lunedì, 23 Dicembre 2024
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La Cappella Brancacci sarà restaurata ma non chiuderà al pubblico

Il pubblico potrà godere degli straordinari dipinti di Masaccio e Masolino in maniera del tutto inedita e irripetibile: i ponteggi saranno posizionati in modo da consentirne la salita

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La Cappella Brancacci, il gioiello a Firenze contenuto nella chiesa del Carmine che fa parte dei musei civici della città, sarà restaurata ma non chiuderà e il pubblico potrà approfittare dei ponteggi necessari ai lavori per poter ammirare per la prima volta a distanza ravvicinata i capolavori di Masaccio e Masolino e per ‘guardare negli occhi’ i protagonisti degli affreschi, come Adamo ed Eva tentati dal serpente e poi cacciati dal Paradiso.

Ammirare la Cappella dai ponteggi

Il programma di ricerca e valorizzazione è stato messo a punto da Comune, Soprintendenza, Cnr-Ispc di Firenze, Opificio e la Fondazione statunitense Friends of Florence, in compartecipazione con Jay Pritzker Foundation. Lunedì 29 novembre la Cappella chiuderà al pubblico per il montaggio dei ponteggi: i lavori di restauro dureranno un anno. Tuttavia i visitatori potranno tornare a visitare l’area: questo perché i ponteggi saranno posizionati in modo da consentirne la salita ed è prevista anche la realizzazione di uno speciale ascensore per far accedere le persone disabili.

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Il protocollo ha la durata di tre anni: prevede interventi di analisi e monitoraggio a cura della Soprintendenza, con il coinvolgimento del Cnr. Dopo partirà il restauro vero e proprio, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure.

Il restauro è stato reso necessario in seguito al ‘check up’ del novembre 2020, momento in cui erano emersi alcuni fenomeni di deterioramento del ciclo pittorico.

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Una maniera inedita di godere dei dipinti

Il sindaco di Firenze Dario Nardella (che ha anche la delega alla cultura dopo l’addio di Tommaso Sacchi) ha affermato che “non potevamo chiudere la Cappella Brancacci tanto a lungo, soprattutto dopo il prolungato periodo di lockdown per i nostri musei a causa del Covid. Grazie a questa soluzione sarà possibile continuare a visitarla e a godere degli straordinari dipinti in maniera del tutto inedita e irripetibile”. La Cappella fu fondata dalla famiglia Brancacci nel tardo Trecento; si deve al ricco mercante Felice Brancacci la commissione nel 1423 degli affreschi con le storie di San Pietro. Adesso i visitatori potranno ammirarla in modo totalmente inedito.

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