Un enorme teatro romano, capace di contenere nel suo periodo di massimo splendore fino a 15 mila persone, sepolto proprio sotto a Palazzo Vecchio. Dopo sei anni di scavi sarà finalmente possibile visitare l’antico teatro di Florentia, restituito a nuova luce dalla campagna di restauro condotta dalla cooperativa Archeologia sotto la direzione scientifica della sovrintendenza per i beni archeologici della Toscana. Visite al via dal prossimo 25 settembre. Il teatro sarà il ‘pezzo’ più antico del nuovo museo della città che presto verrà trasferito dalla Biblioteca delle Oblate a Palazzo Vecchio.
ARENA PER 15 MILA. Il teatro si estendeva lungo una vasta porzione di terreno intorno a Palazzo Vecchio e palazzo Gondi, con la cavea rivolta verso piazza della Signoria e la scena lungo via dei Leoni. In origine poteva contenere circa 7 mila spettatori, ma con la vasta ristrutturazione della città portata a termine in età imperiale, fra il I e il II secolo dopo Cristo, la sua capienza venne aumentata fino a 10-15 mila persone. Attivo fino al V secolo, cadde poi in disuso. I primi resti iniziarono ad affiorare nell’Ottocento, in occasione della campagna di ammodernamento della città che divenne capitale. Dopo l’indagine archeologica di fine anni ’90, nel 2004 si è cominciato con gli scavi, conclusi quest’anno.
MUSEO DELLA CITTA’. “Con la riscoperta del teatro romano – ha detto l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli – inizia un percorso che porterà a Palazzo Vecchio il Museo della città, attualmente ospitato alle Oblate, e al conseguente allargamento della Biblioteca. Riteniamo infatti che il Museo della città, che racconta la storia di Firenze, sia naturalmente connaturato a Palazzo Vecchio e solo qui, proprio partendo dalle fondamenta e arrivando fino alle terrazze, possa affascinare cittadini e turisti illustrando la tradizione e l’evoluzione millenaria della sede del potere cittadino”.
VISITE. Le visite, a cura dell’Associazione Museo dei ragazzi di Firenze, si svolgeranno il sabato, la domenica e il lunedì, dureranno un’ora e saranno aperte ad un massimo di 20 persone per volta. Si potranno visitare alcuni tratti delle burelle, ovvero gli antichi corridoi, compreso il vomitorium, il corridoio centrale attraverso il quale gli spettatori avevano accesso. Sarà inoltre visibile il margine interno della piattaforma dell’orchestra, che all’epoca era riservata alle autorità.