martedì, 23 Aprile 2024
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Uffizi, riapre la Sala della Niobe. Due nuove stanze per Vasari e Allori

La riapertura a distanza di un anno e mezzo dall'inizio dei lavori per la nuova pavimentazione.

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Dopo un anno e mezzo, torna visitabile la Sala della Niobe degli Uffizi.  La stanza era stata chiusa a causa dei lavori per la nuova pavimentazione nel maggio del 2011.

IL RESTAURO. Un intervento di restauro lungo ma necessario, a causa degli avallamenti che le pesanti statue ospitate nella sala, una delle più suggestive della Galleria, avevano provocato sul pavimento.

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UFFIZI SEMPRE PIU’ GRANDI. La riapertura della sala è un nuovo passo in avanti nell’aumento della superficie museale degli Uffizi, pari al 27% in soli 12 mesi. Un traguardo raggiunto grazie all’inaugurazione delle Sale Blu (pittori stranieri), delle Sale Rosse (pittura fiorentina del ‘500), dell’area utilizzata per la mostra Bagliori dorati e, da oggi, anche le due nuove sale affrescate da Luigi Ademollo, che andranno a integrarsi nel percorso dedicato alla pittura fiorentina del XVI secolo.

DUE NUOVE SALE. La prima sala ospita i dipinti di Vasari e Allori, mentre nella seconda sono esposte opere di artisti del secondo ‘500 fiorentino, alcuni dei quali attivi nello Studiolo di Francesco I de’ Medici. In tutto si tratta di 32 opere (di cui sette provenienti dal deposito della Galleria) che da oggi trovano nuova collocazione nel percorso museale. “Giusto che la riapertura della Sala della Niobe costituisca a tutti gli effetti una importante tappa nel percorso di avanzamento dei Nuovi Uffizi”, afferma Isabella Lapi, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana. Soddisfazione dalla soprintendente dei beni architettonici Alessandra Marino. “Il consolidamento è stato effettuato a museo costantemente aperto e ad un passo dal grande flusso di visitatori: è un’applicazione avanzata ed innovativa che coniuga efficienza delle prestazioni e reversibilità dell’intervento”, commenta. Orgoglio condiviso da Cristina Acidini, soprintendente del polo museale di Firenze e dal  direttore della Galleria Antonio Natali.

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