Dopo sei mesi di lavoro, Palazzo Davanzati cambia pelle grazie al suo nuovo allestimento e tantissime novità: della trecentesca Coperta Guicciardini ad un prezioso armario restaurato, fino alla nuova sala dedicata ai merletti antichi, con una delle collezioni più preziose e ricche d’Italia. Pur mantenendo viva la sua suggestiva e affascinante natura di antica dimora fiorentina, il visitatore potrà adesso assaporare questo importante vento di novità e attraversare tre piani di storia e arte, con ben 450 opere, a cui si aggiungono circa 2000 merletti.
La storia del Museo di Palazzo Davanzati a Firenze
Palazzo Davanzati, parte integrante del gruppo statale dei Musei del Bargello, porta sulle sue spalle il peso dello scorrere del tempo, con oltre sette secoli di vita: si tratta infatti di uno dei edifici più antichi e meglio conservati della città. Fatto costruire nella prima metà del Trecento, nel 1558 passò alla famiglia Davanzati. In questi anni risulta cruciale, quindi, il passaggio dalla casa torre medievale alla casa mercantile, in uno sviluppo verticale su quattro livelli, oltre al piano terra.
All’inizio del Novecento Elia Volpi, mercante d’arte e antiquario, recuperò poi il palazzo nel suo aspetto originario destinandolo a rappresentare la fiorentinità abitativa in epoca rinascimentale, seppur parziale e incompleta. Con il medesimo intento si mosse anche Luciano Berti nel 1956, quando inaugurò questo museo arredandolo con oggetti provenienti da collezioni fiorentine, arricchite successivamente grazie ad acquisti e donazioni. Mantenendo viva la memoria della volontà di questi due importanti personaggi della storia, oggi è stato effettuato un nuovo allestimento della collezione di Palazzo Davanzati integrata, quanto più possibile, con un nucleo di opere in prestito temporaneo dalle collezioni e dai depositi del Museo del Bargello. Questi ultimi oggetti sono stati scelti sia per la loro relazione culturale con le opere più rappresentative già presenti nel museo, sia per la loro connessione con le epoche più significative vissute dagli abitanti del Palazzo.
Il progetto del nuovo allestimento di Palazzo Davanzati
La necessità di ripensare il percorso espositivo di Palazzo Davanzati, che non ha mai visto modificarsi dopo l’anno 2009, è nata in seguito a due necessità: la prima, quella di renderlo didatticamente più fluido e comprensibile, soprattutto alle nuove generazioni; la seconda, quella di arricchirlo con altre opere di grande valore artistico. Il nuovo allestimento di Palazzo Davanzati è stato curato da Daniele Rapino, responsabile del museo, sotto la guida del direttore dei Musei del Bargello Paola D’Agostino, con la collaborazione dell’architetto Lorenzo Greppi.
Il progetto è stato reso possibile grazie a due importanti finanziamenti del Ministero della Cultura erogati nell’annualità 2019-2020: 500mila euro sono stati infatti destinati al riallestimento e alla messa in sicurezza delle sale del Museo e ulteriori 90mila euro specificatamente destinati alla Sala dei Merletti, con un nuovo allestimento e una nuova illuminazione a led- attenta alla fruizione e conservazione delle opere, e anche all’aspetto energetico – tali da valorizzare questa collezione straordinaria e unica nel suo genere.
Tutte le novità del riallestimento: tra sale, opere e artisti
Il nuovo allestimento di Palazzo Davanzati, dotato di supporti audiovisivi e pannelli esplicativi, è pertanto suddiviso per epoca: al primo piano troviamo opere e arredi del Trecento e Quattrocento; al secondo piano opere e arredi dal Cinquecento al Settecento; mentre il terzo piano rappresenta accoglie una nuova sala interamente dedicata a merletti e ricami, una sala destinata all’arte quattrocentesca e la sempre affascinante cucina. Il museo è inoltre impresso nell’immaginario di tutti grazie a molti celebri ambienti, quali la Sala dei Pappagalli, la Camera dei Pavoni e la camera con le storie tratte dalla leggenda medievale della Castellana di Vergi. Tutt’intorno ruotano grandi nomi della storia dell’arte, come Antonio Rossellino, Lorenzo Ghiberti e Mariotto di Nardo.
Nuova vita e nuova collocazione anche per la cosiddetta Coperta Guicciardini, capolavoro tessile del Trecento che dopo più di trent’anni, salvo una breve parentesi nel 2010, torna ad essere visibile al pubblico. A compendio della Coperta Guicciardini è stato inoltre realizzato un video dedicato ai giovanissimi, reso possibile grazie al finanziamento di Fondazione CR Firenze, che illustra il significato delle scene ricamate sull’opera d’arte in tessuto.
Restaurato e nuovamente restituito alla fruizione del pubblico anche il bellissimo Armario, risalente al 1530. Questo raro mobile dipinto a grottesche, realizzato in ambito senese nella prima metà de XV secolo, era destinato alla custodia di armi, come indicano le iscrizioni a lettere capitali sull’architrave.
Le salette dedicate a Elia Volpi
Una novità sono le immagini che scorrono su una parete delle nuove salette dedicate a Elia Volpi, che mostrano il Palazzo nei primi anni del Novecento, con gli arredi raccolti dall’antiquario e alienati con un successo memorabile nelle aste del 1916 e del 1917 a New York. Completano le salette alcune opere pittoriche e grafiche che il Volpi realizzò quando cercava di farsi strada come pittore, alcuni mobili e un’inedita scultura già di sua proprietà, oltre a oggetti appartenenti a lui e ai suoi familiari.
La Camera delle Impannate
Tra le tante novità, nella Camera delle Impannate, hanno finalmente trovato una nuova sistemazione i cosiddetti Trionfi, derivanti dal poema di Francesco Petrarca e i dipinti da Giovanni di Ser Giovanni, detto Lo Scheggia, fratello minore di Masaccio. I quattro dipinti su tavola ricurva, di rara bellezza, realizzati intorno alla metà del Quattrocento e sulla cui destinazione d’uso gli studiosi continuano a interrogarsi, sono stati posizionati (insieme ad altre opere dello stesso autore, come il bellissimo desco da parto) in un ambiente più grande e arioso, ad un’altezza consona, per consentire al visitatore di apprezzarne al meglio l’unicità.
La sala dei merletti e dei ricami
Vanto del museo è infine la straordinaria collezione, tra le più importanti d’Italia, di merletti, ricami e disegni per tessili (con ben 2000 pezzi provenienti da donazioni e acquisti dello Stato che vanno dal 1600 al 1900), che sono stati oggetto di una manutenzione conservativa e tutti nuovamente allestiti, oggi presentati in una nuova sala espositiva, intesa a valorizzare maggiormente le preziosità e le eleganze di questi prodotti manifatturieri. Per l’occasione, è stata inoltre realizzata una speciale esposizione – curata da Marina Carmignani, studiosa ed esperta di tessili antichi – di manufatti dedicata alla donna e al suo ruolo nella società tra Ottocento e Novecento con graziosi e preziosi capi di lingerie, oltre a abiti e accessori per neonati perfettamente conservati.