Abuso di alcol tra i giovani, arriva il nuovo codice di autoregolamentazione per bar, locali e ristoranti. A firmarlo, suggellando un dialogo lungo 3 anni con l’amministrazione comunale, i rappresentanti di Fiepet Confesercenti e Fipe Confcommercio. Due le principali novità, ecco quali.
CHI VIOLA PAGA. Chi non rispetta le regole del Codice sarà sottoposto a provvedimenti disciplinari, introdotti dalle stesse associazioni di categoria.
2 OBIETTIVI SU 5. In particolare i gestori dei locali si impegnano con questo accordo a realizzare almeno 2 iniziative su cinque tra quelle indicate dal Codice: dotarsi di alcol test, distribuire gratuitamente acqua dalle 1 in poi; dotare il locale di spazi di relax; stipulare apposite convenzioni per servizi di accompagnamento a casa; realizzare una campagna annuale di sensibilizzazione sull’uso responsabile dell’alcol.
NIENTE SCONTI SULL’ALCOL. Inoltre il Codice ribadisce alcuni punti fondamentali, come il divieto di somministrare bevande alcoliche ai minori di 16 anni e a chi appare già “alticcio” e il rispetto degli orari per la vendita di birre, cocktail & Co. Non solo, si mettono in chiaro alcuni modelli di comportamento da adottare, come l’evitare di fare sconti sugli alcolici e l’impegnarsi nella pulizia delle aree frequentate dai clienti.
BUTTAFUORI/MEDIATORI. Importante anche dotare il locale di personale appositamente formato per mantenere l’ordine e vigilare sull’abuso di alcol, mix tra angeli custodi e vere e proprie guardie del corpo per chi non è in grado di guidare o rischia di far scattare la rissa fuori dal pub.
NORME PIU’ STRINGENTI. “Si tratta di norme più severe e stringenti, che a fine mese presenteremo in Prefettura insieme a tutte le altre iniziative promosse su questo tema dai vari soggetti, istituzionali e no – commenta il vicesindaco Dario Nardella – Da parte nostra, ci impegnano a coinolgere i locali che aderiscono al Codice. Da parte loro, le associazioni si impegnano a presentare all’amministrazione una relazione annuale con un rendiconto delle iniziative organizzate”.
QUESTIONE MINIMARKET. “Ci auguriamo che ora – hanno commentato Santino Cannamela di Fiepet e Stefano Nencioni di Fipe – ai pubblici esercizi venga riconosciuto questo impegno e che si facciano ulteriori passi in avanti per regolamentare la vendita di alcolici, anche in minimarket e nella grande distribuzione”.