Trentadue opere di piccole e grandi dimensioni e 24 elementi del celebre esercito di Terracotta, dislocate fra l’ex chiesa della SS. Annunziata destinata dal Comune di Cetona alla valorizzazione delle arti contemporanee con maggiore attenzione a quelle rappresentative della nostra regione e l’Impression, promotrice dell’iniziativa, sono le porte della fantasia attraverso cui l’artista toscano ci introduce in un universo incantato dove tutto è possibile.
Ghelli, pittore fiorentino di fama internazionale, protagonista nell’Agosto scorso della realizzazione del Palio di Siena, che ha fatto seguito a numerosi altri eventi ed esposizioni in Italia e all’estero: Francia, Stati Uniti, Australia, Germania, Belgio, Giappone, Grecia, Spagna e Portogallo, espone a Cetona il suo famoso “Esercito di terracotta”. Ispirato all’esercito cinese di X’Ian è composto da busti femminili, alti circa 70 centimetri e tutti diversi l’uno dall’altro, con incisioni e, in altorilievo, segni e simboli della sua pittura: colline, gocce fertili, alberi,case, i pesci delle sue “migrazioni” oppure parole, frasi, frammenti di poesie.
Chiari segni di come, per l’autore, le battaglie si combattono con la cultura. “La libertà viaggia insieme alla conoscenza e al sapere, l’arte è segnale, denuncia ma anche gioia e speranza”, spiega Ghelli Tra i lavori su tela esposti spiccano 10 opere di grande formato sul tema delle celebri “Porte della fantasia” provenienti dalla personale tenuta, nella scorsa primavera, in Sala d’Arme di Palazzo Vecchio a Firenze. L’artista fiorentino ci propone dipinti dove i confini si disgregano sotto e sopra le sue porte, dove il passaggio si trasforma, semplicemente, in un luogo mentale che disinibisce la creatività diventando propulsore di coscienti illusioni.
La mostra, patrocinata del comune di Cetona, dalla pro loco e dall’associazione Lionello Balestrieri, è organizzata dalla galleria d’arte Impression, curata da Rita Polizzi, è visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Maggiori informazioni su www.giulianoghelli.it oppure su www.fondazioneghelli.it.