lunedì, 9 Giugno 2025
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Presepi a Firenze e dintorni: i più belli da visitare nel 2024

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I presepi più belli da visitare a Firenze e dintorni in occasione del Natale 2024 sono di tutti i tipi: artigianali e tradizionali, in movimento, “viventi” o a grandezza naturale. Si trovano in chiese, nelle strade e perfino – nei casi più particolari – anche all’interno di hotel o sul fianco di una collina. La magia di queste rappresentazioni in miniatura non tramonta mai e affascina grandi e piccini. Abbiamo selezionato i presepi di Firenze da vedere, ecco quali non perdere durante le feste nel cuore della Toscana.

Presepe in piazza Duomo a Firenze

Tra i presepi tradizionali di Firenze, il più famoso è la natività a grandezza naturale allestita in piazza Duomo, vicino alla cattedrale e al grande albero di Natale, benedetta nella mattinata dell’8 dicembre 2024. Sotto la capannuccia hanno preso posto per il quattordicesimo anno pezzi unici in terracotta realizzati a mano e donati dall’artigiano Luigi Mariani, che opera in una storica fornace di Impruneta. Una rappresentazione che ogni anno si arricchisce di nuove figure: accanto alle statuette che rappresentano la Sacra famiglia, l’angelo, San Francesco il bue, l’asinello e una pastorella si è aggiunta una terza pecorella.
Presepe in piazza Duomo
Dove: piazza Duomo
Quando: fino al 6 gennaio 2025

Presepe piazza Duomo Firenze 2024

Presepe di Natale in Santo Spirito

A Firenze, la basilica di Santo Spirito ogni anno ospita durante il periodo di Natale un presepe d’artista: per il Natale 2024 si potrà ammirare dell’opera di Mariano Pieroni (Mariano da Terracina), scomparso l’anno scorso. Questo lavoro, realizzato tra il 1980 e il 2012, è una libera e fantasiosa rappresentazione della Natività, che unisce le chiese e i palazzi antichi di Firenze a semplici casette. Un’occasione anche per ammirare le opere d’arte ospitate nella basilica (ingresso gratis) e nel complesso monumentale (2 euro), come il Crocifisso ligneo scolpito in gioventù da Michelangelo e custodito nella sagrestia, il refettorio con l’affresco delle Tre Cene di Bernardino Poccetti e la veduta sulle due cupole.
Presepe in Santo Spirito
Dove: piazza Santo Spirito, Firenze
Quando: fino al 6 gennaio 2025
Orari: dal lunedì al sabato 10-13 e 15-18 (mercoledì chiuso); domenica e festività religiose 11.30-13.30, 15.00-18.00
Informazioni sul sito della Basilica di Santo Spirito

Presepe Santo Spirito Firenze

Mostra di presepi all’Hotel Rivoli di Firenze: l’edizione 2024

Ormai è un appuntamento fisso del Natale a Firenze, da oltre dieci anni: dall’8 dicembre 2024 ha riaperto la mostra di presepi del Rivoli Boutique Hotel di Firenze, a ingresso gratuito, tra creazioni particolari e uniche su 300 metri quadrati. A poca distanza da piazza Santa Maria Novella, è possibile ammirare 30 natività d’artista, grandi e piccole, create da Carlo Ladurini: un artigiano delle “natività in miniatura” che realizza questi capolavori nel suo laboratorio di Fiumalbo, paese in provincia di Modena. L’ingresso è gratuito, ma chi vorrà potrà lasciare un’offerta per la Fondazione Tommasino Bacciotti e la direzione dell’albergo raddoppierà la cifra. All’interno dell’albergo si trova anche il Villaggio di Babbo Natale, ideato e realizzato da Salvatore Sciuto, con giochi di luci, musiche e strutture in movimento.
Mostre dei presepi Rivoli Boutique Hotel
Dove: Rivoli Boutique Hotel, via della Scala 33 Firenze
Quando: dall’8 dicembre 2024 fino al 6 gennaio 2025, orario 11-23

Mostra presepi hotel rivoli firenze 2023
La mostra di presepi all’hotel Rivoli di Firenze

Presepe meccanizzato dei Bassi (zona Argingrosso-Isolotto)

È uno dei presepi della Toscana più visitati e si trova alla periferia di Firenze, nella zona tra l’Isolotto e l’Argingrosso, ed è affiancato anche da una mostra curata da appassionati del genere: dal 21 dicembre 2024 riapre al pubblico il presepe artistico meccanizzato dei Bassi, allestito nei locali della parrocchia del Santissimo Nome di Gesù ai Bassi. La particolarità è che, grazie a oltre 60 personaggi in movimento e a una voce narrante, questa grande rappresentazione racconta vari episodi legati alla nascita di Gesù, anche con “effetti speciali”, come l’alternanza del giorno e della notte. Nella stessa parrocchia è possibile vedere la mostra dei presepi a cura dei Soci dell’Associazione Italiana Amici del Presepio Firenze-Prato.
Presepe artistico dei Bassi
Dove: Parrocchia SS. Nome di Gesù ai Bassi, via dell’Argingrosso 107
Quando: dal 21 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025
Orari: giorni feriali e sabato dalle 15.30 alle 19.00; festivi 10.30-12.30 e 15.30-19.00
Prenotazioni gruppi: 055783855 e 348 38 b54 616

presepi Toscana da visitare vedere
Il presepe meccanizzato dell’Argingrosso (Firenze)

Presepe elettro-meccanico dell’Istituto Don Orione

Più che un semplice presepe meccanico, quello allestito all’Istituto Don Orione (Quartiere 2 di Firenze) è un racconto grande 50 metri quadrati dedicato ai principali momenti della vita di Gesù. Tra i personaggi in movimento, l’acqua che sgorga, il sorgere del sole, il calare della notte e i rumori della natura, l’allestimento meccanizzato sorprende ogni anno centinaia di fiorentini. In contemporanea si svolge il mercatino benefico di Natale anche con oggetti fatti a mano dai ragazzi dell’Istituto.
Presepe elettro-meccanico dell’Istituto Don Orione
Dove: Via Capo di Mondo 34-36
Quando: dal 1° dicembre 2024
Orari: tutti i giorni 9-12 e 15-18
Info Whatsapp 351-5784050

Presepi vicino Firenze: da vedere quello all’aperto di Petroio

Tra i presepi 2024 più particolari da vedere nei dintorni di Firenze segnaliamo quello di Petroio, frazione di Vinci. Viene creato ogni anno da volontari, all’aperto, sul fianco di una collinetta sulla quale si erge la chiesetta del paese. Lungo il declivio naturale sono state ricreate le architetture di Betlemme e lo scenario è arricchito con cascate d’acqua, oltre 100 personaggi in movimento e tanti dettagli, come le statuette dei mestieri, dal forno del pane al falegname. Il momento migliore per vederlo? Al calar del sole, quando si accendono le luci.
Presepe artistico di Petroio
Dove: Parrocchia Santa Maria a Petroio, via di Petroio, Vinci
Quando: Fino al 12 gennaio 2025
Orari: lunedì – venerdì dalle 14.30 alle 19.00; prefestivi e festivi dalle 09.30 alle 20.00

petroio vinci
Nei dintorni di Firenze: il presepe artistico di Petroio (Vinci). Foto: Pagina Facebook “Prepese artistico Petroio”

Presepe vivente a Santa Brigida, nei dintorni di Firenze

Nella lista dei presepi viventi più belli della Toscana figura anche quello organizzato dalla parrocchia di Santa Brigida, frazione di Pontassieve (Firenze), una manifestazione che si svolge da 40 anni. Il 24 dicembre alle ore 21.30, il 26 dicembre alle ore 18.00, il 6 gennaio alle 18.00, una sessantina di figuranti danno vita alla rievocazione, anche con giochi di luce e musica. In una sorta di anfiteatro naturale, a valle della chiesa, viene ricreato il villaggio di Betlemme e la capannuccia. In programma anche eventi collaterali, come escursioni e stand di street food nel giorno dell’Epifania.
Presepe vivente di Santa Brigida
Dove: Santa Brigida (Pontassieve)
Quando: 24 dicembre ore 21.30, 26 dicembre e 6 gennaio ore 18.00
Info: http://www.comune.pontassieve.fi.it

Via dei presepi a Cerreto Guidi e Palazzuolo sul Senio (anche con un presepe vivente)

Finiamo questo viaggio tra i presepi più belli da vedere, con le manifestazioni che nei dintorni Firenze portano in piazza tante natività. “La via dei Presepi di Cerreto Guidi” mette in mostra un centinaio di creazioni dei maestri presepisti, disseminate lungo le strade del centro storico del borgo, dal 1° dicembre 2024 al 12 gennaio 2024. Abbelliscono balconi, finestre, vetrine e perfino la storica villa medicea. Per info 0571 55671; [email protected].

Anche Castelfiorentino ha la sua Via dei presepi e tra le oltre 50 creazioni disseminate nel centro storico ci sono due “pezzi forti”: il presepe luminoso nel parco della Pieve e in altre zone del centro storico; quello meteorologico, allestito nella Chiesa di San Filippo e quello della Misericordia con i personaggio a dimensione reale. La manifestazione è aperta fino al 6 gennaio 2025, nei giorni prefestivi e festivi con orario 15-19.00 (chiuso il 31 dicembre). ) Info: ufficio turistico 0571.629049 e https://www.comune.castelfiorentino.fi.it

Infine in Mugello, a Palazzuolo sul Senio, la manifestazione “Mille presepi 2024” porta tante rappresentazioni per le vie del piccolo borgo montano tra Toscana ed Emilia Romagna, dall’8 dicembre al giorno dell’Epifania. La 20esima edizione dell’evento mette in mostra oltre 170 presepi sparsi in tutti gli angoli del paese. Per aggiornamenti: [email protected], pagina Facebook della Pro Loco.

Pulizia strade a Firenze: cosa cambia a Natale e Capodanno

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La pulizia strade a Firenze, fuori dal centro storico, va in vacanza solo a Natale e Capodanno, mentre il servizio di Alia sarà regolare negli altri giorni e per l’Epifania. Attenzione però: se il 25 dicembre e il 1° gennaio la spazzatrice non passerà, il “turno” sarà recuperato qualche giorno dopo. È stata la stessa azienda di servizi ambientali a comunicare le variazioni in concomitanza delle festività di fine anno.

Cosa cambia per la pulizia strada a Natale, Capodanno ed Epifania: dove è sospesa

In particolare, la pulizia strade nei giorni di Natale (25 dicembre 2024) e Capodanno (1 gennaio 2025) sarà garantita nel centro storico di Firenze, area ad alta frequentazione di turisti in questo periodo, per i mercati, gli eventi e le manifestazioni in programma nelle due giornate.

Alla periferia di Firenze invece lo spazzamento meccanizzato sarà ridimensionato in base alla zona di riferimento: nella stragrande maggioranza dei casi la pulizia strade in programma nella notte di Natale (dalla mezzanotte di mercoledì 25 dicembre) e in quella di Capodanno (dalla mezzanotte di mercoledì 1 gennaio) sarà posticipata di una settimana. Per controllare basta collegarsi al portale di Alia e selezionare il proprio indirizzo nella pagina dedicata allo spazzamento stradale.

Gli altri servizi di Alia per le feste

Oltre al pulizia strade, Alia ha comunicato che non si segnalano particolari variazioni del servizio di raccolta dei rifiuti (per lo svuotamento dei cassonetti e per il porta a porta) se non per le giornate di Natale e Capodanno. I servizi del 25 dicembre e 1° gennaio verranno posticipati alle giornate di sabato 28 dicembre e 4 gennaio. Gli ecocentri, gli ecofurgoni, il call center telefonico e tutti gli sportelli al cittadino (Infopoint, Punto Alia e sportelli TARI) resteranno chiusi 25 e 26 dicembre, 1° e 6 gennaio 2025, salvo alcune variazioni degli orari di apertura per le festività.

È sempre possibile consultare il portale www.aliaserviziambientali.it e Aliapp, scaricabile gratuitamente per sistemi Ios e Android che permette di effettuare segnalazioni, verificare il calendario attivo nel proprio comune, richiedere un servizio di ritiro ingombranti e tanto altro.

La Fiorentina inciampa anche contro l‘Udinese

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Si è rotto qualcosa nella Fiorentina che dopo le otto vittorie consecutive si è fermata. Una sconfitta a Bologna, un faticoso pareggio in Portogallo nella Conference League ed ora una battuta d’arresto inaspettata, al Franchi, contro l’Udinese. Una partita che era da vincere anche perché le prossime due sfide in serie A non saranno semplici. Domenica la trasferta a Torino contro la Juventus e poi il 4 gennaio in casa contro il Napoli. L’Udinese l’ha messa subito sul piano fisico ed i viola dopo un primo tempo discreto sono crollati nella ripresa, Palladino schiera solo due centrocampisti Cataldi ed Adli mentre Runjacic infoltisce la parte centrale con cinque calciatori. Mettici poi un po’ di sfortuna e la Fiorentina recrima su una gara che era sicuramente alla sua portata. A gennaio lo staff viola oltre a trovare un sostituto di Bove dovrà cercare anche un vice Kean e, magari, un altro esterno.

La partita

La Fiorentina inizia bene e attacca con continuità. All’8’ Sottil viene steso in area da Kristensen: Marcenaro inizialmente non concedere il rigore – e ammonisce l’attaccante viola per proteste – ma quando viene richiamato al VAR cambia idea e assegna il rigore che Moise Kean realizza. È il decimo centro per l’attaccante viola. Al 17’ Kean crossa per Colpani che colpisce la sfera di testa mandandola però sopra la traversa. Al 35’ occasione per Kean che viene anticipato da un difensore friulano  quando è solo, davanti alla porta di Sava. Nel secondo tempo l’Udinese inizia a credere nella rimonta al 48’ Ekkelenkamp approfitta di un disimpegno sbagliato di Ranieri e serve Lucca che non sbaglia siglando il pareggio. Poco dopo, lo stesso Lucca colpisce il palo in rovesciata, al 56’ Thauvin, di sinistro, sfodera una conclusione imparabile per De Gea trovando l’angolino alla destra del portiere viola. Al 74’ Kouame, da poco entrato serve Kean che non trova il tocco per il possibile pareggio. Finisce 2-1 per l’Udinese e la Fiorentina rimane al quinto posto, a 31 punti, gli stessi della Juve che incontrerà domenica prossima.

L’allenatore

L’analisi di Raffaele Palladino, a fine partita, è serena. “Non credo che ci sia un calo fisico, oggi la partita è stata a due facce. Siamo partiti bene, con grande intensità. Abbiamo rischiato poco e anzi il rammarico è non essere andati sul 2-0. Nella ripresa siamo partiti male come approccio mentale, abbiamo sbagliato tante cose semplici e gli abbiamo dato coraggio. Ci aspettavamo la loro pressione, potevamo pareggiarla con tante occasioni ma non ci siamo riusciti. La sconfitta ci fa crescere, la squadra sa cosa voglio in questo momento. Senza fare drammi ripartiamo. Adesso arriva la Juventus e vogliamo fare punti: la prepareremo al meglio”.

Il ceppo (fiorentino) di Natale: come nasce la tradizione

Una delle tante tradizioni della nostra austera Firenze – austera come si conviene a una città etrusca – passata di generazione in generazione e rimasta in vita fino al Novecento è, senza ombra di dubbio, il Ceppo di Natale. Una storia tutta nostrana cha ha fatto per tanti anni la felicità dei bambini e degli adulti. Quando l’inverno era già arrivato, col suo impetuoso tramontano e l’anno stava per entrare nella voragine del passato, eccoci un’altra volta alla festa del Ceppo, ossia a Natale, la ricorrenza tradizionalmente più celebrata dell’anno. Festa della famiglia.

Parola d’ordine era “Fare il giorno di notte”, cioè portare luce e calore nel cuore di tutti: Pace agli uomini di buona volontà. Consultando un qualsiasi dizionario della lingua italiana alla parola Ceppo si può leggere: grosso pezzo della parte inferiore del tronco di un albero da cui si diramano le radici, ma subito dopo viene aggiunto: che si taglia per bruciare specialmente quello che si arde nella notte di Natale. Notte di prodigi.

Che cos’è il Ceppo di Natale

Non meravigli quindi che Ceppo sia finito per divenire sinonimo di Natale, infatti, nell’uso dei meno giovani era abitudine dire: siamo vicino a Ceppo, si augura un buon Ceppo, andare a Messa la notte di Ceppo, vedersi per Ceppo, passare il Ceppo insieme e, per indicare il giorno dopo, cioè il Natalino, con Ceppino.

Ceppo però, e vorremmo dire soprattutto, era anche quella piramide allungata, realizzata con tre o quattro aste di legno o di canna, uniti senza neppure un chiodo, che ne formavano la struttura all’interno della quale alloggiavano altrettanti ripiani ornati di pigne dorate, ramoscelli d’abete, fiori di carta colorata, nappine, frange e candeline; su tali piani venivano poi disposti i regali: giocattoli, ninnoli, dolci – ossia le “chicche” – frutta, matite da disegno, mentre in quello più basso dominava un piccolo presepe col Gesù Bambino di gesso dipinto e con l’aureola d’oro. Il ceppo, in genere, era alto poco più di un metro; troneggiava in mezzo al tavolo della sala e, intorno a lui, si radunava l’intera famiglia. Quella multicolore piramide, strana nella forma e nella foggia degli ornamenti, per anni è stata la delizia dei fanciulli.

Il Ceppo fiorentino: la tradizione natalizia

La sera della vigilia di Natale, la maggior parte delle famiglie si raccoglieva al canto del fuoco, per riscaldarsi alla gioiosa fiamma e fra la tremolante ed incerta luce e lo scoppiettare del ceppo sugli alari, intorno all’altro ceppo, quello sulla tavola, in attesa di trovare l’ora di recarsi tutti insieme alla messa di mezzanotte. Un po’ prima della fatidica ora, i ragazzi venivano allontanati dalla stanza per poter dar modo ai genitori, parenti ed amici di sistemare sul “nostrano Ceppo”, le “sorprese” cioè i regali a loro destinati, divenendo così il dispensatore di doni.

Giovan Battista Fagioli (o.c.) Cicalata racconta che i bambini, in ansiosa attesa di rientrare nella stanza per prendersi i doni, canticchiavano con ritmica cantilena, la seguente filastrocca:

Ave Maria del Ceppo,
Angelo benedetto!
L’angelo mi rispose:
Ceppo mio bello
Portami tante cose!

Come si costruiva il Ceppo di Natale a Firenze

Questi Ceppi portadoni e portadolci, venivano costruiti per lo più direttamente in casa unendo al vertice le tre o quattro asticelle, poi divaricate e connesse ai ripiani. Si trattava di un lavoro semplice, ma da eseguirsi con gusto e una certa precisione, come quando si approntavano gli aquiloni. Se il Ceppo non si poteva costruire in casa, lo si acquistava già bell’e pronto dai venditori ambulanti che giravano per strada, o al “Mercato dei Ceppi” detto anche “dei Pastori”, perché oltre ai ceppi si vendevano i personaggi per allestire le capannucce. Sotto le Logge di Mercato Nuovo, dette comunemente del Porcellino, si vedevano in bella mostra allineati ceppi variopinti e luccicanti con in cima una grossa pina dorata e sui banchi disposti come tanti soldatini, le piccole figure di terracotta o di gesso, indispensabili per allestire la tradizionale “capannuccia” ossia il presepio, a rappresentare la nascita del Signore.

Memorie che, riteniamo, non dovrebbero essere perdute di vista ma, quantomeno, conosciute per la fondamentale armonia di ogni Fiorentino che vive nel suo ambiente e con la sua cultura. La città, pure nell’aspetto moderno, rivela sempre il nobile passato attraverso il volto dei palazzi, delle chiese, dei monumenti, delle torri patinate dal sole e dai venti, di ogni pietra che ha sempre qualcosa da raccontare, ma anche in virtù delle tradizioni che sono la memoria delle notizie e delle testimonianze fortemente legate al territorio, trasmesse di padre in figlio da una generazione a quelle successive.

Tradizioni che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della nostra straordinaria città, da non meritare di essere interrotte in quanto ne sono la vera “anima” e, perdendo ognuno le proprie caratteristiche, si tenderebbe ad assomigliarsi sempre di più gli uni agli altri.

Buon Ceppo a tutti!

L’articolo è tratto dal libro di Luciano e Ricciardo Artusi. Il Ceppo di Natale. La gioia della festa più celebrata dell’anno: il tradizionale ceppo negli usi e consuetudini di ieri – Scribo Edizioni

Il 21 dicembre 2024 si è riacceso il Ceppo di Natale, grazie all’iniziativa della Venerabile Compagnia dei Quochi: resterà visibile per tutte le festività nella chiesa di San Carlo ai Lombardi in via Calzaioli.

Ceppo di Natale 2024 Firenze

La Fiorentina cerca la vittoria, al Franchi, contro l’Udinese

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Archiviata la Conference League, e la qualificazione diretta agli ottavi di finale, la Fiorentina vuol subito dimenticare la sconfitta contro il Bologna e nel posticipo del lunedì pomeriggio (alle 18,30) affronta all’Artemio Franchi l’Udinese.

Le probabili formazioni

Palladino riproporrà in porta De Gea. Con Dodo squalificato tocca a Kayode giocare a destra, Comuzzo e Ranieri centrali e Gosens a sinistra. A centrocampo giocheranno Cataldi e Adli. Il trio che giocherà sulla trequarti saranno Sottil a sinistra, al posto di Beltran, Colpani a destra e Gudmundsson centrale alle spalle di Moise Kean.

L’Udinese è reduce dalla sconfitta, di Coppa Italia, contro l’Inter. In dubbio fino all’ultimo Sanchez, Lovric e Giannetti. In porta Sava in porta, Kristensen, Bijol e Kabasele a formare la linea difensiva. Ehizibue e Zemura i due esterni con al centro Atta, Karlstrom ed Ekkelenkamp. Coppia d’attacco Thauvin-Lucca.

Corridoio Vasariano: 4 cose da sapere prima di prenotare i biglietti

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Dopo 8 anni il percorso panoramico più bello di Firenze riapre i battenti. Sottoposto a lavori di restauro e di messa in sicurezza, il Corridoio Vasariano entra a far parte del percorso museale degli Uffizi e dal 21 dicembre 2024 è visitabile su prenotazione, pagando un supplemento ai normali biglietti della Galleria. “Un capolavoro nel capolavoro”, lo ha definito il ministro della Cultura Alessandro Giuli in occasione della presentazione della riapertura. Prima di prenotare una visita però è meglio tenere a mente alcune informazioni essenziali sul Corridoio Vasariano.

Qual è la lunghezza del Corridoio Vasariano e la durata della visita

Il Corridoio, costruito nel 1565 da Giorgio Vasari su iniziativa di Cosimo I de’ Medici,  collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti: con l’apertura al pubblico si potrà visitare una buona parte di questo “tunnel” sopraelevato, partendo dal primo piano degli Uffizi, passando su Ponte Vecchio e arrivando fino in Oltrarno, nel giardino di Boboli per una lunghezza totale di circa 750 metri. La seconda uscita, non percorribile, è dentro Palazzo Pitti. Di fatto è un “passaggio segreto” con cui i Medici si garantivano una via di fuga sicura dal cuore della città fino all’Oltrarno.

I visitatori percorreranno anche 100 metri in esterna: usciti dalla porta accanto alla Grotta del Buontalenti, nel Giardino di Boboli, saranno accompagnati dal personale fino al cortile dall’Ammannati, dove poter usufruire di servizi igienici e caffetteria. Poi usciranno dal museo. La durata della permanenza al Corridoio Vasariano è di circa 30-45 minuti, ma nel biglietto è inclusa anche la visita agli Uffizi nelle due ore precedenti, visto che questo percorso è a tutti gli effetti un supplemento del ticket per la Galleria. Per vedere Boboli e Palazzo Pitti bisogna invece comprare i relativi biglietti, con una procedura distinta dalla prenotazione del Corridoio Vasariano.

Corridoio Vasariano alto

Cosa vedere: nel Corridoio Vasariano non ci sono più gli autoritratti

Con l’apertura al pubblico il Corridoio Vasariano torna alle origini: lungo questo percorso non si trova più la collezione di autoritratti, iniziata dal cardinale Leopoldo de’ Medici, che qui è stata conservata tra il 1973 al 2016. Da poco più di un anno i quadri sono stati spostati in una sezione dedicata degli Uffizi. Il Corridoio Vasariano risulta oggi spoglio: non ci sono né pitture, né sculture o epigrafi (come proposto in un primo momento). È visibile nella sua “nudità” originale. Il direttore degli Uffizi Simone Verde ha annunciato che per il futuro è in via di ideazione un progetto di allestimento, senza però aggiungere dettagli.

A differenza di otto anni fa sarà possibile soffermarsi e godere del panorama offerto dalle tante finestre disseminate lungo il percorso. Un tempo erano schermate, proprio per proteggere i dipinti dalla luce. Va tenuto presente che è consentito percorrere il Corridoio solo in un senso, dagli Uffizi verso Palazzo Pitti e non è permesso soffermarsi troppo a lungo durante il tragitto.

Le curiosità: 3 cose da notare

Si potrà gettare uno sguardo dai piccoli oblò rinascimentali che si aprono lungo l’itinerario sopraelevato e anche dalle grandi vetrate panoramiche, che furono create negli anni Trenta su Ponte Vecchio, verso Ponte Santa Trinita, in occasione della visita di Hitler a Firenze. Leggenda vuole che proprio grazie alla vista che si gode da queste finestre, il Führer decise di risparmiare Ponte Vecchio dai bombardamenti: è l’unico ponte di Firenze a non essere stato distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Lungo il Corridoio Vasariano ci sono altre due curiosità. La prima riguarda l’angusto tratto che corre tutto intorno alla Torre dei Mannelli, alla fine di Ponte Vecchio sul lato dell’Oltrarno. Si tratta del punto più stretto dell’intero passaggio. I Mannelli furono una delle poche famiglie che durante la costruzione di questa struttura riuscirono ad opporsi agli interventi, costringendo Giorgio Vasari a un cambiamento in corsa del progetto. E in effetti il Corridoio Vasariano gira tutto attorno alla torre, come si nota anche dall’esterno. L’altra chicca è l‘affaccio, tramite due finestre con uno spesso vetro anti-incendio, sulla Chiesa di Santa Felicita in Oltrarno: il Corridoio passa proprio davanti alla facciata dell’edificio. I Medici potevano assistere alla messa da questa postazione privilegiata (e protetta).

Corridoio Vasariano Ponte Vecchio

Il costo dei biglietti, come prenotare e visitare il Corridoio Vasariano gratis?

Fino al 2016 questo “passaggio segreto” era difficile da visitare perché di fatto ogni tour era un’apertura straordinaria, quindi era necessaria una lunga trafila burocratica o in alternativa si poteva percorrere la (costosa) via delle agenzie private. Con l’apertura al pubblico del 21 dicembre 2024 il Corridoio Vasariano è visitabile dal martedì alla domenica, con diversi turni dalle 10.15 alle 16.35, e con prenotazione obbligatoria online sul sito ufficiale, pagando un supplemento di 20 euro al biglietto degli Uffizi (il costo totale è quindi di 43 euro).

Esiste però un “trucco” per visitare gratis il Corridoio Vasariano, se si è veloci nella prenotazione. Rientra infatti tra i luoghi gratuiti per tutti la prima domenica di ogni mese, in occasione della Domenica al Museo promossa dal Ministero della Cultura. Anche in questo caso è necessario riservare un posto online. Un fatto che non è passato inosservato: al momento, le prime domeniche del mese sono sold out fino a inizio maggio. Inoltre durante tutto l’anno entrano gratis i bambini e i minori di 18 anni, i disabili e i loro accompagnatori, gli insegnanti e le guide turistiche. Per loro è sufficiente pagare la prenotazione (4 euro a testa).

Vasariano uscita Grotta Buontalenti

Visite guidata al Corridoio Vasariano

I tour si svolgono in gruppi di massimo 25 persone, più due addetti del museo che scortano i visitatori tutto il tempo, uno in cima e uno in fondo al gruppo. Si tratta però di visite accompagnate e non guidate: il personale di sorveglianza non spiega la storia del Corridoio Vasariano ma indica soltanto poche informazioni relative ai punti dove ci si sofferma (ad esempio di fronte ai grandi finestroni al centro di Ponte Vecchio o in corrispondenza della chiesa di Santa Felicita). Per una visita guidata è necessario prenotare un posto anche per la guida professionista, che andrà contattata e pagata dallo stesso visitatore.

Ci sono però delle limitazioni alle prenotazioni: è possibile prenotare contemporaneamente al massimo 5 biglietti con uno stesso account, anche per date diverse. Inoltre, non è possibile accedere con oggetti voluminosi, come valige, trolley, ombrelli di grandi dimensioni, che andranno depositati al guardaroba degli Uffizi. Per recuperarli, una volta finito il tour, sarà necessario tornare indietro da Palazzo Pitti passando dall’esterno. Dopo i lavori di messa in sicurezza il tragitto è accessibile anche ai disabili, grazie a un sistema di ascensori.

Le possibili avversarie della Fiorentina in Conference League

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Vikingur (Islanda)-Panathinaikos Atene (Grecia) e Borac Banja Luka (Bosnia)-Olimpia Lubiana (Slovenia). L’avversaria della Fiorentina negli ottavi della Conference League uscirà fuori da una di queste due sfide dei play off’ i cui accoppiamenti sono stati stabiliti dal sorteggio svoltosi a Nyon nella sede della Uefa. Quello del prossimo 21 febbraio determinerà il lato del tabellone in cui sarà inserita la squadra viola e quindi anche il suo prossimo avversario.

Il prossimo sorteggio il 21 febbraio

La Fiorentina, agli ottavi, affronterà una delle due vincenti degli spareggi che si giocheranno il 13 e 20 febbraio. Quale delle due, lo scoprirà solo dopo il successivo sorteggio del 21 febbraio. L’altra squadra vincente sarà abbinata al Rapid Vienna. Se non ci saranno inciampi nel percorso verso la finale la squadra di Raffaele Palladino potrebbe incontrare il Chelsea, la squadra più temuta e l’unica ad aver vinto tutte e sei le gare della prima fase, in semifinale.

Uber a Firenze, ma per chi usa il taxi cambia poco

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Uber sbarca a Firenze anche con la sua versione taxi: dopo gli Uber Black, le berline nere del noleggio con conducente, il colosso statunitense arriva in città grazie all’accordo con il neonato consorzio itTaxi Firenze che raggruppa una decina di tassisti. L’Italia, infatti, ha proibito il sistema di ride sharing in cui cittadini privati diventano autisti “a chiamata”, tramite all’uso di app (le vetture Uber X, ad esempio). Il colosso della mobilità ha così intrapreso una strada diversa per entrare nel nostro Paese, prima con gli NCC e poi siglando nel maggio 2022 un’intesa con il consorzio nazionale di tassisti ItTaxi: grazie a questa intesa, ad oggi sono 12 le città italiane in cui è presente Uber Taxi, tra cui Milano, Roma e Venezia.

Qual è il costo di una corsa di Uber Taxi a Firenze?

Nei fatti con l’arrivo di Uber a Firenze, per gli utenti dei taxi cambia poco. Non aumentano le auto (e le licenze) a disposizione: semplicemente un gruppo di tassisti è passato da una cooperativa al neonato consorzio. Il nuovo soggetto, guidato da Luca Tani, è itTaxi Firenze, che a sua volta ha siglato un accordo con Uber: sul fronte del costo per chi viaggia non ci sono novità, perché le tariffe sono quelle fissate a livello comunale e che valgono anche per gli altri soggetti (Co.ta.fi 4390 e So.co.ta 4242). Allo stesso modo per le vie della città non si vedranno girare vetture con scritto “Uber” come succede già in alcune località estere, ma le auto del nuovo consorzio saranno marchiate itTaxi. Uber sarà un partner di questo consorzio.

Cosa cambia per gli utenti?

A Firenze è quindi possibile chiamare una vettura tramite l’app ufficiale del consorzio (itTaxi), ma anche attraverso quella di Uber Taxi. Tramite cellulare si può così monitorare sulla mappa l’arrivo dell’auto, controllare i dettagli della corsa (autista, modello della macchina e numero di targa), pagare direttamente via app e lasciare una recensione. Il prezzo visualizzato sull’applicazione è però una stima. “La tariffa finale è determinata dal tassametro e da eventuali supplementi applicabili in base alle tariffe comunali”, viene specificato sul portale di Uber.

“Con l’accordo per Uber Taxi a Firenze proseguiamo un percorso di innovazione – ha dichiarato Loreno Bittarelli, presidente del consorzio nazionale itTaxi in occasione del lancio del servizio – Grazie a questa partnership, consolidata ormai da due anni, mettiamo a disposizione della città e dei suoi visitatori un servizio che valorizza la professionalità dei tassisti italiani, garantendo al contempo standard tecnologici elevati e una mobilità sempre più efficiente e integrata”.

Come si forma il monossido di carbonio in casa e come proteggersi

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Dopo la tragedia della famiglia a Ponte a Ema (Firenze), si riaccendono i riflettori sulle morti in casa provocate da monossido di carbonio e legate all’uso di una stufa (a legna, pellet o a gas) o di una caldaia malfunzionante o in spazi non ventilati. Questo gas viene chiamato “killer silenzioso“, perché inodore e incolore. Ma come si forma il monossido di carbonio, dove si trova e come proteggersi?

Cos’è, dove si trova e come si forma il monossido di carbonio in casa

Il monossido di carbonio (CO) è un gas che si forma dalla combustione incompleta degli idrocarburi presenti in carburanti e combustibili: dunque da dove “esce”? Può essere emesso dai motori a benzina, dai fornelli della cucina, dalle stufe e dalle caldaie non ben funzionanti, dai camini, dai bracieri, dalle lampade a gas, carbone o legno. A essere estremamente pericoloso è l’accumulo di questa sostanza in spazi chiusi o non ventilati: l’intossicazione da monossido di carbonio provoca la morte per avvelenamento di persone e animali. Si accumula nel sangue, bloccando la capacità di trasporto dell’ossigeno.

Scende o sale?

Spesso si confonde il monossido di carbonio con il gas metano: a differenza del primo, il gas metano che si usa nelle cucine di casa viene addizionato con una sostanza dal caratteristico odore pungente. Inoltre il metano di per sé non è tossico, ma la sua combustione non efficiente consuma l’ossigeno presente nell’ambiente e forma dei gas, tra cui l’anidride carbonica e, appunto, il monossido di carbonio. Questo processo avviene anche bruciando combustibili e materiali infiammabili come legna, pellet, benzina, olio e via dicendo.

Il metano è più leggero dell’aria e tende a salire verso l’alto, mentre il monossido di carbonio è leggermente più leggero e questo fa sì che si mescoli con l’aria presente in una stanza.

Come accorgersi di un’intossicazione da monossido di carbonio quando ci si trova in casa

Il monossido di carbonio è un gas subdolo perché non ha un odore specifico, è invisibile all’occhio umano e non causa particolari irritazioni, ma può provocare – se si trova in alte concentrazioni – perdita di coscienza e morte. Può essere difficile infatti cogliere i primi campanelli di allarme.

I sintomi dell’avvelenamento da monossido di carbonio, spiega l’Istituto superiore di Sanità, sono mal di testa, vertigini, debolezza, nausea, vomito, dolori al petto, disorientamento, fatica respiratoria e stato confusionale. Chi dorme o è in stato di ebbrezza rischia di morire prima di percepire i sintomi. In caso di sospetta intossicazione da monossido di carbonio è necessario rivolgersi al 118 e al pronto soccorso.

Come proteggersi dal monossido di carbonio?

Il monossido di carbonio, in concentrazioni “accettabili” tra circa 1 e 4 parti per milione, si trova normalmente in casa, ma è importante evitare tutto ciò che provoca un suo aumento. La prima regola è assicurare un’adeguata ventilazione degli spazi dove sono installate caldaie, stufe e apparecchi di combustione, anche con condotti di scarico in buono stato (come canne fumarie e camini) in modo che il tiraggio porti il gas verso l’esterno e non determini un reflusso nei locali di casa.

In particolare è raccomandato effettuare una regolare manutenzione della caldaia, degli impianti di riscaldamento, delle canne fumarie dei camini, incluso il controllo dei fumi, rivolgendosi a personale specializzato. Inoltre non bisogna utilizzare forni o fornelli per riscaldare casa e non usare bracieri in spazi chiusi o con cattiva combustione. I vigili del fuoco, nel loro vademecum, consigliano di arieggiare sempre i locali con camini o stufe accese (una presa d’aria o una finestra lasciata leggermente aperta), per evitare che si formi e si accumuli di monossido di carbonio.

Per prevenire l’intossicazione da monossido di carbonio, è utile anche controllare il colore della fiamma degli apparecchi di combustione a gas: se è blu, il gas sta bruciando in modo corretto; se è giallo, arancione o rosso, la combustione è incompleta ed è possibile il rilascio di monossido di carbonio. In commercio si trovano rilevatori di monossido di carbonio, la cui installazione è obbligatoria per legge nelle abitazioni destinate agli affitti brevi.

La Fiorentina pareggia col Vitoria Guimaraes e accede direttamente agli ottavi di Conference League

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La Fiorentina pareggia 1-1 sul campo del Vitoria Guimaraes e si garantisce l’approdo diretto agli ottavi di Conference League grazie ad un gol di Mandragora nella parte finale della partita. I viola sono terzi al termine di questa prima fase dietro al Chelsea primo e proprio dei portoghesi secondi. La Fiorentina non dovrà giocare a febbraio e sarà impegnata direttamente negli ottavi il 6 ed il 13 marzo. Se non ci saranno inciampi è probabile una sfida col Chelsea in semifinale oppure direttamente in finale. Palladino schiera Terracciano in porta e rispolvera Martinez Quarta, Mandragora a centrocampo e Kouamé in attacco.

La partita

Fiorentina meno intraprendente in Portogallo. Gara difficile contro una buona squadra che prende subito l’iniziativa e ci prova in attacco con maggiore voglia e cattiveria. Al 33’ c’è un’uscita errata di Comuzzo che sbaglia in fase di impostazione favorendo Kaio Cesar che, involatosi sulla destra, mette un pallone in area per Gustavo Silva che segna l’1-0. La Fiorentina non riesce a reagire e soffre il pressing del Vitoria almeno fino al 65’ quando Kean riesce a liberarsi ed a tirare addosso al portiere lusitano Varela. È poi Beltran a provarci ed a creare i presupposti per il pareggio. All’87’ azione manovrata di Gosens per Dodò che effettua un traversone e Mandragora è bravo ad approfittare di una respinta non perfetta di Varela ed a siglare il gol che vale l’1-1 e il terzo posto in classifica.

L’allenatore

Soddisfatto mister Raffaele Palladino. “L’obiettivo era quello di entrare nelle prime otto. Siamo molto soddisfatti, devo ringraziare la squadra per questo percorso europeo. Stasera non era facile, sono contento di chi è entrato e di chi ha giocato dall’inizio. Al di là della posizione in classifica era importante evitare il turno di febbraio, almeno abbiamo più tempo per allenarci e meno partite da giocare: per noi è importante. Non rimprovero niente ai miei, oggi abbiamo affrontato una buona squadra, temibile in casa. Ci hanno sporcato le giocate, non era semplice. Nel secondo tempo chi è entrato ha dato energia, quello che ho chiesto. Abbiamo avuto diverse occasioni – continua Palaldino – e questa partita ci farà crescere, abbiamo un gruppo giovane. Avevamo preparato la partita in un modo, abbiamo modificato qualcosa, nel secondo tempo, con i terzini, i centrocampisti e le ali. Non è demerito della squadra, ho sbaglio io qualcosa. Abbiamo cercato di dare una mano a tutti nell’intervallo. Nella ripresa siamo andati meglio”.