterra per quanto riguarda la giustizia, senza sostanziali differenze di orientamento politico. La giustizia in Italia ha la fiducia del 50% degli italiani, ma con una radicale differenza tra sinistra e destra. Il 76% degli intervistati di centro-sinistra ha fiducia nella giustizia, ma solo il 35% di quelli di centro-destra fa altrettanto (e tra quelli di centro, la percentuale è al 55%).

I lavori delle linee 2 e 3? Non ancora

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Ancora nessuna notizia sui tempi in cui si apriranno i cantieri per le linee 2 e 3 della tramvia, che tanto spaventano i commercianti della zona di Novoli. Il problema? I contratti stipulati con le ditte che eseguiranno i lavori.

 LE PAROLE DI MATTEI. “Le ditte hanno contratti già in essere con l’amministrazione comunale che prevedono tempi molto più lunghi rispetto ai 1000 giorni – spiega l’assessore comunale alla mobilità Massimo Mattei (foto) – . Noi siamo convinti che non possiamo far reggere a Firenze 1800 giorni di cantieri. Firenze può sopportare i disagi della tramvia al massimo per 1000 giorni. Non si può replicare ciò che è successo con la costruzione della linea uno: un sistema economico entrato in crisi per la durata eccessiva dei lavori.

mattei2I LAVORI. Il cronogramma dei lavori c’è già, manca invece l’assicurazione da parte delle imprese di poter concludere i cantieri nei fatidici 1000 giorni. “Si parte solo quando avremo la certezza della conclusione degli intreventi in 1000 giorni – afferma Mattei -. E’ un traguardo possibile. Marsiglia in tre anni ha costruito due linee della tramvia, come anche Nizza. Quando avremo trovato l’accordo inizieremo i lavori”.

VIDEOREPORTAGE – Tramvia, commercianti sul piede di guerra

Una tramvia da record. E domenica si festeggia

Una tramvia da record. E domenica si festeggia

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La tramvia sfonda il muro del milione di passeggeri. A dicembre 2010 il numero di cittadini che si è affidato al mezzo ferrato è arrivato a quota 1 milione e 179mila. Ad aprile erano circa la metà, 668mila.

I DATI. I numeri arrivano alla vigilia dei festeggiamenti per il primo anno di funzionamento della linea uno, la cui prima corsa è partita il 14 febbraio 2010. Domenica, intanto, amministratori locali e semplici cittadini spegneranno questa prima candelina con un viaggio celebrativo. Sui tempi di apertura dei cantieri, per le altre due linee, tutto tace.

PUNTUALITA’. In un anno di funzionamento, la tramvia ha svolto 135mila corse, con una puntualità che è stata rispettata nel 98% dei casi. Gli incidenti sono stati tre, con un tasso di corse non effettuate inferiore all’1 per cento (0,71%). I dati sono stati resi noti durante una conferenza stampa, dal presidente di Ataf Filippo Bonaccorsi e dall’assessore alla mobilità del Comune di Firenze Massimo Mattei.

Tramvia_18040MILA PASSEGGERI AL GIORNO. Sempre più persone utilizzano la tramvia: in media sono 40mila i cittadini che salgono quotidianamente sulla T1, durante i giorni feriali, 28mila in quelli festivi. Un servizio che, secondo le stime della Regione, ha diminuito il traffico togliendo circa 2800 veicoli al giorno dalla direttrice Scandicci – Firenze.

I FESTEGGIAMENTI. Domenica i fiorentini festeggeranno la tramvia. Alle 11 è prevista la partenza di una delegazione istituzionale dal capolinea di piazza Stazione, mentre in piazza Batoni e a Scandicci ad aspettare il tram ci saranno bande, cori e bottiglie di spumante.

I lavori delle linee 2 e 3? Non ancoraIn un mese 1.800 multe

VIDEOREPORTAGE – Tramvia, commercianti sul piede di guerra

Cosa m’invento per San Valentino? GUARDA IL VIDEO

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La festa degli innamorati è in arrivo. E se non avete ancora deciso come trascorrere la serata con la vostra anima gemella, eccovi qualche consiglio…

Se siete amanti della storia e desiderereste tornare ai tempi dell’amor cortese, tra dame e cavalieri, non potrete mancare alla cena medievale organizzata nell’antico Spedale del Bigallo, che comprende cena a lume di candela, rievocazioni medievali con giullari e menestrelli e un bagno profumato nel tipico tino di legno. Il costo complessivo è di 55 euro, al quale si devono aggiungere 20 euro nel caso desideriate noleggiare un costume dell’epoca.

 

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Al tiepidarium del Roster, presso il Giardino dell’orticoltura, cena afrodisiaca e spettacolo musicale per chi vuole un San Valentino “piccante” ma non troppo. La serata partirà con aperitivo afrodisiaco e degustazione dell’antica ricetta de “L’Acqua di Venere”, per poi continuare con lo spettacolo “Il giardino delle delizie”, con flauto, arpe celtiche e letture di racconti e poesie erotiche delle tradizioni orientali.

E se prima di cena volete massaggiare via lo stress del lunedì, godetevi una seduta di coppia presso un centro benessere. Il centro Soul Space offre un rituale Hamam per due, comprensivo di peeling detossinante, profonda esfoliazione con il lavaggio completo del corpo nell’hamam con “kese”, il tradizionale guanto ruvido setificato, e massaggio rigenerante con olii essenziali per ridonare alla pelle elasticità e morbidezza. Avrete inoltre a disposizione piscina, zona relax e tisane (informazioni sul prezzo e su ulteriori offerte su www.soulspace.it).

Ma se proprio volete stupire la vostra dolce metà con qualcosa di veramente di lusso, noleggiate una limousine completa di tutti i comfort: bar illuminato, calici in cristallo per champagne, collegamento internet, televisore, DVD, CD player, sedili riscaldati, tettuccio apribile e citofono per comunicare con l’autista.

Per chi invece desiderasse trascorrere un San Valentino all’insegna della cultura, la biblioteca delle Oblate offre una selezione bibliografica di romanzi sul primo amore da prendere in prestito, la distribuzione di poesie romantiche ad ogni coppia e la possibilità di lasciare attaccata, attorno al chiostro come “pensieri al vento…” la propria dichiarazione d’amore. Inoltre, non dimenticate che il 12 e 13 febbraio presso tutti i musei, monumenti e i siti archeologici statali, se vi presenterete con la vostra metà pagherete un solo biglietto!