venerdì, 15 Agosto 2025
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CONSEGNATA A FIRENZE “LA CHIAVE DELL’AMICIZIA” DELL’UNIONE ALLA BALICH WORLDWIDE SHOWS PER L’IDEAZIONE DELL’ALBERO DELLA VITA

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“Questo è per noi un premio importante, ed è un onore riceverlo. Siamo lusingati che sia arrivato da un’associazione prestigiosa come la Unione Imprese Storiche Italiane, da aziende dotate di straordinaria longevità che sanno come fare i prodotti e anche come farli bene. L’Albero della Vita ha avuto una gestazione complessa, e un risultato finale che nemmeno noi ci aspettavamo. Noi non abbiamo voluto realizzare un’opera d’arte, ma una macchina scenica che raccontasse precise idee e valori attraverso un linguaggio emotivo”.

 

Queste le parole di Simone Merico, vicepresidente della Balich Worldwide Shows (società che ha ideato l’Albero della Vita), nel suo discorso di ringraziamento seguito alla consegna de “La Chiave dell’Amicizia” 2015 della Unione Imprese Storiche, avvenuta a Palazzo Incontri Firenze. Quest’anno il riconoscimento è stato attribuito alla Balich Worldwide Shows per “aver contribuito, tramite l’ideazione dell’Albero della Vita, a realizzare un simbolo unico dell’eccellenza italiana e del Made in Italy, e nel quale si riconoscono pienamente le nostre Imprese Storiche, con le loro radici, le loro tradizioni, le loro aspirazioni etiche e culturali, la loro sfide future”.

 

“Le  imprese storiche si identificano fortemente nell’Albero della Vita – ha detto Eugenio Alphandery, presidente dell’associazione che oggi abbraccia 48 brand ultracentenari – perché le nostre tradizioni sono come le radici dell’Albero e le nostre innovazioni radiose come i suoi rami. E’ un premio che abbiamo voluto assegnare a coloro che sono stati geniali nell’ideare un vero simbolo del Made in Italy”.

Un santo chiamato Firenze (piazza San Firenze)

L’antichissimo toponimo attribuito all’irregolare e bislunga Piazza San Firenze sin dal 1174 deriva il nome dall’antica chiesa dedicata a San Fiorenzo, da subito ribattezzata dai fiorentini in San Firenze. Essa sorse dove nei primissimi secoli dell’era cristiana, i legionari romani avevano eretto un tempio dedicato a Iside il cui culto, portato dall’Oriente, si era diffuso assai rapidamente vedendo in tale deità l’immagine della madre soccorritrice e liberatrice dai mali e dalle sofferenze.

Fiorenzo era un soldato romano passato al Cristianesimo e per questo martirizzato e ricordato nel calendario il 30 Dicembre, penultimo giorno dell’anno. La sua chiesa venne demolita e sostituita nel Seicento con una nuova dedicata a San Filippo Neri, restando però il nome di San Firenze alla piazza ed al grande convento di stile barocco dei padri Filippini, che dal 1880 è stato sede del Tribunale, ora trasferito nel rione di Novoli nel nuovo Palazzo di Giustizia. Sulla Piazza di San Firenze si erge l’elegante Palazzo Gondi, uno dei più pregevoli ed antichi della città. La maestosa dimora della famiglia fu realizzata su progetto di Giuliano da Sangallo alla fine del XV secolo, con tre portali ad arco, dalle eleganti cornici incastonate nel rustico bugnato.

Ricercati particolari, che decorano il palazzo, sono le campanelle e gli anelli porta torce in ferro battuto, che si notano pure a lato delle finestre dei due piani superiori. Nell’adiacente Via de’ Gondi, già Sdrucciolo della Dogana, da un altro ingresso al palazzo si accede al grazioso cortile con al centro un’elegante fontana rinascimentale in marmo con la scritta latina PRIVILEGIUM ACQUAE DUCIS A MAGNO DUCE CONCESSIO. Quest’acqua, infatti, era stata concessa dal duca Cosimo I alla famiglia Gondi, quando fece costruire l’acquedotto per alimentare la fontana del Biancone che scaturiva dalla Fonte alla Ginevra nei pressi di Porta San Giorgio, che arrivava addirittura alla Piazza del Granduca (oggi della Signoria). Con una breve deviazione all’altezza di Palazzo Vecchio, per mezzo di una modesta conduttura, l’acqua zampillò anche nella fontana dei Gondi. Nell’androne del palazzo contrassegnato con l’attuale numero civico 2, si trova un’epigrafe posta a ricordo di una vecchia casa dell’Arte dei Mercatanti, andata distrutta per costruire il Palazzo Gondi, in cui visse per alcuni anni Leonardo da Vinci e dove, almeno si dice, in quelle stanze dipingesse la Gioconda. Questa l’epigrafe:

LEONARDO DA VINCI
VISSE LA BENEAUGURATA GIOVINEZZA
IN UNA CASA DELL’ARTE DEI MERCATANTI
CHE DA GIULIANO GONDI FU COMPRATA E DISFATTA NEL MURARE QUEESTO PALAZZO
AL QUALE DANDOSI PERFEZIONE NEL MDCCCLXXI IL COMUNE E IL SIGNORE CONCORDI VOLLERO CHE LA MEMORIA DI TANTO NOME
AL NOBILE E VAGO EDIFICIO CRESCESSE DECO

Ritornando a parlare di San Fiorenzo, i fiorentini, come per incanto e senza nemmeno scomodare l’anagrafe, lo ribattezzarono subito San Firenze, quasi a volerlo identificare con la città. In effetti è un santo poco conosciuto, e il suo ricordo sarebbe indubbiamente scomparso nel corso del tempo, se non fosse rimasto legato al nome della nostra città che, come questa cambiò il nome latino di Florentia in quello di Firenze, così anche San Fiorenzo divenne San Firenze. Nell’iconografia il santo viene rappresentato con una rapa in mano quale attributo che lo contraddistingue. Il rotondeggiante tubero, ortaggio di largo consumo popolare durante l’inverno perché è l’ultimo raccolto dell’anno nell’orto ormai spoglio, coincide a ragion veduta con la festività del santo celebrata, come già detto, il 30 Dicembre. Il Giamboni, nel suo Diario Sacro, ci fa sapere che in quel giorno nella chiesa di San Firenze:

…vi sta esposto un Dito di detto Santo e vi si dispensano le Rape Benedette

Infatti, a Firenze in quella ricorrenza, si usava mangiare “per benedizione” una minestra di riso in brodo con pezzetti di rapa e salsicce: tale pietanza era detta “la minestra delle tre R” in quanto composta di riso, rape e rocchi di salsiccia. Sempre a proposito della rapa va detto infine, che pure il suo succo era conosciuto ed apprezzato perché indicato quale rimedio per i geloni, ovvero le conseguenze del freddo che arrossava mani e piedi, specialmente degli adolescenti, provocando bruciori e ulcerazioni.

Cft, nuova sede a Pontedera

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Il Gruppo Cft trova casa a Pontedera: è stata inaugurata ieri la nuova sede dell'impresa leader nazionale nel settore della logistica integrata, con oltre 2.500 soci e 4.500 addetti. Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte il presidente della Regione Enrico Rossi, il sindaco di Pontedera Simone Millozzi e il presidente del Gruppo Cft Leonardo Cianchi.

Amministrazione, laboratori e magazzini

La nuova sede si trova in via del Chiesino 1/3, poco lontano dal centro cittadino di Pontedera. L'immobile, al cui interno fino a qualche anno fa sorgeva un magazzino di Unicoop Firenze, ospiterà funzioni e attività di Cft precedentemente situate a Cascina, in una struttura divenuta con il tempo insufficiente a soddisfare le crescenti esigenze di spazio richieste dalle attività del Gruppo. In particolare, circa 500 metri quadrati appena ristrutturati saranno adibiti a uffici amministrativi, altrettanti saranno impiegati come laboratori operativi. Si aggiungono 6mila metri quadrati di magazzini, già in uso da tempo per servizi logistici.

La nuova sede diventerà il quartier generale per tutte le attività che Cft svolge sul territorio della provincia di Pisa e sulla Costa nei campi della logistica, dell'ambiente e del facility management (gli ultimi due settori forti della fusione con la storica cooperativa di servizi di Cascina l'Arca avvenuta nel 2014): in totale 150 cantieri attivi che ogni anno valgono complessivamente un fatturato di 90 milioni di euro, al servizio di clienti di spicco come Geofor, l'Aeroporto di Pisa, Unicoop, Pam, Conad e molte amministrazioni pubbliche del territorio.

La nuova sede in numeri

In pratica, la centrale di Pontedera sarà il punto di riferimento per le 1.350 persone, tra soci e addetti di Cft, che ogni giorno effettuano nelle province di Pisa e Livorno un'ampia gamma di prestazioni che vanno, per fare solo qualche esempio, dalla raccolta dei rifiuti porta a porta al loro conferimento in discarica, dalle attività di pulizia e di igiene fino al trasporto, alla movimentazione e allo stoccaggio merci.

Nel dettaglio, sono 500 i lavoratori di Cft impiegati nel pisano e sulla Costa nei cantieri dell'ambiente e dell'ecologia che valgono al Gruppo 20 milioni di euro di fatturato annuo. 450 sono invece gli addetti del facility, un settore del valore di 16 milioni di fatturato, in cui si rileva un'ampia presenza femminile, quasi il 60%. Altre 400 persone, infine, sono impiegate nella Logistica integrata, che da sola vale ben 54 milioni di euro di fatturato annuo. In questo ambito si registra una prevalenza di operatori immigrati, oltre il 50%, in linea con il carattere multiculturale e multietnico che da tempo fa parte del Dna di Cft.

“Siamo felici di mettere su casa a Pontedera – dice il presidente del Gruppo Leonardo Cianchi – una realtà con una tradizione di rilievo dal punto di vista produttivo ed industriale e strategica per la posizione. La nuova centrale operativa del Gruppo, più grande e funzionale, ci consentirà di rendere ancora migliore il lavoro che svolgiamo quotidianamente al servizio del territorio con professionalità e qualità”.

La nuova casa di Pontedera farà inoltre da supporto a tutte le altre attività che il Gruppo Cft sta radicando sempre più nella vicina città di Livorno, come la società di smaltimento amianto Seal, l'agenzia marittima e di trasporto multimodale Mito, l'azienda di ortofrutta Csc e la storica cooperativa di pescatori Santa Maria Assunta. Nella vecchia sede di Cascina resterà invece l'officina che si occupa delle riparazioni dei mezzi di Cft.

“La cooperazione – dice il presidente della Regione Enrico Rossi – è cresciuta anche durante la crisi economica, il che la dice lunga su come questa forma di imprenditoria possa essere una soluzione anche per il futuro”. “Spetta alla Regione – aggiunge – rafforzare le infrastrutture a servizio di realtà come questa. E’ ciò che stiamo facendo con investimenti nei sistema ferroviario, in quello portuale e negli aeroporti, come ci chiedono soprattutto gli imprenditori più vocati all’export. La Regione intende sviluppare il sistema infrastrutturale toscano perché faccia da attrazione agli investimenti”.

“Ci sono molti motivi per esprimere soddisfazione oggi – dice il sindaco di Pontedera Simone Millozzi – Innanzitutto perché si apre la nuove sede di una azienda con numeri e dimensioni importanti, una realtà che rappresenta un segnale di fiducia nella ripresa e nel futuro. Si riqualifica inoltre un'area della città che con gli anni è rimasta in disuso, e speriamo che l'esperienza di CFT apra le porte ad altre possibili occasioni di insediamento più avanti. Si festeggia inoltre un'azienda che nasce dalla fusione di due cooperative storiche, Cft e l'Arca, che hanno capito che oggi i problemi non si affrontano da soli. La loro è una sfida che può dare nuovo lavoro, nuova produttività e nuova competitività a tutto il territorio”.

Fiorentina, c’è di nuovo il Tottenham

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Sarà il Tottenham l'avversaria della Fiorentina nei sedicesimi di finale di Europa League, proprio come l'anno scorso. Così ha deciso il sorteggio che si è svolto oggi a Nyon, in Svizzera. Gara di andata al Franchi il 18 febbraio, ritorno il 25 febbraio a White Hart Lane, Londra.

ancora una volta Viola contro Spurs

La sorte ha voluto mettere di fronte ancora una volta i Viola e gli Spurs, già avversari nel febbraio 2015, anche in quel caso per i sedicesimi di finale ma a campi invertiti. Un precedente che la Fiorentina spera di replicare: all'andata finì 1-1 grazie al gol di Basanta che rispose al vantaggio degli inglesi, al ritorno il memorabile 2-0 firmato Gomez e Salah. Tre gol firmati da altrettanti marcatori che oggi non vestono più la maglia viola.

Sorteggio non particolarmente benevolo (ma poteva andare peggio) per la Fiorentina, inserita in seconda fascia dopo aver superato il girone I al secondo posto dietro al Basilea. Il Tottenham ha invece vinto il raggruppamento J con 13 punti guadagnando la prima fascia nel sorteggio. La formazione inglese di oggi, peraltro, appare meno forte di quella della passata edizione, pur trattandosi sempre dell'attuale quinta forza in Premier League.

Le altre sfide

Gli altri accoppiamenti estratti dall'urna: Valencia (Spa)-Rapid Vienna (Aut); Borussia Dortmund (Ger)-Porto (Por); Fenerbahce (Tur)-Lokomotiv Mosca (Rus); Anderlecht (Bel)-Olympiacos (Gre); Midtjylland (Dan)-Manchester United (Ing); Augsburg (Ger)-Liverpool (Ing); Sparta Praga (R. Ceca)-Krasnodar (Rus); Galatasaray (Tur)- Lazio (Ita); Sion (Svi)-Braga (Por); Shakhtar Donetsk (Ucr)-Schalke (Ger); Marsiglia (Fra)-Athletic Bilbao (Spa); Siviglia (Spa)-Molde (Nor); Sporting Lisbona (Por)-Bayer Leverkusen (Ger); Villarreal (Spa)- Napoli (Ita); St. Etienne (Fra)-Basilea (Svi).

Fiorentina in affanno, la Juventus vince nell’ultimo quarto d’ora

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Brutta sconfitta per la Fiorentina allo Juventus Stadium. Un pareggio gettato al vento negli ultimi 15 minuti. I bianconeri, alla sesta vittoria consecutiva, escono alla distanza su una squadra viola poco decisiva sotto rete: 16 i tiri in porta per la Juve, solo 6 per i viola. Tatarusanu colpevole sui primi due gol subiti ma un po’ tutta la squadra ha giocato ben al di sotto della sufficienza. Incomprensibile per molti la scelta di Paulo Sousa di concentrare solo negli ultimi dieci minuti i tre cambi quando la Fiorentina era già sotto 2-1. Allegri sceglie Buffon in porta; Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa; Marchisio, Pogba e Khedira a centrocampo; Evra e Cuadrado sulle fasce; Dybala e Mandzukic in attacco. La Fiorentina risponde con Tatarusanu tra i pali; Tomovic, Rodriguez e Astori nel pacchetto arretrato; centrocampo con Badelj, Borja Valero e Vecino; Marcos Alonso e Bernardeschi sulle corsie esterne; Ilicic ad agire dietro Kalinic.

 

Primo tempo

 

Sicuramente molto meglio la Fiorentina nei primi 45 minuti. Dopo pochi secondi Bernardeschi si procura un calcio di rigore. Chiellini entra male sulla caviglia del numero 10 viola. Orsato dopo un conciliabolo decide per la massima punizione che Ilicic trasforma. Al 6’ arriva subito il pareggio. Sul cross di Evra in area Cuadrado colpisce di testa e beffa Tatarusanu, colpevolmente fuori dai pali, con un pallonetto. La Fiorentina, stordita, prova a fare la partita ma i bianconeri sono più concreti. Al 13’ Dybala, con una magia, per poco non porta in vantaggio la Juve; ma la sua conclusione è debole. Al 23’ punizione di Ilicic dai venticinque metri ma colpisce la barriera. Poi Cuadrado riparte in contropiede, ma viene bloccato proprio dallo sloveno. Al 27’ Pogba serve Evra che crossa per Mandzukic ma l’attaccante bianconero manca l’appuntamento e la difesa viola allontana. Al 29’ Borja Valero e Alonso orchestrano un’azione sulla sinistra, lo spagnolo però frana su Cuadrado in ripiegamento commettendo fallo. Per Orsato non ci sono gli estremi per il rigore. Al 36’ ci prova Pogba ma la palla finisce altissima, sopra la traversa. Si va al riposo sul risultato di parità.

 

Secondo tempo

 

La Fiorentina cala vistosamente nella ripresa. La Juve aumenta il ritmo e si fa subito vedere al 58’. La sfera arriva sui piedi di Evra che effettua un cross per Dybala ma il tiro, di prima intenzione, dell’argentino finisce a lato. Sempre Dybala ci riprova al 63’ su punizione ma la sfera viene deviata dalla difesa. La Fiorentina non incide più. La Juve ci crede. Al 75’ Mandzukic finalizza una progressione di Dybala infilando, senza pietà, Tatarusanu. Sul primo tiro dell’argentino il portiere viola non trattiene favorendo il croato. E’ il 2-1 per i bianconeri. Tatarusanu si riscatta dopo un minuto su un colpo di testa di Sturaro. Nel recupero chiude la partita Dybala. L’argentino approfitta di un errore viola, salta Tomovic e deposita alle spalle di Tatarusanu. E’ il 3-1 definitivo.

 

L’allenatore

 

Il commento di Paulo Sousa a fine gara è, comunque, positivo per la Fiorentina. “Come prevedibile abbiamo trovato una Juventus forte difensivamente, ha provato a pressarci alto senza riuscirci. Quando non hai profondità offensiva e un centrocampo forte contro hai delle difficoltà. I nostri sogni devono essere sempre uguali. Venire allo Stadium – conclude Sousa – con questa personalità non è facile. Dobbiamo giocare a calcio ed essere consapevoli di chi abbiamo davanti e di chi siamo noi. Sono contento e fiero, mi sono divertito a veder giocare la mia squadra”.

Sci e iniziative, via alla stagione della neve in Toscana

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Via alla stagione della neve in Toscana. Dopo la prima apertura degli impianti all'Abetone, nell'ultimo fine settimana di novembre, e nell'attesa, soprattutto da parte di operatori e appassionati, dell'arrivo della neve con la N maiuscola, Regione, Toscana Promozione e Comuni toscani mete del turismo invernale mettono a punto un sistema di promozione e sostegno per consentire ai comprensori sciistici della regione di modernizzarsi, valorizzarsi e attrarre un numero sempre maggiore di sciatori e turisti.

Le iniziative sono state presentate oggi a Palazzo Strozzi Sacrati dall'assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo, dal dirigente del settore turismo di Toscana Promozione Alberto Peruzzini e dai sindaci di Abetone Giampiero Danti e di Abbadia San Salvatore Fabrizio Tondi.

il bando

Il primo strumento messo a disposizione da parte della Regione – viene spiegato – è un bando da 150mila euro per progetti di miglioramento, ammodernamento e adeguamento degli impianti e di messa in sicurezza delle piste. “La dotazione finanziaria complessiva – ha spiegato Ciuoffo – è di mezzo milione di euro ma la disponibilità attuale è di 150mila euro. Dopo aver ricevuto le domande confidiamo di dare una risposta a tutte”. Il bando, che sarà pubblicato sul Burt nei prossimi giorni, sarà aperto dal giorno successivo alla pubblicazione fino al 22 gennaio 2016.

le iniziative

Per quanto riguarda le iniziative promozionali, da segnalare il bollettino neve realizzato in collaborazione con Toscana Promozione, Uncem e Federfuni Toscana e trasmesso fino a marzo ogni venerdì alle 7.30 su Buongiorno Regione e alle 14 durante il notiziario del Tgr. Oltre a situazione neve, apertura impianti e stato delle piste, spazio anche alla viabilità e ai principali appuntamenti, agonistici e non, in programma nelle diverse località.

“Il piano promozionale per la prossima stagione neve in Toscana – ha detto Peruzzini – prevede anche una presenza sui circuiti radiofonici regionali di Umbria e Lazio, oltre che un presidio sulle principali piattaforme online sia di settore che generaliste. La nostra campagna è pronta a partire fin da i prossimi giorni. Aspettiamo con ansia la prima nevicata importante e l'apertura di tutti gli impianti e puntare quindi ad una stagione lunga che possa estendersi fino alla prossima Pasqua”.

l'offerta

“La Toscana – aggiunge Ciuoffo – può contare su un'offerta turistica invernale che non ha niente da invidiare ad altre regioni. Piste e strutture ricettive di qualità possono soddisfare le esigenze degli sportivi ma anche delle famiglie. Sulla montagna la Regione investe da anni per poter offrire servizi agli abitanti e ai turisti tutti i giorni dell'anno perché in ogni stagione possa essere vissuta e apprezzata. La sua valorizzazione è una delle priorità del mio mandato”.

il sistema neve

Il sistema neve della Toscana è un complesso articolato di grandi comprensori e stazioni più piccole: Abetone e Doganaccia di Cutigliano sull'Appennino pistoiese, Amiata sull'omonimo monte, Casone di Profecchia, Passo Radici e Careggine in provincia di Lucca e infine Zum Zeri in Lunigiana.

Juventus-Fiorentina, scocca l’ora della ”partitissima”

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L’attesa sta per finire, il fischio d’inizio della “partitissima” si avvicina. Domenica sera, a Torino, andrà in scena il match tra Juventus e Fiorentina. Una partita che non è come le altre, e per la quale l’attesa è sempre maggiore.

la sfida

Quest’anno in modo particolare, per tutta una serie di motivi. Primo dei quali, il fatto che questa volta, al fischio d'inizio, sarà la Fiorentina a guardare i rivali dall’alto verso il basso, grazie a un vantaggio in classifica di 5 punti.

la classifica

Nell’ultimo turno di campionato, i viola hanno riagganciato il secondo posto, scavalcando il Napoli e continuando a veleggiare nelle zone altissime della classifica. In settimana è poi stata la volta dell’Europa League, con la squadra di Sousa che si è qualificata per i sedicesimi di finale.

juventus

E ora (finalmente) la testa può andare tutta alla gara di domenica sera, attesa come e più di sempre da tutti i tifosi viola. Che non dimenticano alcune delle ultime “imprese” realizzate recentemente dai loro beniamini proprio contro i bianconeri e che ora alla squadra di Paulo Sousa chiedono un altro regalo. Dopotutto, Natale è davvero vicino.

La Fiorentina non brilla ma vince e accede ai sedicesimi di finale

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Vittoria di misura mostrando un gioco non scintillante ma per la Fiorentina era importante passare il turno in Europa League. Il successo, contro il Belenenses, è arrivato grazie ad una rete di Babacar, che, come Marcos Alonso, colpisce anche una traversa. La grande novità proposta da Paulo Sousa è la coppia d’attacco composta Babacar e Giuseppe Rossi. Sugli esterni Gilberto e Pasqual, Badelj  in mediana accanto a Verdu e Borja Valero. In difesa Tomovic, Astori e Alonso. Tra i pali Sepe al posto di Tatarusanu. Suarez ancora in panchina. Sa Pinto schiera Sturgeon unica punta con il supporto degli esterni Leal e Sousa. A centrocampo Afonso, Pinto e Martins, retroguardia a quattro con Ferreira, Silva, Dias e Amorim. Ventura tra i pali.

 

Primo tempo

 

Gara avara di emozioni. Il Belenenses parte baldanzoso ma è poi la Fiorentina a prendere in mano le redini della partita ed a imporre i propri ritmi di gioco. Al 25’ gran tiro dalla distanza di Marcos Alonso che Ventura devia in corner. Passa un minuto e Babacar riceve un’interessante palla da calcio d’angolo ma il senegalese impatta di testa all’altezza del primo palo, traversa piena. Al 38’ azione tutta di prima di Giuseppe Rossi che scambia con Verdù e apre su Pasqual, cross basso ma la palla finisce fuori. Al 42’ è sempre Pepito a costruirsi lo spazio per colpire dal limite dell’area ma la sua conclusione finisce di un soffio sopra la traversa. Si va al riposo a reti bianche.

 

Secondo tempo

 

La ripresa si apre subito con Rossi ancora protagonista. L’attaccante riceve da Babacar e calcia, Verdù è sulla traiettoria e respinge la conclusione. Al 48’ l’occasione più ghiotta dei portoghesi la crea Astori. Il difensore sbaglia completamente un cross di Sturgeon da sinistra, Sepe compie un miracolo schizzando con un bel colpo di reni, poi Andre Sousa spreca clamorosamente a porta sguarnita.  Al 54’ sugli sviluppi di un corner Alonso impatta il legno colpendo di testa all’altezza del primo palo. Al 67’ Babacar viene imbeccato da Verdù, rientra sul destro e con un diagonale non lascia scampo a Ventura. All’85’ Tiago Ciero, entrato da poco al posto di Sturgeon impatta di testa a centro area ma Sepe para. Ci prova di nuovo Babacar al 91’ prima del fischio finale.

 

L’allenatore

 

Paulo Sousa ha commenta la vittoria sul Belenenses ma ha anche parlato della gara di domenica a Torino contro la Juventus. “Calcoli non ne faccio, cerco di puntare su tutti, anche nelle partite più importanti come quella di stasera. Noi tutti viviamo di emozioni, e partite come quelle della Juve sono sempre emozionanti”. Sul sorteggio di lunedì Sousa si sbilancia. “E’ sempre bello incontrare grandi squadre come può essere il Manchester United, ma competizioni come questa vanno a momenti, possono essere migliori o peggiori, sono partite diverse e per questo sono soddisfatto  per il passaggio del girone, ora vediamo chi troviamo al sorteggio. Mi affascina l’ambiente inglese. Vogliamo competere con tutti e saremo competitivi”.

ALL’ALBERO DELLA VITA, SIMBOLO DEL MADE IN ITALY LA ‘CHIAVE DELL’ AMICIZIA’ 2015 DELLA UNIONE IMPRESE STORICHE

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Una macchina scenica che rappresenta una testimonianza storica dell’eccellenza del saper fare, una scultura moderna capace di rendere eterni i valori più forti del Made in Italy. All’Albero della Vita, vero simbolo di Padiglione Italia al recente Milano Expo, e alla società che lo ha ideato, la Balich Worldwide Shows, l’Unione Imprese Storiche Italiane conferirà quest’anno la Chiave dell’Amicizia 2015, riconoscimento che dal 2006 viene attribuito “un personaggio o ad un rappresentante di una Istituzione che abbia acquisito particolari meriti con il lavoro, sia nella sfera culturale, che civile, sociale ed economica, e che abbia lasciato prezioso sedimento e illuminato senso di progresso”.   

 

La cerimonia di consegna si svolgerà venerdì prossimo (ore 19.45) a Palazzo Incontri Firenze, nel corso del tradizionale Convivio d’Inverno organizzato dall’Unione Imprese Storiche Italiane, associazione nata nel 2002 a Firenze e che oggi abbraccia 48 brand ultracentenari di Toscana, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, un patrimonio imprenditoriale con oltre 10.000 anni di storia. A ritirare il riconoscimento dalle mani del presidente dell’Unione Eugenio Alphandery sarà Simone Merico, vicepresidente della Balich Worldwide Shows.

 

Nelle precedenti edizioni la Chiave dell’Amicizia è stata conferita al soprintendente del Polo Museale Fiorentino Antonio Paolucci (2006), al direttore dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza Paolo Galluzzi (2007,) al membro dell’Executive Board della Banca Centrale Europea Lorenzo Bini Smaghi (2008), alla presidente dell’Accademia della Crusca Nicoletta Maraschio (2009). Nel 2010, in occasione del decennale della nascita dell’Unione, sono stati insigniti con la “La Chiave dell’Amicizia” il costituzionalista Enzo Cheli (presidente del Gabinetto Vieusseux), l’architetto Francesco Gurrieri (preside dell’Università Internazionale dell’Arte) e l’imprenditrice Antonella Mansi (presidente di Confindustria Toscana). Nel 2011, per il 150° dell’Unità d’Italia, il Prefetto di Firenze Paolo Padoin; nel 2013 l’imprenditore Marco Bartoletti della BB di Calenzano e nel 2014 il fisico nucleare pisano Franco Cervelli.

Un Natale in salsa messicana al Tepidarium, torna la cena di Noi per Voi

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Chili, tacos e tortillas: non sarà il più classico dei menù di Natale ma il gusto è assicurato. Quarta edizione per la cena di Natale di Noi per Voi onlus, che ha scelto ancora una volta il Tepidarium del roster e la cucina messicana per il suo tradizionale appuntamento festivo. L'appuntamento è per sabato 11 dicembre alle 19.30.

Il Messico in via Bolognese

La serra ottocentesca sarà illuminata e addobbata per ricreare l'atmosfera del caldo Messico. La serata inizierà con un aperitivo per poi continuare, dopo il discorso del presidente Pasquale Tulimiero, con una cena a sedere durante la quale verranno serviti piatti ispirati alla tradizione messicana.

Tra clown e jazz

L’intrattenimento sarà a cura di gReY the Mime, mimo, clown e performer internazionale – con Cirque du Soleil a New York, performer ad Art Basel nel 2012- special guest e presentatore in collaborazione con alcuni artisti dell’Associazione OpenArt provenienti dall'America Latina. La serata proseguirà con un dj set a cura di Ghiaccioli e Branzini che, partendo da una base di musica elettronica, spazierà dal blues, al jazz e alla musica folk.

Il ricavato della cena di beneficenza servirà a finanziare un progetto di finanziamento per l’acquisto di apparecchiature di alta tecnologia per il “Laboratorio di ricerca oncoematologica” del Centro di eccellenza di oncologia ed ematologia pediatrica dell'Ospedale Meyer.