“Vittime dell’oblio“, per non dimenticare le numerose vittime e per dire no all’omertà e all’indifferenza. Mario De Grazia ha deciso di narrare gli eventi mafiosi accaduti a Lamezia Terme negli ultimi vent’anni.
Gli anni ’90: l’inizio di periodo cupo per la Calabria, vittima dello stragismo e della ferocia della ‘Ndrangheta, seconda solo a quella di Cosa Nostra. Dall’uccisione del commissario di Polizia Aversa e della moglie, fino all’esecuzione di due netturbini innocenti, uccisi per esprimere le mire delle cosche sugli appalti dei rifiuti. Tante le “Vittime dell’oblio”, abbandonate a causa dell‘indifferenza e dell’omertà.
Lo scrittore ripercorre poi le indagini che scaturirono da questi fatti, per poter protestare tanto contro un sistema politico impregnato di mafia, a causa delle infiltrazioni mafiose che portarono allo scioglimento del comune di Lamezia, quanto contro un’opinione pubblica che tende a dimenticare velocemente, colpevole di aver fatto precipitare i fatti nell’oblio.
L’autore definisce difatti l’oblio come l’ulteriore violenza consumata nei confronti delle vittime di mafia. “Una collettività – sostiene l’autore – che rimuove i fatti che hanno segnato tragicamente la sua storia senza farne memoria e senza provare a spiegarsene le ragioni, rinuncia a una buona occasione per progredire”.
Il volume sarà presentato venerdì prossimo, 26 giugno, alle 17.30, in Sala Affreschi a Palazzo Panciatichi (via Cavour 4, Firenze). Alla presentazione interverranno Don Andrea Bigalli, direttivo nazionale di Pax Christi e direttivo toscano dell’associazione “Libera”, il magistrato Pierluigi Onorato e Severino Saccardi, consigliere regionale e direttore della rivista “Testimonianze”.